TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


mercoledì 8 gennaio 2014

La ragazza col fucile che sorride al mondo



Ci sono foto che colgono un momento storico nella sua essenza è diventano simboli di un'epoca. E' il caso della miliziana di Barcellona fotografata nel 1936 da Hans Gutmann.

Giorgio Amico

La ragazza col fucile che sorride al mondo


Giovanissima e bella, guarda fiduciosa verso il fotografo mentre fucile in spalla monta la guardia sul tetto dell'Hotel Colon di Barcellona, sede della Juventudes Socialistas Unificadas.

E' il 21 luglio 1936. La guerra civile è appena iniziata. Da tutto il mondo arrivano uomini e donne a unirsi alla lotta del popolo spagnolo contro il fascismo, per la libertà, la repubblica, il socialismo.

La ragazza nella foto, diventata con il miliziano morente di Capa un'icona della rivoluzione spagnola, ha 17 anni e si chiama Marina Ginestà. Figlia di spagnoli emigrati in Francia, è partita fra i primi per combattere a fianco del suo popolo e per le sue idee.

La vittoria di Franco la costringe a tornare in Francia assieme a migliaia di combattenti repubblicani. Mentre attraversa i Pirenei vede morire il suo compagno, commissario politico comunista. Una tragedia nella tragedia più grande del popolo spagnolo.

Pochi mesi dopo lo scoppio della guerra e l'arrivo dei nazisti la costringe a una nuova fuga. Assieme a centinaia di esuli antifascisti ed ebrei si imbarca a Marsiglia per l'America latina, prima la Repubblica Dominicana e poi il Venezuela.

Tornerà in Francia dopo la fine della guerra e riprenderà la sua vita di donna.



Solo dopo molti anni scoprirà che quella foto era diventata un simbolo dell'antifascismo. Un'altra foto la ritrae, ancora bella e fiera, tanto simile alla ragazza piena di vita e di orgoglio di quell'estate spagnola.


Marina Ginestà è morta il 6 gennaio 2014 a Parigi. Aveva 94 anni e non aveva mai smesso di credere nella possibilità di un mondo più giusto e migliore.