TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


giovedì 20 aprile 2017

Nicaragua: architettura quotidiana/Personale di Alberto Sipione




Entr'acte ospita, dal 29 aprile al 18 maggio, una personale di Alberto Sipione incentrata su un ciclo di venti "architetture quotidiane", esplorate attraverso la fotografia in taluni interni domestici del paese centroamericano.

«Esiste uno strano gioco di specchi in queste immagini di quotidianità nicaraguense - scrive Giovanni Carbone nell'introduzione al volume che accompagna la mostra - un gioco di rimandi continui tra la macchina fotografica e gli oggetti che riacquistano vita oltre il tempo del click. Un gioco in cui il ruolo statutario della fotografia di cristallizzatrice del tempo, fermo per rendere permanente la narrazione di ciò che è ritratto, è già nell'immagine che immortala. Gli oggetti ritratti, da quelli propri di una tradizione sino alle esperienze di un modernariato anacronistico e apparentemente fuori contesto, si sovrappongono diacronicamente, l'uno accanto all'altro, a costruire un racconto complesso d'un vissuto oltre il tempo».

E Pino Bertelli, fotografo sans frontières, ribadisce: «L'architettura del quotidiano del Nicaragua fotografata da Sipione, le abitazioni povere, gli interni ordinati, esprimono la dignità, i segni di un vivere elementare che debordano nelle inquadrature forti, coinvolgendo il fotografo nella storia di un popolo, nella memoria di un tempo in cui è stato protagonista di una lotta in difesa dei propri diritti».

Alberto Sipione nasce a Siracusa nel 1968. Sin da ragazzo il suo interesse è rivolto alla fotografia analogica in bianco e nero, mettendo a punto e sperimentando personali tecniche di stampa. All'inizio del 2014 matura il passaggio alla fotografia digitale. I suoi interessi si concentrano sulla fotografia sociale in antitesi alla fotografia delle mode più fatue ed effimere. Tra i maestri della fotografia utopica, Pino Bertelli e Ando Gilardi sono coloro che più direttamente hanno arricchito il suo bagaglio concettuale e tecnico. Vive e lavora tra Basilea e Siracusa.


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