domenica 9 maggio 2010

Fontana e Lam all'Antica Fornace Alba Docilia di Albisola Marina





Presso l'Antica Fornace Alba Docilia in via Stefano Grosso sede del "Presidio Alessandro Passarè" del MAP (Museo di Arti Primarie) si inaugura oggi 9 maggio alle ore 12.00 l'esposizione permanente di opere di Lucio Fontana e Wifredo Lam. Pubblichiamo i testi di presentazione dell'iniziativa.



Giuliano Arnaldi


Lucio Fontana: il potere e la bellezza del gesto


Realizzare negli spazi di questa antica fornace una sala dedicata a Lucio Fontana - a pochi passi dalle "nature" in bronzo presenti sulla Passeggiata degli Artisti e dallo Studio storico del grande artista argentino in Pozzo Garitta - non è solo il riconoscimento di un legame profondo. E' la testimonianza di come nascano misteriose e inscindibili relazioni tra la terra e gli uomini che la abitano, anche se essi a volte arrivano da altri luoghi lontani.

La terra natale di Giuliano della Rovere, il Papa del Rinascimento e di Tullio Mazzotti, grande Sciamano del Novecento artistico, ri/diventa liquido amniotico ogni volta che un artista ha bisogno di "tirare il fiato", di fermarsi e lasciare una traccia. E' accaduto per Lam, Jorn e tanti altri, ma il gesto nobile, forte e bello di Lucio Fontana - materico e carnale nelle sculture "barocche", ieratico ma altrettanto fisico nelle opere "spaziali"- è davvero pieno della austera, difficile e misteriosa bellezza della terra ligure.

Forza, bellezza, mistero parlano all'uomo in ogni tempo e in ogni i luogo: in ciò vediamo la connessione più significativa con la natura del MAP, Museo di Arti Primarie che qui prende il nome di Alessandro Passarè e della sua collezione, la cui forza tellurica rende evidente la dimensione archetipica dei linguaggi dell'arte.

E' grazie alla Fondazione che porta il suo nome - che ha reso disponibili le opere qui esposte- e la Amministrazione Comunale di Albissola Marina che ha messo a disposizione i locali e le opere di Fontana di sua proprietà che questa dimensione si rinnova.



Giorgio Amico

Per un neolitico futuro

Wifredo Lam non guarda, sente.
Egli si nutre dello spirito del mare, del sole, della pioggia,
di lune meravigliose e sinistre.
E' l'uomo che ricorda al mondo moderno
il terrore e il fervore primigenio.

(Aimée Césaire)


Iniziato ai misteri della Santeria, Wifredo Lam sa che la vita di un uomo è un continuo errare fra gli elementi del cosmo: l'aria, l'acqua, la terra, il fuoco.

Partito da Cuba, passato attraverso le porte dell'aria e dell'acqua, vigilate da Changò il dio della folgore e Yemayà la dea del mare, Wifredo Lam approda ad Albisola alla ricerca degli altri due elementi, la terra e il fuoco. Il fuoco delle fornaci e la terra degli impasti, elementi primordiali, carichi di forza generatrice, il principio maschile e quello femminile che si congiungono e danno forma compiuta alla materia archetipale dell'inconscio.

Rivoluzione del neolitico, nascita della ceramica. Vasi di terracotta, ricoperti di segni, gli stessi delle incisioni rupestri, a segnare una mappa universale che trascende i luoghi e le culture, che riprende il linguaggio segreto degli uccelli, che esprime il senso profondo del cosmo.

E' nelle fornaci di Albisola che Wifredo Lam trova se stesso, che riesce finalmente a ricomporre il suo io diviso, il suo essere meticcio.

Ospitate in questa fornace, luogo magico dove si compie la trasmutazione della materia, le opere di Lam riacquistano significato, disvelano il mondo segreto degli archetipi, aprono porte di luce sul mistero del cosmo.