Oggi è l'anniversario della nascita di Wifredo Lam, lo ricordiamo con questo articolo apparso ieri nell' edizione internazionale dell'organo del Partito Comunista Cubano
Gianfranco Ginestri
A Cuba, 110
anni fa nasceva il pittore Wifredo Lam
L’ 8 dicembre del 1902, nel quartiere Coco-Solo di Sagua La
Grande, in
provincia di Villa Clara, nasce il futuro pittore “Wilfredo” Oscar Concepcion
Lam Castilla (che 20 anni dopo, nei documenti spagnoli, sarà erroneamente
trascritto “Wifredo”, con una “elle” in meno). Quando egli nasce, il padre
cinese Enrique aveva 80 anni, e la madre mulatta Serafina 40.
Nella scuola dei gesuiti di Sagua La Grande eccelle nel disegno e viene
invitato dal pittore Manolo Mesa a frequentare la migliore scuola di pittura de
L’Avana, dove nel 1916 emigra adolescente, assieme alla madre e ai parenti di
lei.
Nel 1917-18-19 Wifredo lavora in una officina ferroviaria della capitale
cubana per mettere da parte un po’ di soldi che gli serviranno quando dovrà
frequentare (nel 1920-21-22) l’Accademia di Belle Arti “San Alejandro” de
L’Avana, ove si sono laureati i più famosi artisti di Cuba. Poi nell’autunno
1923, all’età di 20 anni, decide di proseguire gli studi a Madrid, grazie ad
una borsa di studio biennale concessagli dal municipio natale di Sagua
La Grande.
Il giovane
Wifredo pensava di restare in Spagna solamente un paio d’anni, invece tornerà
all’Avana dopo ben 18 anni.
Nell’autunno 1923, giunto a Madrid, Lam inizia gli studi all’Accademia
di Belle Arti “San Fernando”, e frequenta il Museo del Prado, ammirando i
capolavori dei vari maestri. Nei caffè madrileni incontra Federico Garcia Lorca,
Rafael Alberti, Salvador Dalì, e altri. È in questo periodo che si avvicina
al marxismo, leggendo opere di Marx ed Engels. E’ affascinato dalla
Rivoluzione d’Ottobre e dalla costruzione del socialismo in Urss.
In Spagna Lam perde la timidezza campagnola cubana e diventa uno
sciupafemmine. Nel 1926 a Sagua La Grande muore suo padre,
ultracentenario. Nel 1928 egli realizza la sua prima personale alla Galleria
Vilches di Madrid, con soggetti contadini e campestri. Lo stesso anno visita
la vicina città antica di Cueca, dove conosce la ragazza che diventerà la sua
prima moglie: la spagnola Eva Sebastiana Pirez, che sposa nel 1929 e con la
quale vivrà nella capitale assieme al figlio Wifredo nato poco dopo il
matrimonio.
Nel 1930 la Spagna è in grande crisi economica a causa del crollo del
1929 degli USA. All’inizio del 1931 avviene una tragedia: la moglie e il figlio
di Lam muoiono di tubercolosi. Il 30enne Wifredo è disperato e sull’orlo del
suicidio. Lo salverà l’impegno politico. Nell’aprile 1931 nasce la Repubblica
Spagnola e
Lam frequenta gli intellettuali cubani presenti nella capitale, come lo
scrittore Alejo Carpentier e il poeta Nicolas Guillen.
Nel luglio 1936 avviene il golpe militare di Francisco Franco (aiutato
da Hitler e Mussolini) contro il Fronte Popolare Spagnolo che ha appena
stravinto le elezioni. Wifredo si schiera immediatamente con le milizie operaie
repubblicane antifasciste. A Barcellona entra in contatto con la più avanzata
avanguardia artistica spagnola. Inizia la guerra civile che terminerà nel 1939
con la vittoria dei falangisti di Franco. Un anno prima di questa tragica
disfatta, con una lettera di presentazione per Pablo Picasso (che ha vent’anni
più di lui) fornitagli dal pittore madrileno Manuel Manolo Huguè, Lam abbandona
la Spagna e
va a Parigi, dove giunge nel maggio 1938, e qui diventa allievo-amico del grande
Maestro. Dal maggio 1938, a Parigi, Lam inizia a frequentare assiduamente il Museè de l’Homme per
conoscere e studiare l’arte africana e oceanica. Tramite Picasso egli entra in
contatto con Andrè Bretòn e con i surrealisti. Picasso gli presenta anche il suo
agente Pierre Loeb. Nel 1939 a Parigi rintraccia la
giovane antinazista tedesca Helena Holzer, che un paio d’anni prima, durante la
guerra civile spagnola era stata la direttrice del laboratorio dell’Ospedale
Santa Coloma di Barcellona. Si erano persi di vista per cause belliche. A
Parigi l’amicizia si trasforma in amore, e i due vanno a vivere assieme senza
sposarsi.
Nel 1940 Hitler e Mussolini iniziano a fare assurde e tragiche
guerre in mezzo mondo. In maggio il fronte francese crolla e in giugno i
nazisti entrano a Parigi, iniziando la caccia agli antifascisti. Lam saluta
Picasso e fugge a Marsiglia, ove con Helena va a vivere vicino al porto, in
attesa di un visto e di una nave per gli Stati Uniti, che giungono nel maggio
1941 per l’interessamento di Peggy Guggenheim, generosa gallerista miliardaria
statunitense che fa imbarcare gratuitamente 300 artisti antifascisti, salvando
loro la vita. Wifredo ed Helena però non vengono fatti sbarcare negli USA,
quindi ripiegano su Cuba, che nel 1941 è governata dal militare Fulgenzio
Batista (in una coalizione antifascista) con anche ministri socialcomunisti. Lam
rivede per la prima volta la sua isola dopo 18 anni.
Nel 1941 Lam dapprima vive L’Avana Vecchia e poi nel Quartiere Luyano;
quindi nel biennio 1942-43 va nella vicina Marianao, nel Reparto Buen Retiro, in
Calle Panorama 42, dove nel grande patio inizia a dipinge il suo massimo
capolavoro, intitolato “La Giungla”. Nel 1944 a Sagua La
Grande muore
la sua amatissima madre ultraottantenne, Serafina. Nello stesso anno il
quarantenne Lam fa il più gran colpaccio della sua vita: vende la sua opera
“La Giungla”
al notissimo Museo d’Arte Moderna di New York diretto da Sweeney. Finalmente
usciti dalla miseria Wifredo ed Helena si sposano L’Avana, e nel 1945-46 vanno
ad Haiti a studiare l’arte pittorica nei riti sincretici religiosi della
Santeria-Vu-Du. Grazie alla grande fama che gli ha dato “La Giungla”, Lam viene
ora invitato a esporre e a vendere quadri in molti paesi: tra il 1947 e il 1950
fa spola continua tra Europa e America. Nel 1951 il 50enne Wifredo Lam divorzia
dalla seconda moglie Helena Holzer, poi ottiene il 1° Premio del Salone
Nazionale de L’Avana, e quindi nel 1952 decide di tornare a Parigi.
A Parigi, nel 1952, va ad abitare con Sara Sluger, una giovane
giornalista argentina. Poi va a vivere con la giovane attrice francese Nicole
Raoul (e nascerà il figlio Manuel). Nel 1953-56 Lam, che ha ripreso a
frequentare Pablo Picasso e il suo agente Pierre Loeb, è chiamato ad esporre
presso galleristi di mezzo mondo. Quindi nel 1957, in Italia, nella regione
Liguria, inizia a dedicarsi alla ceramica artistica nella cittadina di Albisola
Mare, assieme all’artista svedese Lou Laurin, una 20enne conosciuta poco tempo
prima a Parigi. Nel gennaio 1959 Lam vorrebbe andare a Cuba a festeggiare la
vittoria della Revoluciòn, ma rimanda il viaggio per motivi di lavoro. Nel 1960
Lou Laurin diventa la sua terza moglie. Si sposano a Manhattan, nella città di
New York, e poi avranno tre figli maschi: nel 1961 Eskil, nel 1963 Timour, nel
1969 Jonas, (il primo nasce in Francia e gli altri due in Italia). Lam è un
fedelissimo della Rivoluzione Cubana di Fidel Castro ma ama lavorare in Italia,
dove vi resta per ben vent’anni dal 1962 in poi, fino a pochi giorni prima della
sua morte. Dal 1963, quasi tutti gli anni, viene invitato a esporre nelle più
importanti gallerie de L’Avana. Nel 1966, nel Museo di Belle Arti de L’Avana,
egli dipinge il capolavoro “Terzo Mondo” (tuttora esposto nel palazzo del nuovo
museo situato di fronte al Yate Granma). Nel 1968 partecipa al Congresso
Culturale de L’Avana, dove incontra intellettuali mondiali. Nel 1974 il regista
italiano Italo Mussa gira a Milano e Albisola Mare un filmato su di lui. Nel
1975, a
Bologna, presenta la sua prima grande esposizione di ceramiche artistiche.
Dal 1978 Lam non riesce più a camminare ed è costretto a girare con la
sedia a rotelle. Nel 1979 il noto regista cubano Humberto Solas termina un
documentario sulla sua vita. Nel 1980 va a Cuba per delle cure, e con la sua
sedia a rotelle si reca a una marcia popolare. In tale anno è nominato presidente onorario del Festival del Nuovo
Cinema de L’Avana. Nel 1981 è invitato a Cuba a un grande incontro mondiale di
solidarietà con la Rivoluzione, e qui il ministro della cultura Armando Hart Davalos gli consegna la
medaglia Felix Varela del Consiglio di Stato della Repubblica di Cuba. Nella
stessa occasione riceve anche la medaglia dell’Ordine dei Combattenti
Internazionalisti, per la sua partecipazione alla guerra antifascista spagnola
1936-39.
Nel 1982, ultimo anno della sua vita è ad Albisola Marina, e qui ha un
gravissimo ictus. I familiari pensano di curarlo in Francia e lo trasportano a Parigi, ma
muore poco dopo: il giorno 11 settembre 1982. Il corpo viene cremato e le sue
ceneri vengono portate a L’Avana, e custodite nel grande Cimitero Monumentale
Cristobal Colon, nel sacrario dei combattenti rivoluzionali
internazionalisti.
Oggi a Cuba l’erede artistico di Lam è Alfredo Sosa Bravo (in arte
Sosabravo) pure lui nato a Sagua la Grande (nel 1930) e anche lui molto amante
dell'Italia, dove ha dipinto murales a Marzabotto Bolognese e in numerosi altri
luoghi, e dove ha realizzato varie opere con vetri artistici nell’Isola di
Murano situata nella Laguna Veneziana, e anche ceramiche artistiche ad Albisola
Marina dove nel 2007 è stata inaugurata una bellissima artistica piazza dedicata
a Wifredo Lam. E una piazza dedicata a Lam esiste anche dov’egli è nato, a Sagua
La Grande, in Provincia di Villa Clara. E ve n’è un’altra con la scultura detta
“Vuelo Lam” al Vedado dell’Avana in Calle 14 angolo 15. (A Cuba
bisogna visitare il Centro Artistico Lam, di fianco alla Cattedrale dell’Avana
Vecchia).
E chi ne vuole sapere di più legga il dettagliato libro di Giorgio Amico
intitolato “Wifredo Lam: il grande surrealista cubano” stampato nel 2006
dall’Editore Roberto Massari di Bolsena.
(Da: Gramna Internacional)