sabato 8 dicembre 2012

A Cuba 110 anni fa nasceva il pittore Wifredo Lam




Oggi è l'anniversario della nascita di Wifredo Lam, lo ricordiamo con questo articolo apparso ieri nell' edizione internazionale dell'organo del Partito Comunista Cubano

Gianfranco Ginestri

A Cuba, 110 anni fa nasceva il pittore Wifredo Lam




L’ 8 dicembre del 1902, nel quartiere Coco-Solo di Sagua La Grande, in provincia di Villa Clara, nasce il futuro pittore “Wilfredo” Oscar Concepcion Lam Castilla (che 20 anni dopo, nei documenti spagnoli, sarà erroneamente trascritto “Wifredo”, con una “elle” in meno). Quando egli nasce, il padre cinese Enrique aveva 80 anni, e la madre mulatta Serafina 40.
Nella scuola dei gesuiti di Sagua La Grande eccelle nel disegno e viene invitato dal pittore Manolo Mesa a frequentare la migliore scuola di pittura de L’Avana, dove nel 1916 emigra adolescente, assieme alla madre e ai parenti di lei.

Nel 1917-18-19 Wifredo lavora in una officina ferroviaria della capitale cubana per mettere da parte un po’ di soldi che gli serviranno quando dovrà frequentare (nel 1920-21-22) l’Accademia di Belle Arti “San Alejandro” de L’Avana, ove si sono laureati i più famosi artisti di Cuba. Poi nell’autunno 1923, all’età di 20 anni, decide di proseguire gli studi a Madrid, grazie ad una borsa di studio biennale concessagli dal municipio natale di Sagua La Grande. Il giovane Wifredo pensava di restare in Spagna solamente un paio d’anni, invece tornerà all’Avana dopo ben 18 anni.

Nell’autunno 1923, giunto a Madrid, Lam inizia gli studi all’Accademia di Belle Arti “San Fernando”, e frequenta il Museo del Prado, ammirando i capolavori dei vari maestri. Nei caffè madrileni incontra Federico Garcia Lorca, Rafael Alberti, Salvador Dalì, e altri. È in questo periodo che si avvicina al marxismo, leggendo opere di Marx ed Engels. E’ affascinato dalla Rivoluzione d’Ottobre e dalla costruzione del socialismo in Urss.

In Spagna Lam perde la timidezza campagnola cubana e diventa uno sciupafemmine. Nel 1926 a Sagua La Grande muore suo padre, ultracentenario. Nel 1928 egli realizza la sua prima personale alla Galleria Vilches di Madrid, con soggetti contadini e campestri. Lo stesso anno visita la vicina città antica di Cueca, dove conosce la ragazza che diventerà la sua prima moglie: la spagnola Eva Sebastiana Pirez, che sposa nel 1929 e con la quale vivrà nella capitale assieme al figlio Wifredo nato poco dopo il matrimonio.

Nel 1930 la Spagna è in grande crisi economica a causa del crollo del 1929 degli USA. All’inizio del 1931 avviene una tragedia: la moglie e il figlio di Lam muoiono di tubercolosi. Il 30enne Wifredo è disperato e sull’orlo del suicidio. Lo salverà l’impegno politico. Nell’aprile 1931 nasce la Repubblica Spagnola e Lam frequenta gli intellettuali cubani presenti nella capitale, come lo scrittore Alejo Carpentier e il poeta Nicolas Guillen.

Nel luglio 1936 avviene il golpe militare di Francisco Franco (aiutato da Hitler e Mussolini) contro il Fronte Popolare Spagnolo che ha appena stravinto le elezioni. Wifredo si schiera immediatamente con le milizie operaie repubblicane antifasciste. A Barcellona entra in contatto con la più avanzata avanguardia artistica spagnola. Inizia la guerra civile che terminerà nel 1939 con la vittoria dei falangisti di Franco. Un anno prima di questa tragica disfatta, con una lettera di presentazione per Pablo Picasso (che ha vent’anni più di lui) fornitagli dal pittore madrileno Manuel Manolo Huguè, Lam abbandona la Spagna e va a Parigi, dove giunge nel maggio 1938, e qui diventa allievo-amico del grande Maestro. Dal maggio 1938, a Parigi, Lam inizia a frequentare assiduamente il Museè de l’Homme per conoscere e studiare l’arte africana e oceanica. Tramite Picasso egli entra in contatto con Andrè Bretòn e con i surrealisti. Picasso gli presenta anche il suo agente Pierre Loeb. Nel 1939 a Parigi rintraccia la giovane antinazista tedesca Helena Holzer, che un paio d’anni prima, durante la guerra civile spagnola era stata la direttrice del laboratorio dell’Ospedale Santa Coloma di Barcellona. Si erano persi di vista per cause belliche. A Parigi l’amicizia si trasforma in amore, e i due vanno a vivere assieme senza sposarsi. 

Nel 1940 Hitler e Mussolini iniziano a fare assurde e tragiche guerre in mezzo mondo. In maggio il fronte francese crolla e in giugno i nazisti entrano a Parigi, iniziando la caccia agli antifascisti. Lam saluta Picasso e fugge a Marsiglia, ove con Helena va a vivere vicino al porto, in attesa di un visto e di una nave per gli Stati Uniti, che giungono nel maggio 1941 per l’interessamento di Peggy Guggenheim, generosa gallerista miliardaria statunitense che fa imbarcare gratuitamente 300 artisti antifascisti, salvando loro la vita. Wifredo ed Helena però non vengono fatti sbarcare negli USA, quindi ripiegano su Cuba, che nel 1941 è governata dal militare Fulgenzio Batista (in una coalizione antifascista) con anche ministri socialcomunisti. Lam rivede per la prima volta la sua isola dopo 18 anni.
























Nel 1941 Lam dapprima vive L’Avana Vecchia e poi nel Quartiere Luyano; quindi nel biennio 1942-43 va nella vicina Marianao, nel Reparto Buen Retiro, in Calle Panorama 42, dove nel grande patio inizia a dipinge il suo massimo capolavoro, intitolato “La Giungla”. Nel 1944 a Sagua La Grande muore la sua amatissima madre ultraottantenne, Serafina. Nello stesso anno il quarantenne Lam fa il più gran colpaccio della sua vita: vende la sua opera “La Giungla” al notissimo Museo d’Arte Moderna di New York diretto da Sweeney. Finalmente usciti dalla miseria Wifredo ed Helena si sposano L’Avana, e nel 1945-46 vanno ad Haiti a studiare l’arte pittorica nei riti sincretici religiosi della Santeria-Vu-Du. Grazie alla grande fama che gli ha dato “La Giungla”, Lam viene ora invitato a esporre e a vendere quadri in molti paesi: tra il 1947 e il 1950 fa spola continua tra Europa e America. Nel 1951 il 50enne Wifredo Lam divorzia dalla seconda moglie Helena Holzer, poi ottiene il 1° Premio del Salone Nazionale de L’Avana, e quindi nel 1952 decide di tornare a Parigi.

A Parigi, nel 1952, va ad abitare con Sara Sluger, una giovane giornalista argentina. Poi va a vivere con la giovane attrice francese Nicole Raoul (e nascerà il figlio Manuel). Nel 1953-56 Lam, che ha ripreso a frequentare Pablo Picasso e il suo agente Pierre Loeb, è chiamato ad esporre presso galleristi di mezzo mondo. Quindi nel 1957, in Italia, nella regione Liguria, inizia a dedicarsi alla ceramica artistica nella cittadina di Albisola Mare, assieme all’artista svedese Lou Laurin, una 20enne conosciuta poco tempo prima a Parigi. Nel gennaio 1959 Lam vorrebbe andare a Cuba a festeggiare la vittoria della Revoluciòn, ma rimanda il viaggio per motivi di lavoro. Nel 1960 Lou Laurin diventa la sua terza moglie. Si sposano a Manhattan, nella città di New York, e poi avranno tre figli maschi: nel 1961 Eskil, nel 1963 Timour, nel 1969 Jonas, (il primo nasce in Francia e gli altri due in Italia). Lam è un fedelissimo della Rivoluzione Cubana di Fidel Castro ma ama lavorare in Italia, dove vi resta per ben vent’anni dal 1962 in poi, fino a pochi giorni prima della sua morte. Dal 1963, quasi tutti gli anni, viene invitato a esporre nelle più importanti gallerie de L’Avana. Nel 1966, nel Museo di Belle Arti de L’Avana, egli dipinge il capolavoro “Terzo Mondo” (tuttora esposto nel palazzo del nuovo museo situato di fronte al Yate Granma). Nel 1968 partecipa al Congresso Culturale de L’Avana, dove incontra intellettuali mondiali. Nel 1974 il regista italiano Italo Mussa gira a Milano e Albisola Mare un filmato su di lui. Nel 1975, a Bologna, presenta la sua prima grande esposizione di ceramiche artistiche.

Dal 1978 Lam non riesce più a camminare ed è costretto a girare con la sedia a rotelle. Nel 1979 il noto regista cubano Humberto Solas termina un documentario sulla sua vita. Nel 1980 va a Cuba per delle cure, e con la sua sedia a rotelle si reca a una marcia popolare. In tale anno è nominato presidente onorario del Festival del Nuovo Cinema de L’Avana. Nel 1981 è invitato a Cuba a un grande incontro mondiale di solidarietà con la Rivoluzione, e qui il ministro della cultura Armando Hart Davalos gli consegna la medaglia Felix Varela del Consiglio di Stato della Repubblica di Cuba. Nella stessa occasione riceve anche la medaglia dell’Ordine dei Combattenti Internazionalisti, per la sua partecipazione alla guerra antifascista spagnola 1936-39.



Nel 1982, ultimo anno della sua vita è ad Albisola Marina, e qui ha un gravissimo ictus. I familiari pensano di curarlo in Francia e lo trasportano a Parigi, ma muore poco dopo: il giorno 11 settembre 1982. Il corpo viene cremato e le sue ceneri vengono portate a L’Avana, e custodite nel grande Cimitero Monumentale Cristobal Colon, nel sacrario dei combattenti rivoluzionali internazionalisti.

Oggi a Cuba l’erede artistico di Lam è Alfredo Sosa Bravo (in arte Sosabravo) pure lui nato a Sagua la Grande (nel 1930) e anche lui molto amante dell'Italia, dove ha dipinto murales a Marzabotto Bolognese e in numerosi altri luoghi, e dove ha realizzato varie opere con vetri artistici nell’Isola di Murano situata nella Laguna Veneziana, e anche ceramiche artistiche ad Albisola Marina dove nel 2007 è stata inaugurata una bellissima artistica piazza dedicata a Wifredo Lam. E una piazza dedicata a Lam esiste anche dov’egli è nato, a Sagua La Grande, in Provincia di Villa Clara. E ve n’è un’altra con la scultura detta “Vuelo Lam” al Vedado dell’Avana in Calle 14 angolo 15. (A Cuba bisogna visitare il Centro Artistico Lam, di fianco alla Cattedrale dell’Avana Vecchia).

E chi ne vuole sapere di più legga il dettagliato libro di Giorgio Amico intitolato “Wifredo Lam: il grande surrealista cubano” stampato nel 2006 dall’Editore Roberto Massari di Bolsena.

(Da: Gramna Internacional)