martedì 25 ottobre 2016
giovedì 20 ottobre 2016
La Riforma protestante e l'arte
LA RIFORMA AL CENTRO
L'EREDITÀ DELLA
RIFORMA PROTESTANTE
UN PERCORSO PER IL QUINTO CENTENARIO
UN PERCORSO PER IL QUINTO CENTENARIO
Martedì 25 ottobre 2016,
Torre Pellice (To)
Centro Culturale Valdese
via Beckwith 3
Edoardo Villata
Artisti di fronte alla
Riforma
La Riforma fu un processo
lungo e complesso, che si collocò in una più generale crisi delle
certezze e delle credenze del Medioevo. Insieme ad altri movimenti
paralleli investì pertanto il modo di pensare e di vivere a tutti i
livelli e, naturalmente, anche l'arte venne influenzata dalle
trasformazioni del periodo.
Edoardo Villata, nato a
Roma nel 1971, insegna Storia dell’arte moderna all'Università
Cattolica di Milano; è autore di numerosi libri e saggi su Leonardo
da Vinci, su artisti dell'Italia settentrionale fra Quattrocento e
Cinquecento (Macrino d'Alba, Gaudenzio Ferrari, Bramantino, il
Pordenone), e sul Rinascimento nordico (in particolare Mathis
Grünewald)
giovedì 13 ottobre 2016
Il sale della terra
Per il 15 ottobre,
Giornata del Contemporaneo, l'Assessorato alla Cultura del Comune di
Quiliano, in collaborazione con il SACS (Spazio Arte Contemporanea
Sperimentale) e la Biblioteca Civica A. Aonzo, organizza una giornata
di eventi e di apertura straordinaria della mostra dei segnalibri
d'arte “Il pianeta azzurro. Viaggio all’interno della natura e
dell'uomo”, il nuovo progetto di mail art dedicato al segnalibro
d'arte.
All'iniziativa hanno
aderito 323 artisti provenienti da 32 nazioni di tutto il mondo, per
un totale di 370 opere.
Il programma della
giornata:
- Ore 10.00 - Visione del film/documentario “Il pianeta azzurro” regia di Franco Piavoli - A cura del Gruppo Cineforum “Quei Bravi Ragazzi” di Quiliano
- Ore 15.00 - Video installazione di Bruno Cassaglia
- Ore 16.00 - Proiezione dei video presentati durante la mostra nello Spazio videoarte: Omaggio a Christine Tarantino (USA) - Wood you rock me? Gruppo Sinestetico (Italia) - Peste li colga; Renato Cerisola (Italia) - Disastri della guerra; Maurizio Follin (Italia) - Realtà non ordinaria; Cristina Sosio e Franca Maria Ferraris (Italia) - Questo pianeta azzurro; Ioanna Roussou (Grecia) - Έξοδος Κινδύνου (Exodos Kindunou)
- Ore 21.00 - Proiezione film/documentario "Il Sale della Terra", Regia di Juliano Ribeiro Salgado e Wim Wenders. A cura del Gruppo Cineforum “Quei bravi ragazzi” di Quiliano.
mercoledì 12 ottobre 2016
lunedì 10 ottobre 2016
venerdì 7 ottobre 2016
“La Macchina del Movimento". Dal Futurismo al Contemporaneo
Dal Futurismo al
Contemporaneo: “La Macchina del Movimento"
Palazzo Mathis - Bra
E' in
corso “La Macchina del Movimento: dal Futurismo al Contemporaneo”,
mostra allestita nelle sale barocche di Palazzo Mathis, a Bra (Cn).
La rassegna, che presenta opere di Sironi, Balla, Fillia, Severini,
D’Anna, Pannaggi, solo per citarne alcuni, ruota intorno al focus
del movimento, qui scandagliato in tutte le sue sfaccettature, a
partire dal tema della macchina.
Il Futurismo è stato
forse il movimento d’avanguardia più importante del Novecento
italiano. Si è basato sul rifiuto di tutte le forme artistiche
precedenti e ha incessantemente cercato nuove modalità espressive.
Fu il frutto più alto della civiltà delle macchine, caratterizzata
dal vitalismo e dalla frenesia che hanno contrappuntato -e ancora
caratterizzano- l’epoca moderna.
L’interpretazione de
“La Macchina del Movimento” in mostra a Bra parte, ovviamente, da
questa avanguardia, rappresentata da alcuni indiscussi capolavori di
Giacomo Balla, Enrico Prampolini, Mario Sironi, per proseguire con
artisti del secondo futurismo e arrivare al contemporaneo, grazie
alle opere, tra gli altri, di Giorgio De Chirico, Bruno Munari e
Alberto Biasi.
“La
Macchina del Movimento: dal Futurismo al Contemporaneo”
sarà visitabile ad ingresso libero fino all’8 dicembre 2016, dal
giovedì alla domenica in orario 9-13 e 14.30-18. La mostra, curata
da Cinzia Tesio, è organizzata da Comune di Bra e Fondazione Cassa
di Risparmio di Bra, con allestimento di Colombo Art Design e
direzione artistica di Maurizio Colombo.
giovedì 6 ottobre 2016
martedì 4 ottobre 2016
La Società dello spettacolo o della separazione
Non c'è discussione
in cui il cretino di turno non tiri in ballo “la società dello
spettacolo” lamentando lo strapotere del mezzo televisivo. Ma
quello della televisione (o oggi dei social) è solo l'aspetto più
banale del presente, in realtà è della separazione degli uomini dalla vita reale
che si dovrebbe parlare. Insomma, il vecchio tema dell'alienazione
già evidenziato dal giovane Marx dei Manoscritti. Forse è venuto
il tempo di smettere di limitarsi a citare Debord e di leggerlo per
davvero. A partire proprio dal suo libro più celebre di cui
riprendiamo le tesi iniziali.
Guy Debord
La società dello
spettacolo
1. L'intera vita delle
società, in cui dominano le moderne condizioni di produzione, si
annuncia come un immenso accumulo di spettacoli. Tutto ciò che era
direttamente vissuto si è allontanato in una rappresentazione.
2. Le immagini che si
sono staccate da ciascun aspetto della vita, si fondono in un unico
insieme, in cui l'unità di questa vita non può più essere
ristabilita. (...) Lo spettacolo in generale, come inversione
concreta della vita, è il movimento autonomo del non-vivente.
4. Lo spettacolo non è
un insieme di immagini, ma un rapporto sociale tra persone, mediato
dalle immagini.
9. Nel mondo realmente
rovesciato, il vero è un momento del falso.
(Guy Debord, La società
dello spettacolo, Massari editore, pp. 43-45)
lunedì 3 ottobre 2016
sabato 1 ottobre 2016
A Castelvittorio e Pigna, sulle tracce di Calvino e del Canavesio
Giorgio Amico
A Castelvittorio e Pigna, sulle tracce di Calvino e del Canavesio
Ieri siamo stati
nell'estremo ponente ligure, a Castelvittorio e Pigna
Per Calvino, che la
percorse al seguito del padre e poi da partigiano, terra di “montagne
coperte di boschi fittissimi dove si nascondono i cinghiali” e di
uliveti.
Terre aspre, attraversate da vie del sale punteggiate di cappelle, dove la vita
non è mai stata facile.
Segnate da una fatica del vivere che rimanda alle sacre rappresentazioni della passione.
Case abbarbicate alla montagna e al campanile della chiesa.
Ovunque i segni del tempo che scorre e della vanità delle cose.
Fin qui saliva il giovane Calvino, seguendo il padre che, scienziato di fama mondiale e
titolare di una cattedra di ulivicultura ambulante, veniva a
insegnare ai contadini i primi rudimenti di un'agricoltura moderna.
Poveri contadini, pastori transumanti, liguri di montagna, duri
come le rocce del Toraggio, ma capaci di rendere le loro chiese
gioielli di luce.
Dove l'arte visionaria del Canavesio ci colpisce...
Con la forza della spada di luce dell'arcangelo Michele sul frontone della Parrocchiale.
Comunità di uomini liberi, capaci di resistere all'oppressione.
“Chi canterà – scrive Calvino che vi tornò partigiano - la gloriosa popolazione di Castelvittorio, i vecchi cacciatori di cinghiali insorti alla difesa del loro paese, che resistettero con tanto valore?”
Luoghi dell'animo, dove le pietre mostrano segni misteriosi.
Simboli dimenticati.
Paesi senza tempo, dove sostare per riprendere
speranza.