Giorgio Amico
Tepepa è morto, Tepepa vive
E così se ne andato anche Tomas
Milian, compagno di avventure e di sogni negli anni felici in cui
siamo stati orgogliosamente seduti dalla parte sbagliata della
tavola, quella dei dimenticati e dei cattivi.
Con lui abbiamo combattuto nei villaggi
sperduti di un Messico assolato, a fianco dei peones in cerca di
tierra y libertad. Era nostro dovere, perchè, lo sanno tutti, il
dittatore Carranza era un grande cabron e un hijo de puta.
Tomas Milian, Tepepa, ha rappresentato
il sogno dell'avventura che in quegli anni in cui tutto pareva possibile
e il mondo a portata di mano, noi chiamammo rivoluzione, parola dolce
e terribile che ci scaldava il cuore e ci accendeva un fuoco nella
mente.
Tepepa chiamavamo anche il responsabile
del servizio d'ordine di quella Casa dello studente , base rossa, da
cui partire alla conquista della Genova dei padroni, così come i
guerriglieri scalzi di Tepepa erano scesi dalle montagne diretti a
Città del Messico.
Ti abbiamo voluto bene, Tepepa. In tuo
nome abbiamo portato per anni orribili baschetti e fumato toscanacci
puzzolenti. Tutto per l'Idea, perchè nonostante le aspettative non ci è servito nemmeno a rimorchiare.
Riposa in pace, Tepepa, resterai per
sempre nell'angolino nel nostro cuore dove custodiamo gelosamente i
ricordi della giovinezza.
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