sabato 12 febbraio 2022

Juan Brea. Surrealista e trotskista (1905-1933)

 


Juan Breá. Surrealista e trotskista (1905-1933)


Juan Ramón Breá Landestoy nasce a Santiago de Cuba il 5 novembre 1905. Suo padre, di origine francese, ha combattuto con il generale Antonio Maceo nella guerra d'indipendenza cubana. Sua madre invece era originaria della Repubblica Dominicana, con antenati di origine franco-indiana. Di temperamento ribelle, abbandona presto gli studi regolari per formarsi un'ampia cultura da autodidatta. Particolarmente attratto dalla poesia, nel 1927, a Santiago de Cuba, forma il "Grupo H", il primo gruppo surrealista cubano che si impone presto all'attenzione dei critici, tanto che dal giugno 1928 ogni lunedì il Diario de Cuba pubblica la "Página Literaria del Grupo H", diretta dallo stesso Juan Breá. In un articolo, apparso nel 1956 a L'Avana, Mary Low descrive così le origini del gruppo e la personalità affascinante di Juan Breá:

«Negli anni Venti, a Santiago di Cuba, [...] la vecchia città di Velázquez, polverosa e splendida sotto il suo sogno centenario, un gruppo di giovani ardenti e sconosciuti si risolse a dare nuove forme e nuovi impulsi allo spirito cubano. Il loro movimento doveva comprendere tutto: letteratura, azione, idee. Un istinto lucido e combattivo, un rifiuto irrefrenabile del banale e del falso, li aveva riuniti allo scopo di salvare il paese dalla sua ignavia, dal suo languore e dalla sua arretratezza culturale. La loro giovane età e il loro isolamento non sembravano un ostacolo a questa formidabile impresa. Al contrario, arroganti come chi ha nelle sue mani il mondo, partono per scalare le vette più alte, con la loro fede e il loro talento come unico bagaglio. Uno di loro, Juan Breá, una figura focosa che più tardi si sarebbe distinta sulla scena rivoluzionaria e letteraria in diversi paesi europei, si offrì di assaltare la cittadella dell'opinione pubblica e borghese.... Questo ragazzo, che più tardi diventerà uno dei primi cospiratori responsabili del rovesciamento del dittatore Machado, che dopo essere stato più volte incarcerato errerà per molte terre d'esilio, che combatterà sui fronti rivoluzionari della Spagna e che infine si distinguerà nei circoli surrealisti di Parigi e Praga, era già pienamente un poeta e un anticonformista.... Anche se [...] Breá rimase per tutta la vita ignorato dal grande pubblico, a causa della sua stessa negligenza, ovunque i poeti lo riconobbero molto presto come uno di loro... Nonostante tutto il Gruppo H, [...] è riuscito ad imprimere il suo marchio sulla poesia cubana. È vero che è durato un momento breve e fugace; che la sua influenza non sembrava estendersi oltre la provincia d' Oriente dove era nato; che si è spento in silenzio. Tuttavia, è stata la miccia che ha acceso la polveriera. Tutti noi che scriviamo oggi dobbiamo un piccolo ringraziamento a quei giovani così dolorosamente dimenticati".(Mary Low, El Grupo « H », Orígenes, Anno XIII, N. 40, 1956)

Una vivida descrizione, tipica dello stile frizzante di Mary Low, a cui Gérard Roche, in stretti rapporti con la poetessa nei suoi ultimi anni di vita, aggiunge ulteriori particolari:

“Breá influenzato dall'ultraismo [corrente letteraria spagnola nata nel 1918 in opposizione al modernismo – Nota nostra] e dal dadaismo fondò il gruppo di poeti “H” che mostravano una vera e propria venerazione per la poesia di Apollinare, Rimbaud e Lautreamont. Eduardo Abril caporedattore del Diario de Cuba offrì loro una pagina settimanale del suo giornale. Il Gruppo H si riuniva la notte nel Parco Centrale di Santiago per recitare le sue poesie. Il parco diventò il punto centrale delle loro iniziative volte spesso a provocare scandalo nella borghesia cittadina”. (Gerard Roche, “Prologue”.In Low-Breá, Carnets de la guerre d'Espagne, Paris Verticales, 1997)

Nel 1928, all'Avana, Breá entra in contatto con l'Ala Izquierda Estudiantil (AIE), un gruppo studentesco, composto in larga parte da ex membri del Partito comunista cubano, attivamente impegnato nella lotta contro il dittatore Machado. Arrestato, insieme a molti dei militanti dell'AIE, Breá, che in quel momento militava nel Paertito comunista, viene internato nel carcere dell'Isola dei Pini, riservato ai detenuti politici, famoso poi anche per essere stato dopo l'assalto fallito alla Caserma Moncada il luogo di prigionia di Fidel Castro. E, proprio come Castro, dopo alcuni mesi di carcere Breá verrà liberato e espulso in Messico, dove conosce Julio Antonio Mella, fondatore del PC cubano ma ormai vicino all'opposizione trotskista e che, forse per questo ma la questione è ancor oggi controversa, verrà assassinato il 16 gennaio 1929 mentre cammina per le vie di Città del Messico assieme alla sua compagna Tina Modotti. Posto sotto sorveglianza dalla polizia messicana e minacciato dai sicari di Machado, Breá decide di spostarsi in Spagna, dove vive una vasta comunità di migranti cubani e da dove può continuare la sua lotta contro la dittatura.

Arrestato e condannato per questa sua attività comunista, durante la sua permanenza nel Carcere Modello di Barcellona, nel gennaio 1931, incontra Andreu Nin, già segretario a Mosca dell'Internazionale dei sindacati rossi (Profintern) e dal 1927, secondo la testimonianza di Victor Serge, membro del Comitato Internazionale dell'Opposizione di sinistra guidata da Lev Trotsky. È durante le lunghe conversazioni in carcere che Nin conquista il giovane rivoluzionario cubano al trotskismo. Tornato in libertà, Breá aderisce al gruppo trotskista spagnolo e si dedica con impegno instancabile a diffondere le idee dell'Opposizione internazionale di sinistra fra i suoi compagni rimasti a Cuba. Scrive a questo proposito Gary Tennant, principale storico del trotskismo cubano:

«Fu in questo periodo che le idee del trotskismo cominciarono ad essere in qualche modo conosciute da un numero ristretto di militanti comunisti critici verso lo stalinismo. Il veicolo di queste idee fu Juan Ramón Breá, un cubano esiliato in Spagna, che, dopo essere entrato in contatto con Nin e altri trotskisti, era stato lui stesso convinto dalle idee di Trotsky. Egli inviò i materiali pubblicati dai trotskisti in Spagna ad un certo numero di militanti a Cuba. Secondo Charles Simeón Ramírez , leader del Partido Bolscevico Leninista alla fine degli anni '30, questi giornali e riviste del gruppo trotskista spagnolo, in particolare la rivista Comunismo ebbero una forte influenza su questo gruppo di opposizione cubano fino ad allora relativamente isolato. Fu allora, nell'agosto 1932, che i leader dell'opposizione nel Pcc presero l'iniziativa di fondare l'Opposizione Comunista Cubana (Occ) come un'organizzazione separata nei ranghi del Partito comunista». (Gary Tennant, L’Opposition communiste de Cuba (1930-1933. Cahiers Leon Trotsky, n° 71, Septembre 2000)

Oltre alla politica Breá continua a dedicarsi alla poesia. Nel gennaio 1932 la rivista Agora di Barcellona pubblica una sua poesia intitolata "La rivoluzione". L'ultimo numero della rivista, datato aprile 1932, contiene un resoconto della sua espulsione dalla Spagna e il suo addio ai suoi amici nel porto di Barcellona.

Al suo ritorno a Cuba, nell'agosto del 1932, prende parte attiva alla fondazione dell'Opposizione comunista cubana , insieme a Marcos García Villarreal, Sandalio Junco, Pedro Varela, Carlos González Palacios, Carlos Simeón, Luís M. Busquet, Roberto Fontanillas, Armando Machado e Carlos Padrón. Molto attivo nella lotta politica e negli scioperi contro il regime di Machado, è presto costretto a esiliarsi nuovamente in Europa.

Non potendo più recarsi in Spagna, si stabilisce in Francia inserendosi attivamente nel movimento surrealista e stringendo rapporti di collaborazione con André Breton, Paul Eluard, Yves Tanguy e molti altri, ma soprattutto con il poeta Benjamin Péret, anche lui attivissimo nel movimento trotskista. Péret aveva infatti iniziato a militare nell'Opposizione di sinistra già durante il suo soggiorno in Brasile negli anni 1929-1931. Proprio a Parigi, nell'ottobre del 1933, alla Coupole, Breá incontra Mary Low, una giovanissima poetessa inglese anche lei attiva negli ambienti artistici vicini al movimento surrealista, che sarebbe diventata la compagna della sua vita.

1. continua