Giorgio Amico
A proposito delle foibe.
Ricordare anche gli orrori dello stalinismo
Ieri era la giornata
dedicata alla memoria delle vittime delle foibe. Molti hanno
ricordato i crimini del fascismo contro gli slavi che precedono quei
terribili fatti ed è giusto farlo, ma questo non spiega veramente
quello che accadde perchè la persecuzione degli italiani è solo un
aspetto della trageda istriana. Per capire davvero, bisogna andare
oltre al problema dei rapporti fra italiani e slavi, il fenomeno è
molto complesso e va affrontato con grande scrupolo in tutti i
suoi aspetti.
Soprattutto occorre tener presente che le foibe rientrano a pieno nel fenomeno dello stalinismo e dei suoi metodi terroristici di azione politica. I partigiani di Tito usarono gli stessi metodi anche contro quei croati, sloveni, bosniaci e serbi che per motivi sociali o politici erano considerati nemici di classe.
A
Trieste eliminarono fisicamente la piccola sezione del PC
Internazionalista (bordighista) e liquidarono quei pochi trotskisti
che c'erano in Jugoslavia. Era la loro concezione della dittatura del
proletariato: l'annientamento anche fisico di ogni possibile
opposizione.
A questo va aggiunto un nazionalismo esasperato grande
serbo (anche se Tito era croato). Poi, naturalmente, verso gli
italiani c'era anche l'odio accumulato negli anni del fascismo.
Tutto
questo mi conferma nella convinzione che la recente, criticatissima,
risoluzione della UE sui totalitarismi del Novecento, nonostante la
forzatura politica che la destra ha cercato di farne, sia stata un
atto doveroso. La Shoah resta un crimine assoluto che non può essere
paragonato a nessun altro orrore della storia, ma sul piano della
repressione feroce e sistematica di ogni forma di dissenso nazismo e
stalinismo sono assolutamente simili ed è giusto che siano entrambi
condannati e ricordati come l'orrore che furono.