TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


giovedì 30 novembre 2017

E' morto don Bof


E' morto don Bof. Altri ricorderanno il sacerdote, il teologo, lo scrittore. Io ricordo solo il mio insegnante, conosciuto a 17 anni in piena crisi esistenziale. L'unico, con il Prof. Locatelli, capace di trattarci con attenzione come le cose fragili che noi ragazzi e ragazze in quel momento eravamo. E questo nonostante le nostre arie di sufficienza e i nostri toni eccessivi, maldestri tentativi di nascondere la nostra sostanziale insicurezza.

Ci ha voluto bene Don Bof e noi gli abbiamo voluto bene. Noi, io e tutti i ragazzi e le ragazze che hanno avuto la fortuna di incontrarlo allora. Si. Gli abbiamo voluto bene, perchè da lui ci sentivamo capiti e soprattutto non giudicati.

Don Bof è stato il mio professore per tre anni e poi un amico, per tutta la vita. Un punto di riferimento sicuro nei momenti di crisi.


Di lui ci resta qualcosa di più del ricordo. Resta quello che ci ha dato allora, che ci ha aiutato a crescere, a affrontare la vita, a fare le nostre scelte, giuste o sbagliate che siano state. Da vecchio insegnante vorrei un giorno anch'io essere ricordato così.

Salus Per Musicam: alchimie musicali a Savona


mercoledì 29 novembre 2017

Nicola Bucci, Mnemosyne



A cura di Vincenzo Lagalla e Sandro Ricaldone
Entr'acte
via sant'Agnese 19R – Genova
6 dicembre 2017 – 12 gennaio 2018

orario: mercoledì-venerdì 16-19
inaugurazione: mercoledì 6 dicembre, ore 18


Entr’acte apre la nuova stagione espositiva con una personale di Nicola Bucci, Mnemosyne, che raccoglie un gruppo di lavori inediti realizzati tra il 1979 e il 1981, coevi alle mostre tenute al Teatro del Falcone (con Francesca Biasetton e Danilo Cavo, 1980) ed al ciclo di opere esposte in occasione della rassegna Lavori in corso alla Galleria d’Arte Moderna di Bologna (1981).

Come l’artista stesso ha dichiarato in un’intervista condotta da Marta Traverso in occasione della mostra Il lavoro dell’artista. Un percorso genovese 1977-1989 (Genova, Palazzo Ducale, 2013), il suo percorso di ricerca in quegli anni «è una riflessione metalinguistica sull’arte. Ovvero: non solo realizzare opere, ma utilizzarle come strumento di riflessione sull’arte, sui suoi linguaggi, sul rapporto fra l’opera e il suo pubblico».

Questi lavori «sono una sinestesia di diversi linguaggi: fotografia, fotocopia, “fotografia della fotografia”, pittura. Un preludio a quella che oggi si chiamerebbe multimedialità. L’immagine ha una funzione concettuale: esprime in forma visuale le teorie espresse da Jacques Lacan, Walter Benjamin, Guy Debord e altri». L’utilizzo di immagini estratte da vecchi libri o giornali, la loro ripresa e iterazione in sequenze analoghe per certi versi allo scorrere della pellicola cinematografica, finiscono per costituire una sorta di «archeologia del presente: siamo così immersi nella nostra contemporaneità che non la vediamo, il salto nel passato è qui un paradigma per comprendere meglio l’oggi».


Nicola Bucci è nato a Genova nel 1961. Docente di discipline pittoriche al Liceo Artistico Klee-Barabino, a partire dal 1985 si è dedicato specificamente alla ricerca filosofica. In quest’ambito ha pubblicato, con Federica Chisalé, Il silenzio delle sirene. Per una critica all'atto di creazione (Edizioni Masnata, 1995) e Considerazioni inattuali (De Ferrari, 2013) oltre a numerosi contributi in riviste. Presso Former, nel 2014, ha tenuto il seminario Capitalismo come religione. Economia, teologia politica critica della religione, a proposito dell’omonimo scritto di Walter Benjamin. Alcuni suoi contributi possono essere letti o seguiti tramite il suo profilo Facebook (https://it-it.facebook.com/public/Nicola-Bucci)  


martedì 28 novembre 2017

Gobekli Tepe, una Stonehenge di 12000 anni fa



Immaginate un complesso di Pilastri a T, finemente scolpiti e posti in cerchio sulla misteriosa collina di Saniurfa, nella Turchia Orientale, in una vasta area che presenta altri complessi templari analoghi ancora da scavare...realizzati oltre novemila anni prima di Cristo, seimila anni prima delle Piramidi e di Stonehenge...

"Questa è la scoperta di un santuario monumentale che, a rigor di logica, non dovrebbe nemmeno esistere. Prima che venisse in luce, infatti, nessuno avrebbe creduto che i nostri predecessori, già 12000 anni fa, fossero in grado di realizzare opere d'arte e d'architettura di tale portata"

GOBEKLI TEPE

conferenza conversazione con il Prof. Roberto MAGGI
Archeologo presso Sopraintendenza per i beni archeologici della Liguria

Sabato 2 Dicembre
ORE 16.00
Bibilioteca Civica A.G. Barrili
Via Barrili CARCARE (SV)  

lunedì 27 novembre 2017

I luoghi magici di Dario Franchello


Giannici. Il rito della pittura


martedì 21 novembre 2017

La linea di polvere


Venerdì 24 novembre
alle ore 16.30

Ex Palazzo del Comune, Imperia (Piazza Dante)

TERZO INCONTRO DELLA RASSEGNA "STARE AL MONDO. FILOSOFIA E SCIENZE UMANE NEL TEMPO PRESENTE".

Venerdì 24 novembre: “La linea di polvere”: l’antropologia visuale tra villaggio e metropoli nel contesto della rivoluzione digitale

Relatore Massimo Canevacci, Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, Instituto de Estudos Avançados di São Paulo, Brasile, con la collaborazione dei Dipartimenti di Filosofia e Storia e di Scienze Umane dell’I.I.S. Amoretti e Artistico



lunedì 20 novembre 2017

D'autunno Francesco. Biamonti e Boine


Edizione 2017 di D'autunno Francesco, giornata dedicata a Francesco Biamonti, quest'anno incentrata sui rapporti fra lo scrittore e Giovanni Boine.
Ci saremo anche noi.


domenica 19 novembre 2017

Riunire ciò che è sparso. Alias-Aleph di Raffaele K. Salinari



E' in libreria l'ultimo lavoro di Raffaele K. Salinari, che raccoglie una serie di articoli apparsi sul Manifesto, rilettura alla luce di Jorge Luis Borges di temi classici della tradizione esoterica occidentale. Gli articoli, in larga parte ripresi sul nostro blog, rappresentano una splendida sintesi, utilizzando gli apporti di Borges e di Walter Benjamin, di una visione cosmica , fatta di armonia e corrispondenze, che la modernità ha reso quasi invisibile, ma non cancellato. Quella che segue è un'intervista “immaginaria” all'autore in cui riprendiamo un suo testo dandogli però la forma di risposte a nostre domande. Un'intervista immaginaria e autentica al tempo stesso, proprio come i temi trattati nel volume. Speriamo che l'autore, in nome della nostra amicizia, non ce ne voglia.

Raffaele K. Salinari

Alias: Aleph


VITRIOL (Visita interiora terrae rectificandoque invenies occultum lapidem) era il motto degli alchimisti alla ricerca perenne della pietra filosofale. Un motto che bene sintetizza il senso degli scritti raccolti nel tuo libro: un viaggio affascinante nell'immaginario profondo dell'Occidente alla riscoperta di ciò che l'uomo moderno porta celato dentro di sé. Un viaggio iniziatico, con Borges e Benjamin come guida. E' una lettura corretta?

Ho riunito ciò che è sparso – secondo la formula consacrata dal mito di Iside e Osiride – organizzando e rivedendo per questo volume gli articoli ispiratimi dall’Aleph di Jorge Luis Borges comparsi su Alias del sabato, supplemento culturale del quotidiano il manifesto.

Si dispongono così le luci di una costellazione immaginale, inscritta nelle traiettorie di astri a volte impercettibili, eclissati dall’ombra feroce della modernità ma che, come certe stelle spente da eoni, continuano a irradiare il loro fulgore su di noi.

    Raffaele K. Salinari alla presentazione di un suo libro a Savona

Puoi spiegare meglio il senso del titolo?

Sono i «mondi alefici» che si specchiano nel titolo: Alias: Aleph; in altre parole tutto ciò che ovvero può considerarsi un Aleph, la Porta Regale dove finalmente s’incontrano visibile e invisibile.

Così si sono filati ed intrecciati la trama e l’ordito di un arazzo che disegna una fantasmagorica iconostasi incastonata di alias Aleph. In una epitome: immagini per la mente, voluttà per il corpo, estasi per l’anima, luce per lo spirito.

Qual'è lo scopo di questa operazione culturale così raffinata, ma allo stesso tempo di godibilissima lettura?

La speranza, allora, è che ognuno possa, non solo trovare la metafora alefica che più gli corrisponde ma, ecco l’augurio, illuminarla con la brillantezza della sua unica e irripetibile visione.

***

Raffaele K. Salinari è nato a Zurigo nel 1954. Medico-chirurgo, ha lavorato per oltre venticinque anni per le Nazioni Unite ed in diverse Organizzazioni umanitarie in Africa, Asia ed America latina. Presidente della Federazione Internazionale Terre des Hommes.  E' autore di molte pubblicazioni.

Raffaele K. Salinari
Alias-Aleph
Mundus Imaginalis Borgesianus
Punto Rosso, 2017
18 euro

giovedì 16 novembre 2017

Ungaretti a Savona


martedì 14 novembre 2017

Situazionismo ad Albenga


giovedì 2 novembre 2017

Musica Irish ad Albissola


Grande serata di musica,
speriamo che il vino sia altrettanto buono.

Guy Debord a Savona


Giovedì 9 novembre ore 18:
Libreria Ubik
Corso Italia Savona

incontro con lo scrittore
GIORGIO AMICO
e presentazione del libro
“Debord e la società spettacolare di massa”
(Massari Editore)

Introduce il Prof FELICE ROSSELLO


Guy Debord con “La società dello spettacolo” (scritto nel 1967 agli albori dell'era televisiva) ha intuito che il mondo reale si sarebbe trasformato in immagini, che lo spettacolo sarebbe diventato "la principale produzione della società attuale". Non si può comprendere la logica e la strategia dei mass media senza fare riferimento alle tesi rivoluzionarie di Debord.

L'interesse per tale libro (nel 50º anniversario dalla prima pubblicazione) tende a crescere col passare degli anni. Ci è sembrato giusto, quindi, far conoscere meglio la figura di questa sfuggente personalità destinata ormai a una fama crescente. Giorgio Amico offre una ricostruzione «classica» della vita di Debord, parlando anche delle sue storie personali e delle sue esperienze politiche.




mercoledì 1 novembre 2017

Mauro Malmignati. I colori dell'anima...