TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


domenica 12 aprile 2015

La guerra dei poveri, conversazione sull'attualità della Resistenza



«È la guerra vista "dal basso", la guerra sofferta. [...] È, prima di tutto, la tragedia dei poveri cristi gettati allo sbaraglio, beffati, traditi, e che pure, nello sfacelo immane, di un esercito e poi di uno Stato, riscoprono in sé le ragioni profonde della dignità del vivere, del semplice valore umano».

Così Alessandro Galante Garrone presentava il libro di Nuto Revelli “La guerra dei poveri”, racconto di un percorso di riscatto personale e collettivo dalla guerra fascista alla Resistenza.

Biblioteca Civica di Quiliano (SV)

Giovedì 16 aprile
alle ore 21.00

“La guerra dei poveri”
Conversazione sull’attualità della Resistenza