TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


lunedì 31 dicembre 2018

"Ligues". I Liguri: un popolo misterioso



I Liguri furono un popolo antichissimo e misterioso anche per chi, come i Greci, entrò a partire dal VII secolo a.C. in contatto con loro. Ne tratteremo in un corso presso l'UniSabazia nei mesi di gennaio e febbraio di cui diamo un breve cenno.

Giorgio Amico

Ligues. Un popolo misterioso


La storia la scrivono i vincitori. Si sa. Mai detto fu più appropriato per i Liguri. Tutto quello che conosciamo di loro ci viene da altri, prima i Greci fondatori di Marsiglia e poi i Romani.

Lo stesso nome con cui sono conosciuti è dovuto ai Greci. Di ligure restano i numerosissimi nomi tribali, ma per identificarli come popolo da sempre si utilizza un termine greco. Liguri è infatti il modo in cui li chiamarono i Greci quando intorno al VII secolo a.C. entrarono in contatto con loro. In realtà, prima dei Greci e dei Romani, altri popoli avevano stabilito con i Liguri legami intensi e duraturi. Fenici, Cartaginesi, Etruschi e Celti convissero con loro lasciando molte tracce del loro passaggio, ma nessuna scritta.

Popolo sfuggente, i Liguri hanno lasciato molte tracce della loro cultura materiale, ma nessun documento scritto. Per sapere qualcosa di più organico su di loro dobbiamo rivolgerci a Greci e Romani che ne parlarono diffusamente in termini geografici, economici, politici, sociali, ma soprattutto mitici.

Il termine con cui i Greci chiamavamo i Liguri è Ligues che diventerà poi Ligures. Terra ligustica è detto il territorio che abitano. In realtà si tratta di una serie di termini: Ligues, ligustiché ghé, ligus, ligur, ligusticus, ligures. Tutti derivano dalla radice lig che indicherebbe un suono stridente, acuto. Insomma coloro che parlano un linguaggio barbarico, non comprensibile. Ma anche sonoro, armonico.



Un'altra ipotesi vuole invece che il nome venisse da liga (acquitrino) e indicasse in origine le paludi alle foci del Rodano dove appunto arrivarono i Focei.

Oggi tutti concordano sulla prima ipotesi che compare già in Omero che usa il termine oltre che per il canto delle sirene anche per indicare il fischio del vento.

Un'altra fonte è Platone che nel Fedro fa dire a Socrate “Suvvia, o Muse, dette dalla voce sottile [ligeiai] per il tono del canto o perchè prendete questo soprannome dalla stirpe musicale dei Liguri”.

Dunque i Liguri parlano un linguaggio particolare che colpisce chi entra in contatto con loro perchè non è simile a nessuna lingua conosciuta, ma ricorda il canto delle sirene, il fischio del vento o come nel mito di Fetonte il canto straziante del cigno morente. Una lingua misteriosa, mai sentita dagli altri popoli mediterranei, di cui restano tracce (toponimi e nomi di persona) che hanno fatto pensare a un idioma antichissimo precedente all'arrivo degli Indoeuropei (come l'attuale basco). Tesi che ebbe grande fortuna in passato, ma che oggi è quasi del tutto abbandonata. L'ipotesi più accreditata oggi è che il ligure sia stata una lingua già indoeuropea ma con significativi lasciti anteriori e poi fortemente influenzata dal celtico.

Di certo c'è che per i Greci (e poi per i Romani) i Liguri sono un popolo misterioso e non solo per la lingua, ma anche per le origini. Esiodo (VIII sec. a.C.) li colloca tra i popoli che vivono alle estremità del mondo conosciuto.

Gli Etiopi, i Liguri e gli Sciti allevatori di cavalli”, scrive e li pone all'estremo Nord.

Anche altri autori li danno come originari del Nord. C'è addirittura chi li considera gli eredi dei mitici Iperborei, seguaci di Apollo, che avrebbero vissuto addirittura oltre il Circolo polare.

In epoca romana ebbe gran fortuna la tesi di Rufo Festo Avieno, un poeta del IV secolo d.C., che ne collocava la sede originaria nelle lontanissime isole Estrimiche, con grande probabilità identificabili con le Cassiteridi (oggi Scilly), dove secondo il greco Pitea i mercanti fenici andavano a acquistare lo stagno:

Se di qui dalle isole Estrimniche qualcuno osa spingersi la prora sulle onde, là dove dal carro di Licaone [l'Orsa] l'aria è fatta ghiaccia, troverà la terra originaria dei Liguri vuota dei suoi abitanti, perchè a causa dei Celti e a causa delle frequenti guerre essa è stata spopolata […] I Liguri scacciati giunsero nella terra che ora abitano, quasi ovunque irta di boschi, colma di asperità, dove rupi a picco e monti minacciosi sembrano toccare il cielo.”

E' dunque con gli occhi dei Greci che noi guardiamo agli antichi Liguri che fin dagli inizi entrano nella storia nel segno del mistero.