TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


martedì 9 novembre 2021

Massoneria, società e politica

 

Appunti sulla storia della Massoneria in Italia

Giorgio Amico

Massoneria, società e politica


Il volume, uscito nel 2018, rappresenta una sintesi del percorso storico della massoneria in Italia dalla nascita della Gran Loggia di Londra nel 1717 ai giorni nostri. E questo partendo dal formarsi nell'Italia del Settecento dei primi nuclei massonici nati prevalentemente su impulso inglese, ma con forti influenze provenienti anche dalla Francia e dal mondo germanico, e dunque molto differenti fra di loro per impostazioni e riti praticati, tanto che l'autore si chiede se per il periodo intercorrente fra la fondazione della loggia di Firenze (1731) e l’età napoleonica con la nascita nel 1805 a Milano del primo Grande Oriente d'Italia a guida francese, si possa parlare di una autentica massoneria italiana con caratteri autoctoni o ci si debba limitare a registrare la presenza della massoneria in Italia come un fenomeno meramente d'importazione.

Dopo due capitoli dedicati rispettivamente alla rinascita del Grande Oriente d'Italia subito dopo l'unificazione del Paese, alla sua ascesa e al suo declino, parallelo a quello degli assetti socio-poltici dell'Italia giolittiana, fino alla definitiva messa fuori legge nel 1925 da parte del regime fascista, inizia la parte più interessante della ricerca, dedicata alla Massoneria nell'Italia repubblicana. Una indagine dettagliata che occupa ben 7 dei 10 capitoli e tratta con particolare attenzione l'atteggiamento verso la Chiesa e verso la politica dei Gran Maestri via via succedutisi nel tempo, da Guido Laj (1945) all'attuale G.M. Stefano Bisi.

Un'opera - anche se, va detto, Adilardi si rivela eccessivamente dipendente dalla interpretazione conservatrice della storia e del ruolo dell'Istituzione tipica di Aldo Mola - che fornisce dunque una utile informazione su un periodo poco trattato dalla storiografia massonica che ha preferito finora concentrarsi soprattutto sul periodo intercorrente tra l'Unità d'Italia e l'avvento del fascismo, forse proprio per il timore di confrontarsi con temi ancora eccessivamente “caldi”.

Guglielmo Adilardi

Massoneria, società e politica (1717-2017). Profilo storico dalla fondazione ad oggi
Angelo Pontecorboli Editore,
Firenze 2018
Pagine 300
20 euro