TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


giovedì 23 febbraio 2012

Ettore Cozzani tra letteratura e giornalismo




Ettore Cozzani tra letteratura e giornalismo


Nel foyer del Teatro della Corte di Genova prosegue, con il quarto appuntamento, il ciclo di incontri, organizzato dalla Fondazione Novaro in collaborazione con il Teatro Stabile, volto a rivisitare l’attività di alcuni autori liguri della prima metà del ‘900 che hanno avuto un ruolo di risalto nel panorama della cultura nazionale.


Giovedì 23 febbraio, alle ore 17, Elda Belsito e Marco Vimercati indagano la figura dello scrittore-editore-giornalista Ettore Cozzani

Nel corso dell’incontro, accompagnate da proiezioni, Maria Comerci darà voce ad alcune pagine dell’Autore



La rivista “L’Eroica” è, con la casa editrice omonima, l’immagine fedele del percorso morale e intellettuale di Ettore Cozzani alla ricerca della Poesia, intesa soprattutto come ragione di vita e di ogni forma artistica, ricerca condotta fuori dai circuiti canonici e dai vari salotti culturali, al di là di ogni scuola e movimento letterario; ricerca che lo ha relegato in un posto solitario nella storia delle nostre lettere, quasi ai margini dell’ufficialità..

Nato il 3 gennaio 1884 a La Spezia da famiglia di modeste condizioni, grazie a una borsa di studio frequenta la Scuola Normale di Pisa dove si laurea con una tesi sulla poesia sanscrita. Studia con Gioacchino Volpe e Vittorio Cian, ma subisce soprattutto l’influenza della figura di Giovanni Pascoli, di cui è allievo devoto e a cui dedica, nel tempo, numerose pagine di approfondimento.

Ben presto comincia a insegnare nella Scuola complementare pareggiata a La Spezia.

Nel 1911 assieme all’architetto Franco Oliva fonda la rivista “L’Eroica”, una rivista che si propone “di annunciare, propagare, esaltare la poesia, comunque e dovunque essa si manifesti: in ciascuna arte e nella vita”.

Nel 1912 organizza a Levanto la prima esposizione italiana di xilografia, evento di grande importanza di cui si festeggia il centenario appunto quest’anno con una mostra itinerante dal titolo “I cento anni della xilografia italiana”.

Tra i miti e modelli di poesia e di vita, oltre Pascoli, è d’Annunzio, che peraltro non collaborerà mai con “L’Eroica”. Cozzani, dopo molte peripezie, riesce però a coinvolger e il “vare” nell’inaugura­zione del monumento per l’impresa dei Mille, a Genova, il 5 maggio 1915.

Nel 1917 si trasferisce a Milano, dove continua la sua attività di scrittore ed editore. All’indomani della Seconda guerra mondiale, viene internato a Bresso ma presto rilasciato in quanto riconosciuto innocente. Prosegue la sua attività di editore e divulgatore fino alla morte, avvenuta il 22 giugno 1971.

Giornalista, editore e oratore (notabili alcune sue Lecturae Dantis), Cozzani è anche scrittore (suoi i romanzi La siepe di smeraldo, 1920; I racconti delle Cinque Terre, 1921; Le strade nascoste, 1921; Il Regno Perduto, 1927; Poema del mare, 1928).