TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


domenica 23 novembre 2014

Primum vivere a Vado Ligure



Un intervento interessante in merito ad una iniziativa che speriamo partecipata e propositiva. Anche se (dobbiamo dirlo) non crediamo più da molto tempo che esistano figure salvifiche in grado, se non di cambiare il mondo, almeno di migliorare la qualità dell'esistente, o anche solo di incarnare una umanità più compiuta. E' stata la grande illusione della nostra generazione e forse una delle cause di una sconfitta di cui solo ora iniziamo a vedere le spaventose dimensioni. Perchè (ce lo hanno insegnato Machiavelli e Hobbes) la politica è opera di uomini (e donne) pieni di contraddizioni e ambiguità, come realmente sono e non come ci piacerebbe fossero.



Betti Briano


Primum vivere a Vado Ligure


Primum vivere, senza il “deinde philosophari” della celebre massima latina, è un’espressione che è stata rimessa in circolo dal femminismo della differenza, andando oltre l’antica saggezza del ‘prima vivere poi pensare’, per significare che la vita va posta né prima né dopo, ma al centro del pensiero e dell’azione politica. Compare come titolo, “Primum Vivere. Anche in tempo di crisi”, del primo capitolo del Sottosopra Rosso, uscito ad ottobre 2009, importantissimo documento che ha dato l’avvio ad un’ampia riflessione su un nuovo immaginario del lavoro a partire dall’esperienza delle donne, cui ha contribuito anche Eredibibliotecadonne con gli interventi che compaiono nella stanza Lavoro.

Il principio è stato richiamato in un intervento del 2011 comparso, a mia firma, sul blog Vento largo scritto sempre in riferimento al lavoro, sull’onda delle vicende drammatiche seguite in quell’anno all’avvio del processo di ristrutturazione della Fiat. In presenza di un conflitto molto ‘fallico’, con posizioni contrapposte e inconciliabili e profonde divisioni tra i lavoratori e le lavoratrici, che non consentivano di scorgere segno di intelligenza mediatrice e capacità di orientamento in positivo del conflitto, sostenevo che forse un maggiore e differente protagonismo delle donne coinvolte, che prendessero la parola a partire da sé, avrebbe potuto consentire di mettere al centro le ragioni della vita che vengono prima di quelle dell’economia e quegli obblighi verso gli esseri umani in carne ed ossa che la mistica del mercato non può mettere in ombra.

A Vado, insieme al venir meno di un’ulteriore struttura produttiva, importante come la centrale a carbone, questa volta a causa dell’inquinamento ambientale, è entrata ‘plasticamente’ in crisi l’idea tradizionale di lavoro, come bene in sé da tutelare sempre e comunque, senza che, però, si intravveda alcuna prospettiva alternativa, concreta e possibile di conciliazione di salute, ambiente e occupazione.
Primum vivere mi pare possa costituire oggi a Vado l’idea, la proposta, il faro in grado di illuminare la strada sia di chi per ruolo deve dare risposte sia di tutti coloro che sentono responsabilità e competenza ad individuare nuove strategie che possano orientare positivamente il conflitto in corso. La competenza femminile del vivere è il nuovo attore che deve entrare in scena.

Le donne più che gli uomini hanno percezione di ciò che primariamente corrisponde alla realtà esistenziale propria e dei figli, di ciò che è essenziale per la vita della famiglia, come della propria comunità. Perché, quindi, non riconoscere ad esse il di più di saggezza nel mettere in relazione bisogni e risorse e di autorità nell’individuare le priorità su cui riorganizzare la convivenza e il rapporto con l’ambiente?

L’ esperienza delle donne che si trovano ad attuare quotidianamente pratiche di convivenza e inventare strategie di sopravvivenza nella crisi in atto, forse, molto più dei discorsi precostituiti(non di rado pronunciati da voci femminili) che hanno occupato sinora il dibattito pubblico, può indicare in che cosa principalmente consiste il Primum vivere a Vado e dintorni.