TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


giovedì 12 luglio 2018

Bizantini sulle Langhe. Santa Maria dell'Acqua Dolce



Echi bizantini nell'Alta Langa. Santa Maria dell'Acqua Dolce

Giorgio Amico

Santa Maria dell'Acqua Dolce


Ci sono luoghi che al visitatore che ci arriva per la prima volta danno immediatamente un senso di pace e di appagamento simile al sentimento che si prova incontrando una persona cara che non si vedeva da tanto tempo. Sono luoghi dell'animo capaci di risvegliare ricordi e suscitare echi profondi.

E' l'impressione che al primo sguardo ci ha fatto Santa Maria dell'Acqua Dolce di Monesiglio, splendida chiesa romanica persa fra campi e boschi, dal x secolo luogo di accoglienza e ristoro di pellegrini e viandanti. Un romanico purissimo ed elegante, ancora ben visibile nella zona absidale.


Un luogo caro agli abitanti che lo custodiscono gelosamente e, splendida sorpresa, lo offrono alla visita di chi, come noi, ci arriva quasi per caso e pensa di trovarlo, come ormai quasi dappertutto accade, chiuso.


E davvero questa attenzione al viandante, retaggio della tradizionale e antica ospitalità della gente di Langa, è una felice sorpresa. Perché questa chiesetta incastonata nel verde conserva un vero tesoro.


Appena entrati, sulla navata destra ci accoglie un affresco del XV secolo di autore ignoto, ma di buona fattura. Una Madonna dolcissima contornata da San Giovanni Battista e Sant'Antonio Abate.


Ma è nell'abside il vero tesoro. Un ciclo di affreschi, fra i più antichi dell'intero Piemonte, coprono il catino absidale e ricordano per la fattura che lungo queste colline correva il limes bizantino che in Mombasiglio trovava un fondamentale asse strategico.



Evidente è l'influsso bizantino nei volti e nel simbolismo.


Straordinaria la figura del Cristo in trono rappresentato nell'atto di offrire le chiavi del potere a Pietro e il libro del sapere a Giovanni. E' la Traditio legis, una rappresentazione dai profondi significati simbolici, tipicamente bizantina e che dunque testimonia dell'antichità del luogo, già citato in un documento del 998 come pieve, chiesa battesimale dell'intero territorio.