TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


martedì 14 aprile 2020

Se mio nonno avesse le ruote...




Se mio nonno avesse le ruote...

Ma il COVID 19 porta allo scoperto il cretino che, probabilmente, tutti coviamo dentro di noi? C'è da pensarlo, visto quello che ogni giorno ci tocca leggere e non solo su facebook. Prendiamo il Manifesto di oggi. 
A pag. 4 una giornalista denuncia con grande enfasi la "voglia di repressione" che animerebbe le forze dell'ordine. Motivo: le multe comminate a persone trovate a passeggio in campagna o a pescare. "Se il soggetto non si sta appiccicando con estranei a chi fa del male?, denuncia l'illustre giornalista neanche minimamente sfiorata dall'idea che, se valesse questa logica, la spiaggia di Alassio (tanto per citare un esempio) vedrebbe migliaia di persone tranquillamente a passeggio. Perché, è elementare, se una persona può a suo giudizio "uscire di casa per fare una cosa che lo diverte e gli fa del bene" (sempre per citare il livello degli argomenti usati), la stessa cosa la possono fare tutti. Ma a questo punto, visto che a tutti piacerebbe fare una passeggiata per godersi una bella giornata di sole, la pratica del distanziamento sociale andrebbe immediatamente a farsi benedire . Un ragionamento elementare, ma a quanto pare troppo complesso per la nostra giornalista.
Sempre meglio comunque dell'esimio professore , ora meritatamente a riposo dopo quarant'anni di duro lavoro accademico, dell'Università di Genova, che in prima pagina si scaglia contro "le classi dirigenti" con una serie di argomenti che iniziano tutti con "se".
"Se avessimo previsto in Italia avremmo dovuto portare i posti letti di terapia intensiva da 1500 a 10.000". "Se avessimo previsto, in Occidente avremmo evitato di delegare ai paesi asiatici la produzione di mascherine". E via con i se.
Fa specie pensare che l'illustre professore capace di pensieri così profondi, abbia insegnato per quarant'anni storia, senza sapere quello che ogni bimbo si sente ripetere già a partire dalla prima elementare: la storia non si fa con i se o , se si preferisce qualcosa di più semplice, visto il livello delle argomentazioni, "se mio nonno avesse le ruote, sarebbe una carriola".
E visto che parliamo del quotidiano più di sinistra, orgogliosamente "comunista" e antisistema, viene spontaneo pensare che, se questo è il livello della critica, le "classi dirigenti" obiettivo dell'articolo dell'illustre professore, possono dormire sonni tranquilli.