Presentazione editoriale
Danilo Montaldi (1929-1975) è stato un militante comunista «senza partito» e, negli anni Cinquanta, punto di contatto fra la realtà italiana e le esperienze francesi, americane, inglesi più avanzate.
Con la sua ricerca ha contribuito alla riscoperta, contro un marxismo ossificato ridotto a dogma, della centralità non solo della fabbrica ma anche della vita quotidiana di una classe operaia spogliata di ogni alone mitico. Per questa concretezza la ricerca di Montaldi si è rivelata irriducibile a ogni tentativo di recupero, mantenendo intatto il suo potenziale sovversivo.
Precursore del '68, il pensare e l'agire «dal basso» di Montaldi, il suo tentativo di dar voce e volto agli invisibili — dalle bellissime Autobiografie della leggera a Militanti politici di base — resta motivo di ispirazione per chi oggi, nonostante la crisi della sinistra novecentesca, continua a pensare che «bisogna sognare» un mondo centrato sull'uomo e non sullo spettacolo della merce.
Il libro ripercorre la vita dell'intellettuale cremonese, dagli anni tormentati dell'adolescenza all'elaborazione di un suo personalissimo metodo di lavoro, fino alla sua prematura scomparsa.
Indice
1. Gli anni di formazione (1929-1953)
L'infanzia e la guerra (1929-1943) • La militanza partigiana (1943-1945) • Il tempo del disincanto (1945- 1946) • Tra biblioteche e osterie (1946-1947) • Anni di studio e di silenzio (1947-1952)
2. Tra «sociobarbari» e internazionalisti (1953-1955)
La collaborazione con il Partito comunista internazionalista • Il mancato trasferimento a Parigi • Il rapporto con «Socialisme ou Barbarie» • Montaldi: un leninista operaista? • L'operaio americano (1954) • Un carteggio con Arrigo Cervetto • Il distacco dal Partito comunista internazionalista • Bilancio di un anno (1955) • Il gruppo di studio.
3. Allargare gli orizzonti (1956-1958)
Recuperare l'espressione popolare • Montaldi e il Pci • Il carteggio con Roberto Guiducci e Alessandro Pizzorno (1956) • La collaborazione con l'«Avanti!» • Una inchiesta nel Cremonese • Montaldi «sociologo» e il contrasto con Gianni Bosio • La classe operaia come esperienza • Le elezioni comunali del 1957 a Cremona e la nascita di Unità Proletaria • La Piattaforma programmatica del Gruppo di Unità proletaria.
4. Preparando la ripresa del movimento (1958-1959)
La collaborazione con Azione Comunista • La crisi del mondo contadino • Il dibattito sulla cultura di sinistra • Il Primo Congresso Nazionale di Sociologia (1958) • Contro l'offensiva padronale per l'auto-organizzazione operaia • Montaldi e Panzieri • Milano, Corea. Inchiesta sugli immigrati.
5. I fatti di Genova e la lotta degli elettromeccanici (1960-1962)
Il tentativo di costruire una rete nazionale delle avanguardie e la centralità della fabbrica • I fatti del luglio '60 • I «limiti» di «Prometeo» • La lotta degli elettromeccanici e la ripresa operaia • La rottura con «Nuova Presenza» • Redattore alla Feltrinelli • Il convegno di Parigi del maggio 1961 • Montaldi e i «Quaderni rossi» • Autobiografie della leggera (1962)
6. Aspettando il '68 (1963-1967)
1963. Un anno di svolta • L'incontro mancato con gli operaisti di «Classe operaia» • L'inizio della ricerca sul Pci • La fondazione della galleria Renzo Botti (1965) • La cascina • Il Gruppo Karl Marx (1966) • Una lettera a Feltrinelli e il problema della guerra.
7. La stagione dei movimenti (1968-1975)
I trasporti e la classe operaia • Il '68 a Cremona • «Ottobre. Per l'unità studenti-operai» • La Piattaforma politica di Pouvoir Ouvrier e i limiti dei gruppi • L'esperienza del doposcuola e i rapporti con Avanguardia operaia • I a morte di Ruggero Zangrandi e l'amicizia con Toni Negri • Militanti politici di base (1971) • Saggio sulla politica comunista in Italia • 1972. La fine del Psiup • Montaldi e il Vietnam • Feltrinelli, la strategia della tensione e il problema della lotta armata • Il saggio su Korsch • Una ricerca sull'autunno caldo • Esperienza operaia o spontaneità • Una morte mai del tutto chiarita.
Bibliografia.
Una pagina dal primo capitolo del libro
«Proprio dalle frequentazioni delle osterie il giovane Danilo acquista a partire dal 1947 una vivissima consapevolezza dell'arretramento che il Paese sta vivendo, della caduta di coscienza politica negli strati popolari conseguente agli esiti totalmente fallimentari della politica di unità nazionale portata avanti da Togliatti e di cui la cacciata delle sinistre dal governo è solo l'inevitabile coronamento a livello istituzionale.
Il contatto diretto con i proletari offre a Montaldi un punto di osservazione privilegiato sulle contraddizioni profonde che il proletariato manifesta.
In quella sorta di lento apprendistato alla politica che va dal 1946 al 1953, l'ambiente delle osterie gioca per Montaldi un ruolo importantissimo, largamente sottovalutato da chi, come la gran parte dei ricercatori, ha preferito soffermarsi soprattutto sugli influssi della allora nascente scienza sociologica.
È nelle osterie che egli incontra i suoi amici e si mescola agli ultimi esponenti di quella leggera di cui ascolta i racconti. È nel tono dei discorsi che gli si manifesta con la massima chiarezza il processo di restaurazione in atto non solo ai livelli alti della politica istituzionale, ma anche nel modo di pensare quotidiano dei proletari».
Danilo Montaldi
Vita di un militante politico di base (1929-1975)
DeriveApprodi, 2022