TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


lunedì 15 maggio 2023

L'arte irregolare e le altre

 


L’ARTE IRREGOLARE E LE ALTRE

Prima parte


Letteratura – linguaggio – avanguardie
Museo d’arte contemporanea di Villa Croce
18 maggio – 28 giugno 2023

MARCO ERCOLANI
Il caso Robert Walser
giovedì 18 maggio, ore 17

GIUSEPPE ZUCCARINO
Il caso Louis Wolfson
giovedì 22 giugno, 0re 17

SANDRO RICALDONE
Art Brut e Avanguardie
mercoledì 28 giugno, ore 17

Dal 6 all’8 ottobre 2023 si svolgerà a Genova l’VIII Festival dell’Outsider Art e dell’Arte Irregolare organizzato da un comitato che coinvolge i maggiori esperti italiani del ramo e, per la parte genovese, dall’Istituto per le Materie e Forme inconsapevoli (I.M.F.I.) di Quarto e dall’Associazione San Marcellino.

Nel percorso di avvicinamento al Festival, il Museo d’arte contemporanea di Villa Croce ospita la prima parte di un ciclo di incontri sul tema del rapporto tra l’Arte Irregolare ed altre discipline, tra cui la letteratura, i procedimenti linguistici, le avanguardie novecentesche.


MARCO ERCOLANI
Il caso Robert Walser
Giovedì 18 maggio 2023, ore 17

Una breve relazione sulla “mite follia” di Robert Walser, scrittore svizzero di lingua tedesca, autore di Jakob von Gunthen, La passeggiata, I fratelli Tanner, prediletto da Kafka. I 526 “microgrammi” che racchiudono prose e romanzi scritti in una illeggibile e minuscola calligrafia, i colloqui con Carl Seelig, la degenza nei manicomi di Waldau e di Herisau, rappresentano l’enigma di Walser: come vivere inesistendo, nascosti al mondo reale, cercando nella scrittura la sola salvezza e nell’internamento psichiatrico l’unico adeguato rifugio all’intollerabile vita concreta. “Non mi trovavo affatto male in corsia. Si sta lì distesi come un albero abbattuto, non c’è bisogno di muovere un dito. Tutti i desideri si addormentano, come i bambini quando sono stanchi di giocare. Ci si sente come in un convento, o un’anticamera della morte”.

Marco Ercolani (Genova 1954) medico psichiatra e scrittore, è stato redattore di “Fanes”, rivista di cultura psicoanalitica, di “Arca. Quaderni di scrittura” e dei “Libri dell’Arca”, con Lucetta Frisa. Tra i libri pubblicati: Col favore delle tenebre (1987); Taccuini di Blok (1992); Vite dettate (1994); Lezioni di eresia (1996); Il mese dopo l’ultimo (1999); Carte false (1999); Il demone accanto (2002); Discorso contro la morte (2008); A schermo nero (2010); Turno di guardia (2011); Preferisco sparire: colloqui con Robert Walser 1954-1956 (2014); Destini minori (2016); Galassie parallele: storie di artisti fuori norma (2019); 14 luglio 1929. Due lettere a Freud (2022), Sentinella (2022), Nottario 2015–2021 (2023). Per le edizioni Viadelvento cura una plaquette di Alberto Giacometti e una di Bruno Schulz. Collabora a Doppiozero, La dimora del tempo sospeso, Il Grande Vetro, Pangea, Metaphorica, e al Festival internazionale di Poesia di Genova. Nel 2020 fonda il blog Scritture.


GIUSEPPE ZUCCARINO
Il caso Louis Wolfson
giovedì 22 giugno 2023, ore 17

La pubblicazione, nel 1970, del libro autobiografico Le Schizo et les langues, scritto direttamente in francese da un giovane e sconosciuto psicotico di New York, ha fatto sorgere non tanto un caso clinico, quanto piuttosto un caso letterario. L’opera infatti ha suscitato l’entusiasmo di scrittori quali Le Clézio e Auster, nonché l’interesse di filosofi come Deleuze e Foucault. In quel libro, l’autore spiegava quali bizzarre tecniche avesse inventato per eludere i discorsi in inglese, fastidiosi alle sue orecchie (specie quando provenivano da sua madre), trasformandoli in un miscuglio di parole francesi, tedesche, russe o ebraiche, simili per suono e senso a quelle di partenza. Quattordici anni dopo, da un altro suo volume, Ma mère, musicienne, est morte…, apprendiamo come è proseguita la sua esistenza: mentre lui dedicava molto tempo a scommettere sulle corse dei cavalli e a sognare un’estinzione della specie umana, sua madre si è ammalata di cancro, cosa che stranamente ha contribuito a far cessare l’ostilità che egli nutriva verso di lei. Ma le avventure dello «schizo» sono continuate anche in seguito, con una vincita milionaria alla lotteria elettronica e il trasferimento in Porto Rico, dove, ultranovantenne, vive tuttora.

Giuseppe Zuccarino, nato nel 1955, è critico e traduttore. Ha pubblicato vari volumi di saggi, tra cui Percorsi anomali (2002); Il desiderio, la follia, la morte (2005); Il dialogo e il silenzio (2008); Da un’arte all’altra (2009); Note al palinsesto (2012); Prospezioni. Foucault e Derrida (2016); Immagini sfuggenti. Saggi su Blanchot (2018); Interscambi. Filosofia, letteratura, pittura (2019); Forme della singolarità. Da Michaux a Quignard (2022). Ha tradotto fra l’altro opere di Bataille, Klossowski, Blanchot, Caillois e Barthes.


SANDRO RICALDONE
Art Brut e Avanguardie
mercoledì 28 giugno 2023, ore 17

Il concetto di Art brut è stato creato nel 1945 dal pittore francese Jean Dubuffet per indicare le produzioni artistiche realizzate al di fuori delle norme estetiche convenzionali (da autodidatti, psicotici, prigionieri, persone completamente digiune di cultura tradizionale). Tra questa arte irregolare e l’arte delle avanguardie del Novecento esiste un rapporto dialettico che, a partire dall’Espressionismo, attraversa il Surrealismo e approda, dopo il secondo conflitto mondiale, a CoBrA estendendosi sino ai nostri giorni.

Sandro Ricaldone (Genova, 1951) è uno studioso e critico d’arte. Dall’inizio degli anni ’80, in parallelo con la proposta di giovani artisti, ha avviato una serie di approfondimenti intorno a gruppi e movimenti attivi nel secondo Novecento, da Cobra a Fluxus, soffermandosi in particolare sul Lettrismo, il Bauhaus Immaginista e la Scrittura Visuale. Ha presentato e organizzato esposizioni di alcuni fra i protagonisti di queste avanguardie contribuendo ad altre significative rassegne d’insieme. Tra le sue pubblicazioni più recenti: L’avant-garde se rend pas (2018) e Da una non breve unità di tempo (2023). È curatore del MADFI – Museo Attivo delle Forme Inconsapevoli di Genova Quarto.