TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


lunedì 29 gennaio 2024

Fin dove arrivano i nostri ricordi

 


Fin dove arrivano i nostri ricordi?


Fin dove arrivano i nostri ricordi? Parlo ovviamente dei ricordi della gente comune e non di chi appartiene a famiglie che da generazioni si tramandano aziende, palazzi, patrimoni. I miei arrivano al giugno 1883, data annotata dietro questa foto di mio bisnonno Giorgio Carli, allora di 15 anni.

Aveva preso il nome del nonno. Suo padre di chiamava Giuseppe ed era censito al Comune di Piani come "proprietario" detto in termini non burocratici una persona in grado di far vivere la sua famiglia con qualche fascia coltivata a ulivi. Un passo appena sopra la povertà.

Diventato adulto, Giorgio Carli, sposatosi con Francesca (Cecchina) Corradi, sempre di Piani, avrà tre figli, due femmine e un maschio, nato nel 1891, a cui darà il nome di suo padre, Giuseppe, ma per tutti Pippo. In suo ricordo e per continuare una tradizione di famiglia, alla mia nascita nel 1949 mi fu dato il nome Giorgio.

Da giovane guardavo al futuro e di queste cose non mi curavo, Oggi da nonno, so con certezza che la nostra vita inizia molto prima della nascita biologica e continuerà dopo nei figli e nei nipoti che porteranno dentro qualcosa di noi, come io porto dentro qualcosa di Giuseppe, Giorgio, Pippo Carli.


Vento largo, 29 gennaio 2024