TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


giovedì 22 aprile 2010

Asger Jorn, esploratore dell'animo





Più che un blog Vento largo è una piccola comunità di persone che condividono interessi e passioni. Con questo studio, già apparso su "La Civetta" , rivista del Circolo degli Inquieti, Gabriella Freccero ci raggiunge in questo percorso portandoci in dote il suo rigore analitico e la sua passione militante.


Gabriella Freccero

Asger Jorn, esploratore dell'animo


Negli anni cinquanta del secolo scorso avvenne in Liguria una manifestazione del peculiare spirito del luogo dei nostri posti, del quale ancora non si è parlato: farsi laboratorio di esperienze nuove, anticipando il futuro. Il paradosso della Liguria, regione di boschi e natura quasi allo stato selvaggio, protagonista in un centinaio di anni di una espansione tecnologica ed industriale senza precedenti, fra le più avanzate d'Italia, fece da luogo ideale per lo scoppio delle questioni poste dalle avanguardie artistiche del dopoguerra: il rapporto fra arte e politica e arte e tecnologia, lo status degli esseri umani nella società industriale di massa, il recupero dell'arte primitiva e di una umanità primitiva, che non ha ancora sganciato la bomba H o assaggiato il barattolo di zuppa Campbell immortalata da Andy Wahrol. Un angolo di mediterraneo che ha per vocazione - anche- di attrarre lo spirito nordico, dalle villeggiature inglesi nel ponente alle calate a Lerici di Shelley e Byron. Qui fu centrale il ruolo del distretto savonese, che vide ad Albisola concretizzarsi l'esperienza umana e professionale di Asger Jorn, figura di riferimento dell'avanguardia e padre del movimento situazionista. Dal 1954 il pittore sbarca ad Albisola; nel ricordo di Enrico Baj

"Il vichingo arrivò a Milano il 28 marzo 1954 a mezzogiorno... con armi e bagagli, con zaino, tenda da campo ed un violino. Il violino lo dimenticò in treno, per cui, accortosene, si dovette tornare all'Ufficio Oggetti Smarriti, ove fortunatamente fu ritrovato, il che lo dispose favorevolmente verso di me e l'Italia".

Danese di nascita, ventiduenne si trasferisce a Parigi .E' il 1936, frequenta l'atelier di Léger, da cui mutua l'esigenza di un coinvolgimento sociale delle arti ; è il momento delle grandi pitture murali, delle tematiche politiche (nel 1937 Picasso presenta Guernica all'Expo Internazionale delle Arti) in pittura, da contrapporre all'individualismo della “pittura da cavalletto”. Grazie a Léger, Jorn contribuisce a decorare il Padiglione dei tempi nuovi di Le Corbusier, dipingendo un disegno infantile ingigantito. Da Le Corbusier Jorn assorbe l'idea di un'architettura per i tempi nuovi, funzionale all'era della macchina e del nuovo capitalismo ; ne rifiuterà più tardi radicalmente l'impostazione, che vede nell' industrial design e nel funzionalismo il futuro della disciplina.



Jorn è invece interessato ad una esplorazione dell'interiorità umana che vada oltre la priorità dell'inconscio individuale prospettato dal surrealismo, in favore di una riscoperta del patrimonio dell'inconscio collettivo,del fantastico e dell'arcaico, da lui rivissuto nelle saghe popolari nordiche , negli animali fantastici, nelle figure mitologiche dell'arte scandinava (troll, fate,esseri sovrannaturali). Dall'esperienza del gruppo Host che fonda prima della guerra in Danimarca nascerà quella di CoBrA, dall'acronimo delle tre capitali dei membri fondatori Copenaghen, Bruxelles, Amsterdam , o l'Internazionale degli artisti sperimentali. La migliore realizzazione di CoBrA rimane la decorazione pittorica della casa di Bregnerod vicino Copenaghen, un'opera collettiva dove pittori professionisti e non , compresi i bambini figli dei membri del gruppo , dipingono le superfici della casa di campagna, in un clima di spontaneismo e libertà creativa assolute; l'architettura si fonde con l'arte in modo naturale, diventa creazione di un ambiente di vita e non più pratica specialistica; si realizza l'abbattimento della separazione dell'arte dalla vita quotidiana, vizio borghese per eccellenza.
La salute di Jorn va peggiorando. Dopo la permanenza in sanatorio in Svizzera finita nel '53 accoglie l'invito di Enrico Baj di soggiornare ad Albisola, che concilia la salubrità del posto con le esperienze ceramiche che lo interessano molto ; è ospitato prima da Lucio Fontana, poi passa l'estate accampato con la famiglia in un giardino di proprietà di Milena Milani; Dangelo e Sassu lo sistemano per l'inverno. In questo periodo Jorn fonda il MIBI o Movimento Internazionale per una Bauhaus Immaginista in contrapposizione alla nuova Bauhaus di Max Bill, orientata in senso iperrazionalistico e pragmatico; incassa il sostegno del movimento per la Pittura nucleare di Baj e Dangelo, oltre quello degli ex-CoBrA. Nel '54 nasce l'Incontro internazionale di Ceramica di Albisola con la collaborazione di Tullio Mazzotti . Appel, Baj, Dangelo, Fontana, Scanavino, Matta, Corneille, e lo stesso Jorn decorano informalmente una serie di ceramiche poi esposte all'aperto. Il testo che accompagna l'incontro, Immagine e forma, diverrà una pietra miliare del pensiero dell'artista; in esso auspica un nuova sintesi fra pittura,architettura e scultura; l'avvento di un'”architettura irrazionale” che torni a difendere le ragioni della bellezza contro l'utilitarismo puro,ricordando che l'architettura è una tecnica “nettamente antiscientifica nella sua ispirazione, nei suoi mezzi, nel suo scopo”.



Tramite Baj che gli fornisce alcuni numeri della rivista Potlatch dell'Internazionale Lettrista, conosce l''avanguardia letteraria e poetica parigina, in cui ritrova temi e consonanza di pensiero. Sempre ad Albisola avviene l'incontro fondamentale con Pinot Gallizio e Piero Simondo. Nella figura di Gallizio trova motivi che lo affascinano da sempre: farmacista con una passione sciamanica per le erbe, amico di Beppe Fenoglio e interprete di un progressismo non ortodosso ma impegnato (è consigliere ad Alba come indipendente di sinistra), amante della cultura popolare e di quella degli zingari, archeologo e pittore autodidatta, incarna quella figura di amateur professionel ,il dilettante professionale che deve sostituirsi all'artista professionista. L'anno dopo, il 1955, Jorn, Gallizio e Simondo fondano ad Alba un Laboratorio sperimentale di supporto alle teorie del MIBI .L'anno successivo, il 1956, si tiene ad Alba il Primo Congresso Mondiale degli artisti liberi, con i contributi dell'architetto milanese Ettore Sottsass, di Costant, ex esponente di CoBrA; nell'intervento di Gil Wolman, esponente lettrista, compare per la prima volta il termine urbanesimo unitario, sintesi di arte e tecnica al servizio di un nuovo stile di vita di cui “si può dire genericamente che esso sarà determinato principalmente al contrario dello stile di vita attuale, dalla libertà e dall'agio”. Il nuovo stile di vita, sostanzialmente svincolato dai bisogni della produzione in un mondo in cui le macchine svolgeranno i compiti degli esseri umani da sole, sarà nomadico, fluente, alla ricerca di sempre nuove passioni e situazioni creative all'interno di nuove città dove praticare una psicogeografia, una ricerca dell'anima mutevole degli ambienti, una deriva suggerita dallo stato d'animo del soggetto . Si dovranno a Guy Debord le guide psicogeografiche di Parigi, mentre Costant si dedica a comporre quella di Alba.
Sarà Debord, nel corso della Conferenza di Cosio d'Arroscia del 1957 , a dare con il suo Rapporto sulla costruzione delle situazioni il nome al nuovo gruppo internazionale formatosi da tante esperienze e personalità, l'Internazionale Situazionista ; con questo movimento si arriva ad una critica globale della società contemporanea, al tempo libero colonizzato dal consumismo e dalla pervasività dello spettacolo come occupazione fuorviante e passiva del tempo non occupato dal lavoro. Le situazioni , “momenti di vita concretamente e deliberatamente costruiti mediante l'organizzazione collettiva di un ambiente unitario e di un gioco di avvenimenti” sono l'opposto dello “spettacolo”. Gli spettatori-consumatori devono essere riportati in condizioni di vitalità :” Si sono interpretate abbastanza le passioni: si tratta ora di trovarne delle altre”.



Sempre nel 1957 Jorn acquista una casa diroccata sulla collina albisolese dei Bruciati, un insieme di rovine vetuste e di roveti (si scoprirà poi aver dato i natali a papa Giulio II) e la trasforma nell'insieme di atelier casa e giardino , forse l'unica vera e propria realizzazione concreta di quella civiltà dell'abitare che sognava. Servendosi dell'aiuto dell'ex alpino e reduce di Russia Umberto Gambetta , che si arrangiava da muratore, Jorn ristruttura l'edificio secondo i principi dell'architettura accidentale di Feuerstein, lasciando a Gambetta la scelta del posizionamento di ceramiche e sculture; le piastrelle dei vialetti sono ricavate dal materiale di scarto gettato nel fiume dalle manifatture vicine, gli isolatori di scarto utilizzati come colonnine di supporto. La collaborazione tra l'homo faber Gambetta e l'artista porta un sorprendente risultato soprattutto nel giardino, un'insieme di flora mediterranea e forme piacevolmente labirintiche , di vialetti che seguono i corrugamenti del terreno,abitate da figure animali reinventate e personaggi mitologici dell'immaginario nordico , in piacevole spaesante disordine. A confronto delle non realizzate opere del situazionista Costant (New Babylon, la città sospesa sul terreno senza vincoli col suolo, priva di centro e di sobborghi ma ricca di quadranti di diversi colori) ,della Tenda per gli Zingari progettata per Galizio da Costant ad Alba che non vide la luce se non per una targhetta che fu posta sul terreno, le jardin d'Albisola rimane un'opera vissuta e reale. Lasciata da Jorn alla città di Albisola per realizzarvi un laboratorio per artisti, chiusa per molti anni, è riaperta dal 2004 ad opera di un'associazione culturale che vi realizza eventi; ospita, cosa che a Jorn farebbe immenso piacere, una prestigiosa raccolta di opere di arte africana (maschere ,reliquiari, strumenti rituali) e di arte moderna tra cui Baj, Carrà, Fontana, Matta , Picasso, Lam, appartenuta al collezionista milanese Alessandro Passarè ed oggi custodita dalla Fondazione omonima, fusione delle tendenze archetipe dell'arte primitiva e delle ricerche delle avanguardie moderne . *


Gabriella Freccero, laureata in Storia ad indirizzo antico, da sempre attivamente impegnata nel movimento femminista, vive e lavora a Savona. Collabora con numerose riviste fra cui Donne e conoscenza storica, Senecio, Dominae, Leggere donna, La Civetta.


* Attualmente Casa Jorn è chiusa, per permettere lo svolgimento di lavori di ristrutturazione.(NdR)

(Le immagini rappresentano scorci di Casa Jorn)