TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


giovedì 10 febbraio 2011

Mario Maria Martini: letteratura e politica attraverso le riviste




Mario Maria Martini: letteratura e politica attraverso le riviste


Prosegue la serie di incontri del ciclo Dalla “Riviera Ligure” al “Barco”, organizzato dalla Fondazione Novaro in collaborazione con il Teatro Stabile di Genova.
Venerdì 11 febbraio 2011, alle ore 17.30, nel Foyer del Teatro della Corte, per il terzo incontro, Stefano Giordanelli parlerà sul tema “Mario Maria Martini: letteratura e politica attraverso le riviste”. La conferenza sarà accompagnata dalla proiezione di immagini.

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Il ciclo di incontri è volto a valorizzare aspetti poco noti, o dimenticati, della cultura in Liguria. Fondamentale risulta l’apporto che le riviste letterarie e non solo, ideate nella nostra regione nella prima metà del Novecento, hanno dato allo scambio e alla diffusione di movimenti, sperimentazioni, avanguardie, in Italia e anche in altri Paesi.

Se il quindicinale “Vita nova” (1902-1904) rappresenta ancora una cultura “fin de siècle”, Martini, ideatore e direttore de “La Rassegna Latina” (1907-1908, famosa soprattutto per le collaborazioni di Gozzano) non si sposta di molto da una letteratura tradizionale.
“Le opere e i Giorni”, una rivista pluridisciplinare (dalla letteratura alla politica, dalla scienza alle arti alla musica), sempre diretta da Martini dal 1922 al ’38, viene definito il periodico più rappresentativo del Ventennio a Genova, soprattutto in campo letterario.

Stefano Giordanelli ripercorre la storia delle tre riviste, considerando i differenti contesti in cui sono nate, le finalità, la redazione e i collaboratori.