TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


mercoledì 2 gennaio 2013

Gianluca Paciucci e Adriana Giacchetti, Compianto dei mendicanti arabi della casba



Venerdì 4 gennaio 2013 
a Salerno alle ore 20,30

Gianluca Paciucci  e Adriana Giacchetti presentano

Compianto dei mendicanti arabi della casba e della piccola Yasmina uccisa dal padre 

di Ismaël Aït Djafer

presso l'Auditorium di Salerno Energia 
(via Passaro 1, Torrione alto) 


Casa della poesia

organizza una lettura-concerto con Gianluca Paciucci (poeta e traduttore) e Adriana Giacchetti (cantante e studiosa-ricercatrice di canti popolari) di uno straordinario poemetto, scritto nel 1951 da un giovane poeta e studente algerino, Ismaël Aït Djafer, che partendo da un fatto di cronaca lancia un veemente atto di accusa contro il colonialismo, la povertà, la fame, la prevaricazione.

L'opera "Compianto dei mendicanti arabi della casba e della piccola Yasmina uccisa dal padre" venne pubblicata in Francia su "Le Temps Modernes" di Sartre.

È Jack Hirschman a riscoprire l'opera anni dopo, a tradurla e pubblicarla negli Stati Uniti.

Casa della poesia ha deciso anch'essa di tradurre e pubblicare questo testo sconvolgente e ne ha affidato cura e traduzione al poeta Gianluca Paciucci.

A Salerno la prima presentazione e la prima lettura pubblica.


Ismaël Aït Djafer (Algeri, 1929 – Parigi, 1995) fu un poeta e intellettuale algerino. Dopo il 1945 si distinse per articoli e interventi in numerose riviste, e si fece conoscere anche come caricaturista. Turbato da un grave fatto di cronaca, e dalla situazione sociale e politica algerina, scrisse e pubblicò grazie a una colletta il poema La Complainte des mendiants arabes de la Casbah et de la petite Yasmina tuée par son père (1951), che ebbe numerose riedizioni.