TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


martedì 28 luglio 2015

Asger Jorn - Go to Hell with your money!



mercoledì 29 luglio - Casa Museo Jorn - Albissola Marina

ASGER JORN - GO TO HELL WITH YOUR MONEY!

documentario biografico, anno 2014, durata 59’ [sottotitolato in inglese]

regia: Anna Von Lowzow & Lene Borch Hansen
produzione: Nordisk Film Production...

dalle 20:00 aperitivo e degustazione in giardino
dalle 21:00 proiezione


Il film racconta, attraverso le parole di chi lo conosceva, la vita dell’artista danese Asger Jorn (1914-1973) che visse e operò ad Albissola Marina dal 1954 fino a poco prima di morire, nella casa, oggi Museo, da lui donata al Comune. Il documentario viene proiettato per la prima volta in Italia dopo la première nel 2014 presso la Galleria Nazionale Danese (SMK) di Copenaghen alla presenza della principessa Mary.

Realizzato attraverso le testimonianze dirette di familiari, amici e artisti che l’hanno conosciuto, il documentario ricostruisce la personalità di Jorn e il suo percorso artistico mostrandone le opere e un esteso apparato documentario e audiovisivo.

Ne raccontano la storia, tra gli altri, il figlio Troels, che non ha mai imparato a chiamarlo papà, il pittore Bodil Kaalund, il cui padre era convinto che Jorn “sarebbe diventato qualcuno”, Giovanni Poggi, fondatore e anima delle Ceramiche San Giorgio, insieme a corrispondenze private di straordinario valore, diari, foto e video inediti.

Ne emerge chiaramente la figura di un uomo con una grande fiducia in se stesso, che non scendeva mai a compromessi tanto da rifiutare il premio Guggenheim conferitogli nel 1964 con un telegramma che iniziava con le parole che danno il titolo al film: “Go to hell with your money…”.