TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


lunedì 29 luglio 2019

Mulini e frantoi delle valli alpine occidentali




Giorgio Amico

Mulini e frantoi delle valli alpine occidentali

È disponibile l'ultimo numero de La Rafanhauda. la bella rivista a cura dell'Association Renaissença Occitana di Chiomonte (Valle Susa).

Il numero, monografico, è dedicato ad una ricerca sui mulini e frantoi delle valli alpine occidentali, con particolare riferimento alla realtà della valle di Susa con particolare riguardo alla Val Clarea.

Come è facile immaginare, quello dei mulini e dei frantoi ad acqua è un elemento centrale della cultura e della storia materiale fino almeno alla metà del secolo scorso.

La rivista affronta il tema da diverse angolazioni, a partire da quella linguistica con un glossario sui termini inerenti mulini e frantoi nell'occitano alpino di Chaumont.



Una serie di articoli è poi dedicata alla ricostruzione dell'attività dei mulini con particolare riguardo alle attrezzature interne e al contesto naturale in cui erano inseriti, ulteriore dimostrazione, se ce ne fosse necessità, dell'attenzione con cui le popolazione alpine curavano le risorse naturali del territorio (a partire proprio dall'acqua) da cui largamente dipendevano per la loro stessa sopravvivenza fisica.

Colpisce l'estrema cura nella scelta dei siti e il modo ingegnoso con cui pietra e legno (i materiali a disposizione) venivano utilizzati per la costruzione dei mulini e dei frantoi. Una attenzione che il fascicolo mette bene in risalto con un ricco corredo fotografico e illustrativo, da cui riprendiamo due immagini.



Ultimo, ma importante, uno studio su mulini e frantoi a Guardia Piemontese in Calabria, come si sa abitata fin dal XIII secolo da una comunità valdese (di lingua occitana) proveniente dalla Val Angrogna a causa dalle persecuzioni religiose. L'articolo mette in risalto la permanenza, pur in un contesto così diverso e lontano dai luoghi di provenienza, di tecniche e termini linguistici.

Per informazioni e richiesta copie:
larafanhauda@gmail.com