TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


domenica 5 luglio 2020

Un massone racconta la Shoah. La testimonianza di Nedo Fiano




Un massone racconta la Shoah. La testimonianza di Nedo Fiano

“Bisogna parlare per ricordare quello che è accaduto e per evitare che riaccada. Chi dimentica, diventa complice degli assassini. E una società come la nostra non può permettersi di far finta di niente”. Nedo Fiano, scrittore italiano, sopravvissuto alla deportazione nazista nel campo di concentramento di Auschwitz – il suo numero di matricola era A5405 – Gran Maestro Onorario del Grande Oriente e tra i più attivi testimoni contemporanei dell’Olocausto, spiega con queste parole che arrivano al cuore perché celebrare il 27 gennaio la Giornata delle Memoria dedicata alle vittime dello sterminio degli ebrei (Shoah) è un dovere.

Nei campi di concentramento e di sterminio nazisti trovarono la morte 3 milioni di ebrei – tra i fucilati e quanti furono uccisi nei ghetti questa cifra sale a 6 milioni – 3 milioni e 300 mila prigionieri di guerra, un milione di oppositori politici, 500 mila Rom, 9 mila omosessuali, 2250 testimoni di Geova, 270 mila tra disabili e malati di mente. Numerose le vittime anche tra i massoni: la stima, approssimativa perché non completamente esaminata a livello internazionale, si aggira tra gli 80 mila e i 200 mila.

A riaprire questo capitolo della storia della Libera Muratoria è stata due anni fa la rivista “The Square – The Independent Magazine of Freemasons”, testata ufficiale della Gran Loggia Unita d’Inghilterra, tra i periodici più letti insieme a “Freemasonry Today” del mondo massone anglosassone, che ha dedicato un intero numero, quello del mese di giugno, ai fratelli che furono vittime del Nazismo. Il dossier, a cura di David Lewis, ha raccontato gli orrori e le persecuzioni perpetrate nei confronti dei massoni in Germania durante il regime totalitario di Hitler e svelato l’esistenza di documenti, che confermano l’adozione da parte del Terzo Reich di protocolli ad hoc per la sistematica cattura ed eliminazione di tutti i massoni dei paesi conquistati dai tedeschi. Il fuhrer considerava la Massoneria un nemico giurato. Un triangolo rosso rovesciato: era questo il simbolo che distingueva i massoni, al pari dei detenuti politici, internati nei lager nazisti, così come la stella gialla di David distingueva gli ebrei, il triangolo rosa distingueva gli omosessuali, quello marrone gli zingari, il viola i testimoni di Geova e così via.

Fonte: Erasmo, Notiziario del Goi, gennaio 2017



Chi è Nedo Fiano

Nato a Firenze nel 1925, dopo la promulgazione delle leggi razziali fasciste nel 1938, dovette abbandonare la scuola a 13 anni perché di religione ebraica.
Il 6 febbraio 1944 fu arrestato e successivamente trasferito al campo di transito di Fossoli, insieme con altri undici membri della sua famiglia.
Il 16 maggio 1944 fu deportato, insieme con tutti i suoi familiari presso il campo di concentramento di Auschwitz. Un'esperienza che lo segnò per sempre, tanto da dichiarare:

«Ciò che ha connotato tutta la mia vita è stata la mia deportazione nei campi di sterminio nazisti. Con me ad Auschwitz finì tutta la mia famiglia, vennero sterminati tutti. A diciotto anni sono rimasto orfano e quest’esperienza così devastante ha fatto di me un uomo diverso, un testimone per tutta la vita»L'11 aprile 1945 fu liberato dalle forze alleate nel campo di concentramento di Buchenwald, dove era stato trasferito dai nazisti in fuga, unico superstite della sua famiglia.

Dagli anni '60 porta la sua testimonianza in giro per l'Italia e per le scuole. Nel 1997 è fra i testimoni del film-documentario Memoria presentato al Festival di Berlino. Nel 2003 ha pubblicato il libro A 5405. Il coraggio di vivere, nel quale ha raccontato la sua esperienza di deportato.
È stato uno dei consulenti di Roberto Benigni nel film La vita è bella; è apparso in numerosi programmi televisivi di divulgazione e ha preso parte a molti documentari, tra i quali Volevo solo vivere di Mimmo Calopresti, Un treno per Auschwitz di Bruno Capuana, Un giorno qualunque di Hendrick Wijmans.
Massone, il 2 aprile 2011 è stato nominato Gran Maestro Onorario del Grande Oriente d'Italia.

Fonte: Wikipedia