TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


mercoledì 2 settembre 2020

Ancora su Massoneria e Costituzione




Giorgio Amico

Ancora su Massoneria e Costituzione

Avvicinandosi la data del referendum sulla riduzione del numero dei parlamentari si infittiscono su Facebook le denunce di un presunto complotto massonico mirante allo smantellamento della Costituzione. Ipotesi deliranti, come ogni teoria complottistica, ma anche frutto di una diffusa ignoranza su come la nostra costituzione è nata.

In genere si dice che la Costituzione italiana sia stata soprattutto il frutto dell'incontro delle due grandi componenti popolari comunista e cattolica. Il che è vero, ma solo parzialmente. Quasi tutti ignorano infatti che importante, a livello ideale perchè la Massoneria non è una entità politica, fu anche il ruolo della Massoneria. Pochi infatti sanno che dei 75 padri costituenti, 8 erano massoni a partire dal Presidente della Commissione Meuccio Ruini, iniziato nel 1901 e perseguitato dal fascismo proprio per la sua irriducibile fedeltà alla causa massonica.

Meucci Ruini sintetizzò così il lavoro della Commissione costituente da lui presieduta:

“Nello  sforzo di conquistare stabilmente la libertà e di ancorarla ad una sfera di valori alti, convergono correnti profonde: dalle democratiche fedeli agli ‘immortali principi’ e dalle liberali che invocano ‘la religione della libertà’; alla grande ispirazione cristiana che rivendica a sé la fonte eterna di quei principi ed all’impulso di rinnovamento che muove dal Manifesto dei comunisti e che, per combattere lo sfruttamento di una classe da parte di un’altra, risale alla liberazione dell’uomo dal giogo dell’uomo; e cioè ai suoi inalienabili diritti”.

Una dimostrazione di tolleranza e di democrazia a conferma di come molti dei principi compresi nella prima parte della Costituzione siano di diretta derivazione massonica e si ispirino appunto agli “immortali principi” sintetizzati dal trinomio libertà, eguaglianza, fratellanza, nato con la rivoluzione francese, che campeggia in ogni loggia sopra lo scranno del Maestro Venerabile.