TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


martedì 8 settembre 2020

Cari compagni, stalinisti inconsapevoli.




Giorgio Amico

Cari compagni, stalinisti inconsapevoli


In un paese dove succede di tutto "a propria insaputa", è del tutto logico che si possa essere stalinisti senza saperlo, anzi ritenendosi campioni di democrazia.
E' davvero singolare infatti vedere l'accanimento con cui sostenitori di paesi a partito unico come Cuba o il Vietnam o la Cina e la Corea del Nord continuino ad accusare di fascismo o di golpismo chi al referendum voterà si al taglio dei parlamentari, legge peraltro largamente votata dall'attuale parlamento. Fatemi capire: l'Italia con 600 parlamentari, rappresentanti di tutte le sensibilità politiche, dicentebbe un paese semifascista mentre Cuba, dove non esiste libertà di voto, continua a rappresentare il faro luminoso della libertà? Vorrei che qualcuno mi spiegasse. Sarò limitato, ma non capisco. O forse capisco anche troppo bene. Sono abbastanza vecchio per ricordare di persona, come Togliatti e il PCI esaltassero la grande e vera democrazia sovietica,quella fondata sul Gulag, e non perdessero occasione per definire fascista e servo degli USA chi osasse avanzare qualche obiezione in merito. Io stesso nel 68 ai tempi della Cecoslovacchia invasa per aver parlato, incautamente lo ammetto, di imperialismo sovietico mi presi non poche botte di fascista e anche qualche botta vera, poco dialettica ma molto fisica.Possibile, cari compagni, che la storia non vi abbia insegnato nulla e che, nonostante tutto quello che è successo negli ultimi 30 anni, il vecchio vizio staliniano di demonizzare l'avversario e di considerarsi gli unici depositari della verità rispunti sempre fuori? A questo punto devo pensare che lo stalinismo non sia nemmeno più una concezione politica, ma uno stato mentale.