TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


mercoledì 1 settembre 2010

Emozioni 7



E' da pochi giorni disponibile il n.7 della nuova serie di Emozioni, Foglio interno di Poesia & Varia Tematica, curato dal poeta imperiese Gianni Donaudi, del cui contenuto diamo un assaggio riportando alcuni passi del racconto di apertura. Seguono due poesie che Donaudi dedica al mare della sua Oneglia, tratte dal n.3 della rivista "Alto tradimento".


Il mare è un luogo dell'anima


Zia Luana diceva che l'amore per il mare si eredita come il colore degli occhi, la forma del naso o l'attitudine al canto, ed è irresistibile perchè è la voce del tuo destino. Vissuta nella prima infanzia sulle coste dell'Argentario, vi aveva fatto ritorno nella maturità, perchè ovunque andasse ogni brivido di vento le portava l'odore della salsedine ed era sufficiente il profumo del rosmarino che intisichiva in un vaso per fare affiorare alla memoria immagini di pini, ginepri, mirti, aggrappati a scogliere scoscese.
Di notte poi il mare dilagava nei suoi sogni e la trascinava come l'onda forte di risacca trascina fragorosamente le pietre del fondo. Capì che era inutile lottare contro quel richiamo, così come è inutile opporsi alla corrente impetuosa della vita, al flusso inarrestabile ed eterno che ti porta dove vuole.
Decise di lasciare tutto, di volare via verso il mare dei suoi ricordi e quello del suo navigare immaginario verso un orizzonte infinito dove finisce l'orizzonte di noi uomini limitati.
Obbedendo alla voce interiore, fece ritorno alle splendide marine della sua infanzia (...)
Su questa riva il mare, che arriva tumultuoso e schiumante nel corridoio tra pareti di scogli, frena il suo impeto, la sua onda illanguidisce andando a fluire con incredibile dolcezza in uno specchio di acqua purissima. Sembra un amante che rimane intimidito ed estatico all'improvvisa comparsa dell'amata. Le generazioni che si sono susseguite hanno raccontato vicende che si assomigliano tutte, perchè parlano lo stesso linguaggio di vita e di morte, di bellezza e di tragedia, come quelle che narrarono i cantastorie sulle piazze e le donne nei campi (...) perchè il mare è innanzitutto un luogo dell'anima, luogo di giorni perduti, metafora dell'immutabilità del destino umano.
Il mare sa che i sogni durano più a lungo della storia degli uomini, sovente ridotta a brandelli di memoria sempre più vicini al grande gorgo del nulla; perciò, quando li conserva o li restituisce, essi vanno ad alimentare altri sogni, altre leggende. Sempre ed ovunque il mare è testimone ed antagonista, soccorritore e nemico nell'umana vicenda. Etruschi e Romani, Saraceni e Spagnoli, Schiavoni e Tedeschi, predoni, soldati, coloni, vincitori e vinti sono stati tutti travolti dall'onda del tempo e la natura sovente ha trionfato sulle loro opere cancellandone la memoria. Ma il mare non li ha dimenticati e nel suo linguaggio arcano ci parla ancora di loro nell'eco delle onde imprigionata nel cuore roseo delle conchiglie.

Da: Carla Aiuti, Crocevia tra sogno e realtà, Emozioni 7)


Per informazioni e richieste di copie scrivere a G.Donaudi, via A. Doria 5, 18100 Imperia On./ Email: gdonaudi@yahoo.it




Macondo

Raffica di pioggia torrenziale
sembra lavare spirito e materia

Principio di allagamento
nella stretta via,
riecco le due città gemellate

Violenta mareggiata
ancora il Caribe di casa nostra

Gigantesche onde lanciano sassi
sul paseo del mar
ai piedi delle alte creole palme

Qualche romantico scatta immagini
in celluloide

All'orizzonte un piccolo mercantile
boccheggia come un'altalena
dell'infanzia...


Lungomare di notte

Aria d'ebbrezza umida e salata.
Le onde si schiantano
sul murazzo della spianata.

Il lungomare è deserto,
qualche goccia di pioggia.

Le fila di palme,
l'antica bombarda anti-pirati
mi offrono un angolo di Caribe.

Sul nero orizzonte
suggestive illuminazioni
segnaletiche
di moli e natanti al largo...


Gianni Donaudi (Imperia 1946), poeta e scrittore. Ha collaborato a molte testate, tra cui “Il Manifesto”, “Tracce di Piombino”, “Essere secondo natura”, “Nuove Angolazioni” di Napoli, “Punto di Vista”, il quotidiano “L’Umanità” di Roma. Da quindici anni cura la fanzine Emozioni dove inserisce racconti, poesie, articoli e vario materiale anche di altri autori, sia italiani che stranieri. È anche mail-artista e suoi lavori sono stati esposti in varie parti del mondo.