TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


martedì 18 marzo 2014

18 marzo 1871. Viva la Comune di Parigi



"Parigi operaia, con la sua Comune, sarà celebrata in eterno, come l'araldo glorioso di una nuova società. I suoi martiri hanno per urna il grande cuore della classe operaia. I suoi sterminatori, la storia li ha già inchiodati a quella gogna eterna dalla quale non riusciranno a riscattarli tutte le preghiere dei loro preti."

Così Marx celebrava la Comune di Parigi.

Noi la ricordiamo con la sua canzone più bella
Il tempo delle ciliegie
Quando canteremo il tempo delle ciliegie
e l’allegro usignolo e il merlo scherzoso
faranno festa
Le belle avranno la follia in testa
e gli innamorati il sole nel cuore.
Però è così breve il tempo delle ciliegie
dove si va insieme a cogliere sognanti
come orecchini pendenti…
ciliegie d’amore uguali ai vestiti
che cadono sulle foglie come gocce di sangue.
Ma è così breve, il tempo delle ciliegie,
pendenti di corallo che cogliamo sognando!
Quando sarete al tempo delle ciliegie
se temete le pene d’amore, evitate le belle.
Io che non temo le pene crudeli
non vivrò senza un giorno soffrire.
Amerò sempre il tempo delle ciliegie.
E’ di quel tempo che porto nel cuore
una piaga aperta,
e dama fortuna che tanto mi ha offerto
non ha mai potuto calmare il dolore.
Amerò sempre il tempo delle ciliegie
ed il ricordo che conservo nel cuore!