TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


giovedì 13 giugno 2019

I fuochi di San Giovanni. San Giovanni Evangelista e San Giovanni Battista



Quella di San Giovanni è una festa complessa: si festeggia addirittura tre volte. Due i santi interessati: San Giovanni Evangelista e San Giovanni Battista. Figure storicamente diverse, ma emanazioni dello stesso principio: il manifestarsi della luce intesa come fonte di vita. Complessità che ha fatto nascere leggende e addirittura una Chiesa esoterica, la Chiesa Gioannita.

Giorgio Amico

I fuochi di San Giovanni

San Giovanni Evangelista e San Giovanni Battista

San Giovanni l'Evangelista (festeggiato il 27 dicembre) ha un ruolo particolare fra i discepoli: egli è non solo «quello che Gesù amava» (20) – frase difficile da comprendere su cui l'interesse degli esegeti non cessa di esercitarsi (21) - ma è soprattutto l'autore di un testo dai forti connotati gnostici che già nell'incipit pone come centrale il tema della luce come vita:

“In principio era il Verbo
e il Verbo era presso Dio
e Dio era il verbo.
Questi era in principio presso Dio.
Tutto per mezzo di lui fu fatto
e senza di lui non fu fatto
assolutamente nulla
di ciò che è stato fatto.
In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
la luce nelle tenebre brilla
e le tenebre non la compresero.” (22)

Un linguaggio difficile, quasi per iniziati. Non è per caso – lo vedremo – che San Giovanni Evangelista, simbolo dell'avvento della Luce, sia anche diventato il santo della Massoneria e che dal Settecento le logge regolari di tutto il mondo aprano i loro lavori proprio su questa pagina dei Vangeli. Ma Giovanni non è solo l'unico dei sinottici a narrarci il tempo prima del tempo, egli è anche l'annunciatore dei tempi ultimi e della Gerusalemme messianica. Più di ogni altro egli è indissolubilmente legato al Cristo di cui profetizza nell'Apocalisse la gloria futura. Simbolo egli stesso di luce, l'Evangelista appare nei giorni in cui la luce inizia a crescere, così come luminosi sono i segni di colui «i cui occhi sono come fiamma ardente»,(23) il Verbo di Dio di cui nelle pagine dell'Apocalisse profetizza l'avvento finale.



Giovanni Battista precursore del Cristo

San Giovanni il Battista (festeggiato il 24 giugno nel pieno del solstizio d'estate) è invece il precursore di Cristo, colui che è venuto prima a preparare la via. Nel suo operare il simbolismo dell'acqua si unisce a quello del fuoco. Giovanni battezza con l'acqua, ma colui che viene battezzerà col fuoco. E' lui stesso ad affermarlo: “Io vi battezzo con acqua; ma viene uno che è più forte di me, al quale non sono degno di sciogliere neppure i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco.” (24)

Figura solstiziale, il Battista nasce nel giorno in cui il sole, raggiunto il suo punto più alto, inizia lentamente a declinare. Annunciatore di luce, egli deve cedere il passo a una Luce più grande: “Non sono io il Cristo, ma sono colui che è stato mandato davanti a lui. (…) Questa gioia, che è la mia, ora è perfetta. Egli deve crescere, io invece diminuire.” (25) L'elemento solare diventa qui metafora spirituale, simbolo di vita eterna. In Giovanni possiamo vedere il Sole che decresce dopo il Solstizio estivo, nel Cristo il Sole che cresce nel semestre successivo al Solstizio invernale e conduce alla dolce stagione degli alberi in fiore e poi delle messi.

La ricorrenza della nascita del Santo è dunque un momento di gioia in quanto, pur dando inizio alla fase oscura dell'anno, annuncia e prepara la via al prossimo avvento della Luce. Proprio come profetizzato da Zaccaria:

“E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell'Altissimo
perché andrai innanzi al Signore a preparargli la via,
per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza
per la remissione dei loro peccati,
grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio,
per cui verrà a visitarci un sole dall'alto
per illuminare quelli che stanno nelle tenebre
e nell'ombra di morte
per guidare i nostri passi sulla via della pace.” (26)

Colpisce in queste versetti la molteplicità dei simboli evocati. Personaggio polisemico, il Battista si presenta qui soprattutto come una rappresentazione solare, araldo e precursore dell'avvento della Luce, figura mercuriale di guida delle anime nel viaggio che conduce alla salvezza.



La Chiesa Gioannita

Il Vangelo di Giovanni e poi l'Apocalisse non smisero mai proprio per la voluta oscurità del testo di solleticare la curiosità di chi voleva andare oltre l'interpretazione canonica per decifrarne «l'autentico» significato. I libri di Giovanni furono sempre cari agli esoteristi che vi dedicarono studi innumerevoli e qualche volta anche bizzarri. Una Chiesa sotterranea, rivolta a pochi illuminati capace di comprenderne il messaggio, dall'esistenza parallela a quella ufficiale (la Chiesa di Pietro) destinata a masse incolte. Questa Chiesa segreta, incentrata su di un insegnamento rivolto ad un ristretto numero di eletti, si sarebbe tramandata nei secoli coinvolgendo direttamente prima l'Ordine del Tempio, poi le corporazioni dei liberi muratori costruttori delle cattedrali e infine la moderna Massoneria.

Il dibattito fu vivace e talvolta anche aspro come spesso accade nel mondo delle sette. Altri sostenevano infatti che la continuità storica dei giovannei era da tempo scomparsa, ma che il filo iniziatico non si era interrotto perché ben celati agli occhi dei profani continuavano ad essere tramandati di generazione in generazione dei «vangeli segreti» sulla base dei quali sarebbe stato possibile «risvegliare» l'autentica Chiesa del Cristo. Era questa la tesi della Chiesa Gioannita, fondata agli inizi del XIX secolo da Bernard-Raymond Fabré-Palaprat (1773-1838), il quale asseriva di essere venuto in possesso di due documenti dell'antica Chiesa di San Giovanni, l'Evangelicon e il Leviticon, conservati per secoli in totale segretezza all'interno dalle famiglie più illustri della antica nobiltà francese.

Questi due testi, che si era creduto fossero per sempre scomparsi nella tempesta della grande rivoluzione che aveva spazzato via la vecchia aristocrazia, erano invece stati miracolosamente preservati e erano giunti per vie non meglio precisate nelle mani del Fabré-Palaprat che ora, contravvenendo al vincolo del segreto, li rendeva pubblici. Una storia dagli aspetti romanzeschi che, come era logico attendersi, suscitò entusiastiche reazioni ma anche feroci rifiuti e che da più di un secolo coinvolge visionari di ogni tipo e scrittori popolari, buon ultimo l'americano Dan Brown che su questi temi ha costruito le sue fortune di autore di best sellers.

Lacerata da contrasti e scissioni, la Chiesa Gioannita non sopravvisse alla morte del suo fondatore, ma ciò non significò l'abbandono della credenza nell'esistenza di un cristianesimo segreto. Dopo molte peripezie ciò che restava dei gruppi gioanniti confluì nel magmatico calderone delle chiese gnostiche e delle organizzazioni neo templari, per riapparire infine alla luce in vesti rock nei movimenti New Age degli anni Sessanta del secolo scorso. (27)

Semplici fantasie o autentiche sopravvivenze di un antico sapere segreto? Non ci pronunciamo. Eppure, in qualunque modo la si pensi, San Giovanni resta una figura misteriosa, due volte doppia, perché allo sdoppiamento solstiziale di San Giovanni (L'Evangelista e il Battista ) si unisce poi una ulteriore duplicità: unico fra tutti i santi San Giovanni Battista viene festeggiato sia al momento della nascita (24 giugno) che al momento della morte (29 agosto), in questa occasione come San Giovanni Decollato. E' un privilegio che condivide solo con la Madonna e che ne testimonia l'importanza. Un caso unico e tanto straordinario da costringere S. Agostino, il massimo pensatore cristiano del primo millennio, a dedicare ben sei sermoni all'argomento.

Si capisce bene perché fin dai primi secoli cristiani una figura carica di così tante valenze sia divenuta oggetto di un grande culto liturgico e popolare che dura ancora oggi. Nel festeggiarlo la devozione popolare ha mantenuto le antiche credenze e pratiche pagane della festa del solstizio: i bagni nella rugiada, la raccolta delle erbe, l'accensione dei falò, la danza, il canto, il riso.



20. Vangelo di Giovanni, 13,23. In: La Bibbia, Roma, Edizioni Paoline, 1983, p. 1661.
21. Buon ultimo Gianfranco Ravasi, Il discepolo amato, Alba, Edizioni San Paolo, 2013.
22. Vangelo di Giovanni, 1, 1-5. In: La Bibbia, cit., p. 1640.
23. Giovanni, Apocalisse, 19,12. In: La Bibbia, cit., p. 1901.
24. Vangelo di Luca, 3, 16. In: La Bibbia, cit., p. 1600.
25. Vangelo di Giovanni, 3, 29-30. In: La Bibbia, cit., p. 1644.
26. Vangelo di Luca, 1, 76-79. In: La Bibbia, cit., p. 1597.
27. Esemplificativo della letteratura in materia (e delle conclusioni aberranti a cui questo tipo di interpretazione può condurre) è il libro di Paul Le Cour, Il vangelo esoterico di San Giovanni, Foggia, Bastogi, 2009. Sul fenomeno dei gruppi neo-gnostici è molto utile la lettura delle opere di Massimo Introvigne ed in particolare de Il ritorno dello gnosticismo, Milano, Sugarco, 1993. L'autore, presidente del CESNUR (Centro Studi sulle Nuove Religioni), molto vicino alle posizioni del gruppo integralista Alleanza Cattolica, vi raccoglie una enorme quantità di materiali di grande interesse.


3. continua