TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


sabato 8 febbraio 2020

In ricordo di Ettore Amico



Ciao Ettore

Siamo cresciuti insieme, tu a Genova e io in giro per la Liguria. Poi dopo il '68, tu a fare l'hippy e io il marxista rivoluzionario accanito. Poi, dopo che gli zii si sono trasferiti in Sicilia, ti ho rivisto una volta sola. Ricordi: andavi da Messina in Francia in autostop con una vecchia sacca da marinaio come bagaglio e ti sei fermato per un paio di giorni da noi a Savona. Ti ho ritrovato molti anni dopo su FB. Entrambi invecchiati, ma con lo stesso cuore giovane che avevamo allora. La vita e gli anni ci avevano cambiati fuori, ma il mondo non era riuscito a svuotarci dentro, a renderci massa, a farci abbandonare i nostri sogni. Tu la musica, io l'impegno politico. Sognavamo un mondo diverso, più pulito e umano, Abbiamo cercato di testimoniarlo, con la nostra vita e i piccoli gesti di ogni giorno, per quelli che ci vivevano intorno. Addio, cuginazzo (come mi chiamavi tu). Un abbraccio forte e continua a fare buona musica dove sei ora. Perché nulla finisce mai per sempre e per davvero.

Tuo cugino

Giorgio