TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


domenica 16 agosto 2020

Raffaele K. Salinari, La Dormizione di Maria


    Tommaso Biazaci, Morte di Maria (Santuario di Piani, 1488)


E così nel suo sonno eterno che non è né morte né sonno, ma eterno sogno, Maria di Nazareth sogna se stessa, sogna il Mondo, sogna noi, e facendo ci interroga: siete voi ancora capaci di sognarmi?”, scrive Raffaele K. Salinari e a noi ricorda Philip K. Dick e il suo profetico, straordinario romanzo, “Ma gli androidi sognano pecore elettriche?”, perché un sonno senza sogni é proprio di una veglia fatta di incubi. Di qui la valenza salvifica e rigeneratrice del sogno, canale privilegiato di comunicazione con il Sacro. E dunque avevan ragione gli antichi a pensare che fossero gli dei a inviarci i sogni. E sia ben chiaro, non ci stancheremo mai di ripeterlo, “Sacro” per noi non si identifica con le religioni storiche e le istituzioni fiorite attorno a loro, ma con lo strato più profondo e segreto della psiche collettiva.
G.A.

Raffaele K. Salinari

La Dormizione di Maria


Oggi, primo Ferragosto dell’era Covid 19, festività che segna il massimo del consumismo secolarizzato e disimpegnato, forse vale la pena richiamarne il significato simbolico, di fatto un motivo di riflessione  riguardo la situazione di crisi profonda che vive il pianeta, violentato da una umanità che sembra aver perso il contatto con ciò che la circonda. Pochi ricordano, infatti, che la Chiesa festeggia l’Assunzione in cielo della Madre di Dio, di quella Madonna che rappresenta, ben prima ed oltre il culto cristiano, la figura immutabile della Grande Dea.

E forse proprio per questa sua ascendenze archetipica, irriducibile ad ogni dogma sovraimposto, che un avvenimento carico di valori universali è stato confinato in una data così desacralizzata e desacralizzante come appunto è il 15 di agosto. E allora, per chi cerca non solo la frescura fisica ma una più profondo sollievo esistenziale,  ricordiamo brevemente le modalità di questa Assunzione, poiché qui avviene qualcosa che, in tempi di pandemia  e non solo, ci riguarda tutti: si  fondono e confondono il Sonno e la Morte tornando entrambi  all’unità originaria. Questo è, infatti, il mistero della Koimesis mariana, della sua  «Dormizione».

La Madonna, abbiamo detto, altro non è, anche nella raffigurazione cristiana, che l’ultima ipostasi della Grande Madre, della Grande Potnia mediterranea, dell’unica Dea totipotente che dominava la religiosità arcaica prima dell’avvento delle divinità legate al patriarcato. È lei che crea tutto, che è tutto: tutto e tutti sono allora suoi figli e, al tempo stesso, sue manifestazioni. E dunque neanche la spiccata misoginia ecclesiastica ha potuto soffocare alla radice la potente evidenza arcaica, l’intuizione profonda, sacrale, che la Creazione è generata e curata da una Essere dalle qualità femminili.

Basterebbe questo a farci osservare il mondo da una prospettiva diversa : quella di come ci ri-guardano le cose. Perciò Maria non può morire, ed alla fine della sua esistenza terrena si addormenta e viene assunta in cielo in questo stato peculiare, unico, come si conviene alla Madre di Dio, a colei che lo ha generato, partorito e curato; non solo, ma che lo ha resuscitato, poiché sappiamo che senza il suo sguardo amorevole sul corpo morto del Figlio, senza la carica resurrezionale che emana dal suo Volto intenso ed estatico, il Cristo non sarebbe mai risorto: non avrebbe avuto motivo di farlo.

«Ti sei addormentata ma non per morire, assunta, ma non abbandoni il genere umano». Non a caso la Festa della Dormizione veniva preparata ed introdotta dall’Ufficio della cosiddetta «Paraclisis», cioè chiedere l’intercessione della Grande Madre che tutto può perché tutto è. E così nel suo sonno eterno che non è né morte né sonno, ma eterno sogno, Maria di Nazareth sogna se stessa, sogna il Mondo, sogna noi, e facendo ci interroga: siete voi ancora capaci di sognarmi?

Il Manifesto 15 agosto 2020