TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


sabato 22 agosto 2020

Per capirne di più: Bernie Sanders e i Democratic Socialists of America




Negli Stati Uniti ci si sta avvicinando alle elezioni presidenziali. Nei mesi scorsi si è parlato molto di Bernie Sanders. Cerchiamo di capirne di più.

Giorgio Amico

Per capirne di più: Bernie Sanders e i Democratic Socialists of America

Dalla stampa italiana Bernie Sanders viene presentato come un “socialista”, espressione molto generica che non coglie la complessità e la ricchezza ideale del movimento che lo sostiene. Cerchiamo di capirne di più. Bernie Sanders non è un esponente democratico di tendenze socialiste, ma il rappresentante della più consistente organizzazione della sinistra americana i Democratic Socialists of America (d'ora in avanti DSA). Cerchiamo di capire allora chi sono e cosa rappresentano i DSA.
I DSA nascono nel 1982. In quel momento contano 5000 membri, diventati oggi oltre 60.000 con circa 200 “chapters” (simili alle nostre federazioni provinciali), sparse su tutto il territorio americano.
I DSA sono il frutto di scissioni e fusioni di preesistenti gruppi della sinistra, sia riformista che rivoluzionaria. Le loro origini risalgono al Socialist Party of America (SPA), un partito fondato nel 1901 e dalla storia travagliata, peraltro come tutte le organizzazioni politiche operaie americane, stalinisti (PCUSA) e trotskisti (Socialist Workers Party) compresi. Molto indebolito, negli anni Cinquanta il SPA svolta a destra, soprattutto dopo la rivoluzione ungherese del 1956, fiancheggiando la politica americana sia contro Cuba che nel Vietnam.
All'inizio degli anni Sessanta, con l'esplodere del movimento dei diritti civili e poi del movimento studentesco nel partito si forma una corrente di sinistra, composta da giovani radicali e capeggiata da Michael Harrington che nel 1962 è tra i fondatori degli Students for a Democratic Society (SDS), il nucleo centrale del movimento studentesco a partire dalla storica occupazione dell'università californiana di Berkeley e poi del movimento contro la guerra nel Vietnam.
Alla fine degli anni '60, con il riflusso del movimento, Harrington iniziò a teorizzare la necessità di una svolta tattica che portasse a fiancheggiare elettoralmente il partito Democratico. Fino ad allora dalla sua fondazione il partito Socialista aveva presentato propri candidati ad ogni elezione presidenziale, ovviamente con risultati, almeno a partire dagli anni '40, minimi.
Per Harrington era possibile, grazie alle grandi lotte degli anni '60, spingere il Partito Democratico a sinistra, sia sul terreno della lotta per i diritti civili (neri, ispanici, donne, lesbiche e gay) sia per un maggiore impegno verso il movimento sindacale e i lavoratori. È la cosiddetta “strategia del riallineamento” che doveva progressivamente spostare il Partito Democratico a sinistra sino a trasformarlo in un partito socialdemocratico.



Negli anni '70 il SPA si spaccò in due, dando vita da un lato ai Social Democrats (SDUSA), radicati nelle burocrazie sindacali e orientati a destra e allo Democratic Socialist Organisation Committee (DSOC) fortemente orientato a sinistra e composto da molti ex militanti della vecchia sinistra rivoluzionaria. Nel 1982 il DSOC si fuse con un'altra organizzazione proveniente dalla Nuova Sinistra, il New American Movement (per molti aspetti simile alla nostra vecchia Democrazia Proletaria) per formare appunto i Democratic Socialists of America, l'organizzazione che oggi sostiene Bernie Sanders.
Sanders stesso viene dalla Nuova Sinistra degli anni '60 e '70. Attivo da studente nel movimento per i diritti civili e poi dagli anni '90 membro indipendente (quindi formalmente non appartenente al Partito Democratico) del Parlamento.
I DSA sono una organizzazione federale, divisa in “chapters” (federazioni) e “branches” (sezioni). Una "national convention” ogni due anni decide la linea dell'organizzazione ed elegge un Comitato Politico Nazionale, attualmente di 16 membri, che si riunisce quattro volte all'anno. La direzione delle attività è delegata a un “Steering Commitee” (Comitato Direttivo) di 5 persone. I DSA hanno una organizzazione giovanile, la Young Democratic Socialists of America, e una rivista quadrimestrale intitolata Democratic Left (Sinistra Democratica).
Tre sono gli obiettivi centrali stabiliti all'ultima Convenzione Nazionale: istituzione di un sistema sanitario pubblico del tipo di quelli europei (negli USA la sanità è quasi interamente privata e ha costi proibitivi per chi non sia coperto da polizze assicurative), una politica ecologica che contrasti radicalmente i cambiamenti climatici dovuti all'inquinamento atmosferico, il rafforzamento del movimento sindacale da anni in fortissima crisi.



Politicamente i DSA sono una organizzazione composita che va da una destra socialdemocratica a una sinistra rivoluzionaria inclusa una componente anarchica. Ogni componente è organizzata in “caucuses”, termine intraducibile che potremmo rendere con “collettivo tematico o ideologico”. Esistono anche “caucuses” di genere o relativi alle varie minoranze etniche.
Nella loro stragrande maggioranza i DSA non hanno illusioni sul Partito Democratico in quanto espressione di una componente della borghesia capitalistica e dell'imperialismo americano. Il dibatitto verte sulla possibilità se questo partito possa o meno essere trasformato in un partito autenticamente popolare schierato con i lavoratori e con la battaglia delle donne e delle minoranze etniche e sessuali. Il maggior contrasto con i gruppi ancora esistenti della sinistra rivoluzionaria, è proprio su questo tema. I DSA credono che si possa lavorare sulla base elettorale del PD per trasformarlo dall'interno, i gruppi rivoluzionari no.
Abbiamo parlato di “base elettorale” perché il Partito Democratico, diversamente dalla nostra idea di partito, non ha iscritti permanenti. Si diventa democratici semplicemente registrandosi come tali nelle liste per le elezioni primarie per nominare i candidati. Dunque per interagire sul PD occorre partecipare alle primarie. Da qui l'enfasi posta sul momento elettorale e su candidature alternative come quella di Sanders.