TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


martedì 27 aprile 2021

Fratelli a tavola. Cibi, menù, vizi e virtù della cucina massonica

 

Oggi per il mio 72° compleanno mi è arrivato del tutto inaspettato questo graditissimo dono.

Fratelli a tavola. Cibi, menù, vizi e virtù della cucina massonica

In questo libro vedrete schemi di comportamento per fare una cucina che non è né utile né pratica ma piena di sentimenti e di  fascino. Agli iniziati risulterà emotiva ed edificante, agli occultisti un po’ magica e ai profani, scettici del mondo esoterico, piacevole e accattivante. Un viaggio nelle sacralità del cibo e nei suoi significati, ma anche nelle tecniche e nelle culture gastronomiche. Un modo per vedere il piatto con altri occhi e gustare il cibo con un palato “risvegliato”.

Così recita il risvolto di copertina.

Ma pochi sanno che, oltre a tramare oscuri complotti, come molti ancora pensano, i Liberi Muratori hanno consuetudine al termine dei loro lavori rituali di condividere  il pane ed il vino a rinsaldare la loro fratellanza. Si tratta di una usanza antichissima che risale alle corporazioni muratorie, ai costruttori delle grandi cattedrali gotiche che, a stare alle parole di un famoso cronista medievale,  "come un manto bianco ricoprono l'Europa”. Consuetudine ripresa dalla Massoneria speculativa moderna. Che un pasto in comune fosse abitualmente consumato al termine dei lavori di Loggia, almeno a partire dal 1717 o comunque dalla fondazione della Gran Loggia di Londra, è attestato dai Doveri di un Libero Muratore allegati alle Costituzioni elaborate dall’Anderson nel 1723. Infatti, all’art. 2 dei Doveri, sotto il significativo titolo di Comportamento quando la Loggia è Chiusa ed i Fratelli non sono usciti che consente di situare le relative prescrizioni dopo la chiusura dei lavori rituali, si legge: «Potete divertirvi con innocente allegria, trattandovi l’un l’altro a vostro talento, ma evitando ogni eccesso, o di spingere alcun Fratello a mangiare o bere oltre la sua inclinazione…».

Ancora meno persone sanno che proprio a questo tipo di banchetto si riferiva il giovane Marx, iniziato con Engels alla Lega dei Giusti (che diventerà poi dei Comunisti), organismo paramassonico che in derivazione diretta dal Compagnonaggio riuniva gli operai socialisti francesi che della Fratellanza universale avevano fatto il loro motto, lo stesso che ancora oggi campeggia all'Oriente di ogni Loggia italiana: Libertà-Uguaglianza-Fratellanza.

Scrive Marx, che a questi banchetti partecipò da giovane liberale e ne uscì conquistato all'idea di una società di uomini liberi e uguali:

“Quando gli operai comunisti si riuniscono, essi hanno primamente come scopo la dottrina, la propaganda, ecc. Ma con ciò si appropriano insieme di un nuovo bisogno, del bisogno della società, e ciò che sembra un mezzo è diventato scopo. Questo movimento pratico può essere osservato nei suoi risultati più luminosi se si guarda ad una riunione di “ouvriers” socialisti francesi. Fumare, bere, mangiare ecc. non sono più puri mezzi per stare uniti, mezzi di unione. A loro basta la società, l'unione, la conversazione che questa società ha a sua volta per iscopo; la fratellanza degli uomini non è presso di loro una frase, ma una verità, e la nobiltà dell'uomo s'irradia verso di noi da quei volti induriti dal lavoro”.

Meglio non si sarebbe potuto descrivere lo spirito autentico di una agape massonica, che non è una semplice appendice conviviale ai lavori nel Tempio.

Un libro da leggere dai "figli della vedova", ma anche dai "profani". Fonte di meditazione per chi voglia comprendere il senso profondo di pratiche spesso ripetute in modo meccanico e superficiale, e dunque non iniziatico, ma anche una scoperta per chi non ha timore ad andare controcorrente e vuole non giudicare secondo stereotipi, ma capire.


Mauro Bonanno- Maria Costa
Fratelli a tavola
Cibi, menù, vizi e virtù della cucina massonica
Gruppo editoriale Bonanno, 2020