TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


sabato 28 marzo 2020

San Leonardo da Porto Maurizio contro la Massoneria "peste del mondo cattolico"




Da bambino dalla finestra della mia camera al Parasio vedevo la casa natale di San Leonardo di cui mia nonna mi raccontava i miracoli. Mai avrei immaginato allora che da adulto mi sarei occupato del ruolo importante che il predicatore francescano ebbe nella violenta persecuzione antimassonica scatenata nel 1751 da Papa Benedetto XIV.

Giorgio Amico

San Leonardo da Porto Maurizio contro la Massoneria "peste del mondo cattolico"


Con l'enciclica Providas Romanorum Pontificum del 28 maggio 1751, Benedetto XIV rinnova la scomunica nei riguardi degli appartenenti alla Massoneria, rinnovando la condanna emessa solo tredici anni prima da Clemente XII (In eminenti, 28 aprile 1738).

Il Pontefice è particolarmente preoccupato dalla situazione venutasi a creare nel regno di Napoli dove gli inquisitori gli segnalano il rapido diffondersi di quella che per la Chiesa è una setta diabolica che mette in pericolo i pilastri della società: la corona e la tiara.

Tant'è che il Papa inizia un serrato scambio di lettere con il re di Napoli affinché anche il potere politico si attivi contro la malefica setta: "Noi - scrive Benedetto XIV - con ogni maggiore efficacia prescriviamo l'aiuto delle Potestà secolari, essendo i Principi Cattolici prescelti da Dio per essere Protettori della Fede ed alla Chiesa".

Spaventa la Chiesa "l'accoppiamento di persone di qualsivoglia religione e setta nelle adunanze: il che ognuno ben sa quanto possa essere nocivo alla nostra santa cattolica Religione".

È inaccettabile che si riuniscano nelle logge uomini di fedi e idee politiche diverse in un clima di fratellanza e di armonia. Questo viene visto come un pericolo mortale per una istituzione come la Chiesa che si ritiene depositaria della verità e considera nell'errore (e spesso perseguita) chi non ne condivida le posizioni. Insomma a preoccupare è la tolleranza e il rifiuto dell'assolutismo monarchico dei massoni che, nota il Papa, osano associarsi e riunirsi senza il permesso preventivo dell'autorità regia. "Radunanze e società vietate - scrive nell'enciclica- mancando l'autorità del principe".

Uno dei maggiori sostenitori di questa nuova campagna antimassonica é il predicatore francescano di Porto Maurizio Paolo Girolamo Casanova, meglio conosciuto come frate Leonardo, inventore del rito della Via Crucis, canonizzato nel 1867, proprio nel periodo di maggior contrasto tra la Chiesa e il pensiero liberale, di cui la Massoneria settecentesca era stata in qualche modo la prima manifestazione.

San Leonardo è tra i più ascoltati consiglieri del Papa ed è considerato anche da uno studioso cattolico come il paolino Rosario F. Esposito, tra i principali ispiratori della scomunica. In una lettera del 9 luglio a Benedetto XIV S. Leonardo plaude entusiasticamente all'opera antimassonica del pontefice. La riportiamo per la parte che ci interessa:

"La grazia dello Spirito Santo sia sempre colla Santità vostra. Non mi posso saziare di ripetere più volte. Benedetto sia Dio! Benedetto sia Dio per due punti di grande conseguenza di che si è compiaciuto ragguagliarmi colla sua amorevolissima, cioè l'accomodamento delle differenze insorte tra i religiosi francesi ed italiani della Missione, e destrezza con cui si è accattivato il re di Napoli per dare addosso ai Liberi Muratori che son veri ateisti e la peste del mondo cattolico [sottolineatura nostra]. In quanto al primo... In quanto al secondo vorrei potermi disfare per estirpare questa gramigna che va serrando per la nostra Italia, con tanto danno per le povere anime. In Nizza, in Provenza, avevano fatto il nido, e fui condotto a vedere il luogo dove facevano le loro conventicole: sul pavimento v'erano alcune figure stravaganti, e si conosce che si servono della magia ed hanno corrispondenza con l'inferno [Sottolineatura nostra]. Mi è stato detto che la Santità vostra abbia fatto una nuova Bolla contro questi perfidi, ed avrei molto caro di vederla. Spero che Iddio aprirà gli occhi a' Principi cristiani, acciò facciano una sacra Lega per distruggerli affatto. In Nizza si crede che loro operassero in modo che quel Vescovo a ciò non si facesse la missione. E infatti loro riuscirono; e ci convenne partire con le trombe nel sacco; il che dispiacque al re Sardo, che già mi aveva dato il placet, e mi mandò a dire che avevo fatto male a non scrivere a lui, perché avrebbe dato tutta la mano". (1)

Sembra di capire che al futuro "santo" bruci molto che nella tollerante Nizza, città di mercanti aperta ai contatti e agli scambi, non lo si fosse seguito nella sua campagna persecutoria antimassonica, tanto da costringerlo ad allontanarsi dalla città.

Altri, ben più potenti, lo seguiranno. In Spagna e Portogallo per i Liberi Muratori si apriranno le porte dei carceri dell'Inquisizione. Costretti sotto tortura a rivelare i segreti dell'Istituzione, molti finiranno non più sul rogo, che nel Settecento ormai non si usa più, ma incatenati ai remi delle galee della marina imperiale.

1. San Leonardo, Opere complete, vol. IV, Venezia, 1868, p. 358