TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


lunedì 31 ottobre 2022

Quaderni per la storia della Massoneria 5. Il Manoscritto Regius (1390)

 



Il cosiddetto Manoscritto Regius è un poema anonimo, probabilmente opera di un uomo di chiesa. Il testo contiene vocaboli di derivazione francese e la cosa si spiega con i contatti tra Francia e Inghilterra nel Basso Medioevo e in particolare durante la guerra dei 100 anni (1337-1453).

Il Manoscritto, chiamato anche Manoscritto Halliwell dal nome del suo primo studioso, è un lungo poema di 794 versi, destinato a determinare, in modo dettagliato, i doveri e gli obblighi degli scalpellini e dei muratori nei confronti del Mestiere e della Geometria. È considerato il più antico dei circa cento libri degli Antichi Doveri conosciuti. 

Sulla base dell'analisi linguistica del testo gli studiosi concordano ad attribuirgli una data anteriore a quella che usualmente gli viene riconosciuta. La tesi più accreditata sostiene che il 1390 sia soltanto l'anno in cui il documento venne trascritto da un copista, ma che la stesura sia in realtà da collocarsi tra il 1250 e il 1300.

Il documento è di straordinaria importanza per la conoscenza della antica massoneria operativa inglese. Lo riportiamo integralmente nella splendida traduzione della Rivista Massonica dell'agosto 1973, che gli dedicò l'intero numero. Traduzione poi ripresa dalla quasi totalità delle versioni che si possono trovare oggi in rete.

Il Manoscritto è preceduto da larghi estratti dello studio sugli Old Charges, apparso nel numero di settembre 1923 di The Builder, prestigiosa rivista negli anni Venti del secolo scorso della Libera Muratoria statunitense, a firma di Harry Le Roy Haywood (1886.1956), uno studioso libero muratore, molto prolifico i cui lavori, ancora oggi di grande interesse, non ci risultano essere mai stati tradotti in italiano.