TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


venerdì 21 gennaio 2011

Flavia Steno (1877-1946), scrittrice e giornalista




Il giorno 24 gennaio 2011, alle ore 17,
nella Sala dei Chierici della Biblioteca Berio di Genova, Pino Boero e Franco Contorbia (Università di Genova), Ombretta Freschi (giornalista), insieme alla curatrice Carla Ida Salviati, presentano il quaderno della “Riviera Ligure” (n. 61/62) dedicato a Flavia Steno, scrittrice e giornalista.
Letture a cura di Maria Comerci e Stefano Stefanacci

* * *
Nata a Lugano nel 1877 da famiglia italiana, Flavia Steno si trasferisce ventenne a Genova, che diviene la sua città di adozione.
Nel quaderno a lei dedicato sono approfonditi alcuni risvolti della sua biografia e indagati certi suoi interessi meno noti, ad esempio il côté cinematografico. Degna di attenzione appare senza dubbio la campionatura che la pubblicazione offre della sua scrittura, così da verificare l’abilità della giornalista e la finezza della narratrice, la non superficiale conoscenza della cultura europea del tempo, l’attenzione per i temi femminili, sempre inseriti in un preciso contesto sociale.
Il quaderno contiene anche una bibliografia dei romanzi pubblicati dalla Steno (oltre settanta). Un’impresa riepilogativa tutt’altro che facile per la vastità della sua produzione, le infinite ristampe, la scarsa considerazione che la cultura accademica ha mostrato nei confronti di una narrativa ingiustamente valutata come “marginale”.
Per altro, la Steno era già apparsa sulle pagine della «Riviera Ligure» (n. 16/1995), “messa in scena” da un commediografo d’eccezione, Vico Faggi, che appunto “rievocava” il primo, ormai famoso, incontro della giovane aspirante giornalista con Luigi Arnaldo Vassallo (“Gandolin”), allora direttore del «Secolo XIX».



Volti a visitare le eredità intellettuali di Liguria, i quaderni quadrimestrali della «Riviera Ligure» vengono realizzati dalla Fondazione Mario Novaro quale occasione di incontro e di sollecitazione per quanti, a diverso titolo, sono interessati alla cultura novecentesca. Costituiscono un veicolo di partecipazione alle attività dell’Ente e pure uno strumento di analisi e di intervento, caratterizzato dalla forma monografica dei fascicoli, così da diffondere, di volta in volta, le tematiche e le figure intorno alle quali si articola il lavoro di ricerca dell’istituzione.