Storia della Massoneria 3. Oggi trattiamo del declino della Massoneria medievale conseguenza della nascita del mondo moderno.
Giorgio
Amico
La
crisi della Massoneria medievale e la nascita del mondo moderno
Il periodo
compreso fra la seconda metà del '400 e la fine del '600 fu
caratterizzato da profondi cambiamenti economici, culturali e
politici. La scoperta dell'America con l'aprirsi delle rotte
atlantiche e la Riforma protestante con la rottura dell'unità
religiosa e culturale dell'Occidente trasformarono il mondo tanto da
segnare per convenzione l'inizio di una nuova fase della storia
umana. Lentamente moriva il mondo medievale e nasceva il mondo
moderno. L'Europa ne uscì radicalmente trasformata e l'Inghilterra
non fu da meno.
Per quanto
attiene all'industria delle costruzioni i mutamenti furono radicali e
incisero in profondità sulla vita stessa dell' Arte muratoria che
iniziò un declino destinato ad arrestarsi solo agli inizi del XVIII
secolo con la nascita a Londra della Gran Loggia d'Inghilterra e di
quella Massoneria speculativa destinata a prendere il posto della
libera muratoria medievale e a diffondersi nell'arco di pochi decenni
in tutto il mondo, acquisendo così quel carattere di universalità
che da allora la contraddistingue.
La
Riforma
La Riforma
segnò la fine dell'epoca della costruzione di grandiosi edifici
religiosi, la fase delle cattedrali gotiche e delle grandi abbazie.
Con il protestantesimo l'accento si spostò da una religiosità
rivolta verso l'esterno e il fare ad una visione più intima e
personale focalizzata sulla fede. A una religiosità popolare
incentrata su riti di massa che richiedevano grandi spazi si sostituì
una pratica “privata” basata fondamentalmente sul rapporto
diretto del singolo con il mistero del divino. Il rito fu ridotto
all'essenziale, sparì il culto dei santi, la credenza nel
Purgatorio, le processioni. Gli ordini religiosi furono spazzati via,
le Abbazie e i conventi demoliti.
La Chiesa
che, assieme alla Monarchia, era stato il princiale committente
dell'industria delle costruzioni sparì quasi totalmente dalla scena.
Quanto alla Corona, essa riorientò le sue priorità. Occorreva
sfruttare le enormi potenzialità offerte dalle nuove rotte e dai
nuovi continenti. La grandezza dell'Inghilterra non sarebbe più
stata simboleggiata dai suoi castelli e dalle sue cattedrali, ma
dalle sue navi e dai suoi porti. La monarchia abbandonò la
costruzione di edifici religiosi e si dedicò a finanziare la
costruzione di cantieri navali e porti e di una rete stradale
adeguata a far circolare le merci in partenza o in arrivo. Il
rafforzamento dell'identità nazionale diventò fattore centrale
della costruzione del consenso e dell'egemonia, al posto delle opere
di religione. La monarchia si affrancava dalla Chiesa.
Cambiamenti
nell'organizzazione del lavoro
L'edilizia
cambiò segno. Ci fu una considerevole espansione delle costruzioni
private. Palazzi signorili e case popolari in pietra sostituirono le
costruzioni in legno che fino a metà del Cinquecento erano state la
norma nelle città inglesi. Le nuove opere, intraprese da privati o
dalle municipalità, erano molto più ridotte per dimensioni da
quelle precedentemente intraprese da Chiesa e Corona. Cambiò di
conseguenza l'organizzazione del lavoro. Sparirono i grandi cantieri.
Proliferarono quelle che oggi chiameremmo piccole imprese edili. Un
impresario, titolare del contratto con il committente, che lavorava
alla costruzione coadiuvato da alcuni operai alle sue dipendenze. Il
lavoro diventò più semplice e meno specializzato. Il piccolo
cantiere non richiedendo la complessa e articolata organizzazione
delle mansioni necessaria per le grandi opere del passato. Venne di
fatto abbandonata la regola secondo cui un apprendista non poteva
essere impiegato se non in presenza del maestro. Aumentò di
conseguenza il numero degli apprendisti. L'apprendistato perse il
suo carattere di periodo di formazione a termine per diventare un
serbatoio di manodopera da utilizzare a pieno, ma con salari ridotti,
non molto diversamente dai moderni precari con contratto di
formazione-lavoro.
Iniziò un
processo di forte differenziazione sociale all'interno del Mestiere,
solo una minoranza ristretta avendo il capitale necessario per
mettersi in proprio. Il ruolo di Maestro non fu più dovuto solo al
merito acquisito in una vita di perfezionamento professionale, ma
sempre più legato alla disponibilità di capitale e dunque il ruolo
tese a farsi ereditario. Le nozioni tecniche ( i segreti dell'Arte)
furono ancora più gelosamente custoditi che nel passato e trasmessi
ad una platea sempre più ristretta di aspiranti.
Peggiorarono
le condizioni di lavoro. Al Tempo della Chiesa, scandito da frequenti
ricorrenze religiose e da una visione del mondo che limitava
rigidamente l'idea stessa di profitto, si sostituì progressivamente
il Tempo del Capitale che proprio nell'accumulo del profitto vedeva
il manifestarsi della Grazia divina. Una mutazione descritta da Max
Weber (1864-1920) nel suo capolavoro sull'etica protestante e lo
spirito del capitalismo.
Peggioramento
delle condizioni di vita
Fu un
periodo di forte crescita economica alimentato dallo sfruttamento
sistematico delle nuove colonie americane e poi (dal Seicento) dalla
Tratta degli schiavi africani base fondante di quel commercio
triangolare che rappresenterà per oltre un secolo il cuore del
miracolo economico inglese. Una crescita tanto forte da far scrivere
gli storici di una prima “rivoluzione industriale” nel secolo
precedente la guerra civile.
Un periodo
caratterizzato da una forte crescita dei prezzi, conseguenza diretta
dell'arrivo dall'America di grandi quantità d'argento e d'oro. Un
processo inflattivo comportante la riduzione del potere d'acquisto
dei salari e dunque il peggioramento delle condizioni di vita dei
lavoratori e delle loro famiglie.
Se si
osservano le tabelle riportate da Knoop in “The Genesis of
Freemasonry”, apparso nel 1947, ma ancora oggi opera
fondamentale di riferimento, questo processo di progressiva
proletarizzazione appare evidente. Il XVI e il XVII secolo segnano
una forte crescita dei salari monetari, ma una molto più forte
riduzione del loro potere d'acquisto. Ne diamo una sintesi:
Anni
|
Salari giornalieri dei muratori
|
Prezzi dei generi alimentari
|
Potere d'acquisto
|
1501-1510
|
100
|
100
|
100
|
1551-1560
|
163
|
290
|
67
|
1602-1612
|
200
|
470
|
52
|
Dunque nel
corso del XVI secolo mentre i salari raddoppiano i prezzi quasi
quintuplicano con il risultato che a parità di lavoro il salario
giornaliero reale in termini di potere d'acquisto di beni di prima
necessità di un muratore (mason) inglese dell'inizio del '600 era
pari a circa la metà di quanto guadagnato un secolo prima. Una
tendenza al ribasso che proseguirà per tutto il XVII secolo e poi
nel Settecento.
Christopher Wren |
Nuove
figure professionali
In questo
contesto il Master mason, figura centrale nella industria medievale
delle costruzioni, nel XVI secolo perde rapidamente di importanza.
Eppure l'arte di costruire si raffina. I progetti e i disegni delle
costruzioni scarsissimi fino ad allora si moltiplicano, ma non sono
più opera dei maestri massoni, ma di una nuova figura, estranea
all'Arte che prefigura quelle dell'ingegnere e dell'architetto
moderno.
Sono i
cosiddetti “Gentleman Architect”, dove l'aggettivo sta a
indicare lo status intellettuale e non manuale o professionale di
uomini di elevata condizione sociale e di grande cultura, che hanno
viaggiato e accumulato una conoscenza diretta della cultura antica e
che a un certo punto della loro vita, mettendo in pratica l'ideale
leonardiano del genio universale, si dedicano all'architettura come
prima si erano dedicati alla scienza o all'arte.
Ben li
rappresenta Sir Christopher Wren (1632-1723), il più grande
architetto della sua epoca, celebre soprattutto per aver diretto i
lavori di ricostruzione del centro di Londra dopo il disastroso
incendio del 1666 e, ispirandosi alla Basilica di San Pietro,
l'edificazione della Cattedrale di St. Paul, il più importante
edificio rinascimentale inglese. Prima scienziato e astronomo,
fondatore e poi presidente della Royal Society, Wren solo in
età matura si dedicherà all'architettura.
L'architettura
dunque si autonomizza dall'opera concreta del costruire. Come la
matematica o la filosofia o il disegno, diventa uno degli ambiti di
formazione del perfetto gentiluomo. Nel 1563 esce il primo libro
inglese di architettura , The first and chief groundes of
architecture di John Shute, “paynter and archytecte”,
protetto del Duca di Northumberland. Il libro, che riscuote grande
successo, riprende e diffonde gli elementi dell'architettura classica
di Vitruvio secondo la rilettura che ne aveva fatto Andrea Palladio
(1508-1580). Trionfano i canoni classicistici del Rinascimento
italiano, mentre viene rigettata l'arte gotica considerata barbarica.
Il
declino dell'Arte muratoria
Tutti
questi fenomeni contribuirono a determinare il declino dell'Arte
muratoria. La nascente società moderna progressivamente procedette
all'affossamento delle strutture politiche, culturali e religiose che
avevano sostanziato il mondo medievale e il suo immaginario
collettivo. L'autunno del Medioevo, per usare la felice definizione
di Huizinga, recava inevitabilmente con se il declino irreversibile
dell'istituzione corporativa e l'Arte dei costruttori non
rappresentava certo un'eccezione.
3. continua