TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


mercoledì 13 novembre 2019

"I SENZA MEMORIA. La memoria individuale e collettiva in Italia, dal fascismo a oggi"



"I SENZA MEMORIA.

La memoria individuale e collettiva in Italia, dal fascismo a oggi"

Mercoledì 13 novembre alle ore 18 presso la libreria Ubik di Savona. A cura della Fondazione Nuto Revelli di Torino e dell'Associazione Culturale La via delle arti, nell'ambito delle celebrazioni per i 100 anni dalla nascita di Nuto Revelli.

All'incontro prenderanno parte Beatrice Verri, direttrice Fondazione Nuto Revelli e Flavia Cellerino storica.
L'evento verrà introdotto da Renata Barberis.

Il libro affronta temi sulla memoria individuale e collettiva affini a quelli a lungo analizzati da Nuto Revelli. Germania, Italia, Austria, Francia sono i paesi in cui la rielaborazione critica delle responsabilità su fascismo e nazismo, fino agli anni '60, è stata carente, in cui hanno avuto la meglio i «senza memoria». Non a caso -questa la tesi centrale e attualissima del libro- questi stati sono tra i primi ad apparire oggi particolarmente esposti al populismo e al sovranismo, a tollerare e fomentare il razzismo e a propugnare una concezione antidemocratica della vita politica.

La «mancanza di memoria» è evidente nelle strategie politiche della Germania nel dopoguerra, dove in molti ambiti della vita pubblica si tollerò la presenza di importanti personaggi del regime hitleriano. Ma l'analisi riguarda anche l'Italia, dove per decenni c'è stato in Parlamento il Movimento sociale italiano; l'Austria, sempre ben attenta a negare l'entusiasmo con cui Hitler e le sue truppe vennero accolti il giorno dell'Annessione; o la Francia, in cui il governo di Vichy dava la caccia agli ebrei.