TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


giovedì 14 novembre 2019

LILIANA LANZARDO FRA STORIA E ROMANZO




LILIANA LANZARDO FRA STORIA E ROMANZO

Venerdì 15 novembre alle ore 17 nella sede della Società ligure di storia patria (Palazzo Ducale, piazza Matteotti 9, Genova) sarà presentato il libro di Lilliana Lanzardo, "Eugenio e le sue due madri" (Neos edizioni), all'incontro parteciperanno, con l'autrice, Luca Borzani, Giuliano Galletta, Carlo Bitossi.

Negli anni Settanta, la memoria delle vicende vissute da civili e militari durante la Seconda Guerra Mondiale diventa, per Eugenio, il punto di partenza per riscoprire sua madre tra le figure femminili della sua vita e conoscere se stesso.

Eugenio, giovane pediatra, si trova ad affrontare la morte improvvisa di Anna, sua vitalissima mentore nella professione e che lui considera una seconda madre. La donna gli ha lasciato un plico di lettere scambiate con il soldato diventato poi suo marito, ma Eugenio scopre che quella corrispondenza è in realtà di un’altra ragazza, Elisa. Lo sconcerto davanti a questa rivelazione lo induce a una ricerca per chiarire le relazioni fra le figure fondamentali della sua infanzia. Compaiono così Helga, sua madre, risoluta tedesca antinazista; suo padre, ex socialista deluso e prigioniero di guerra; la fidanzata Ilaria, che sta lavorando a una tesi femminista sulle donne e la guerra; e la famiglia di Anna. Ma cosa sta davvero cercando Eugenio? Semplicemente se stesso: comprendendo quanto gli eventi storici abbiano condizionato il comportamento delle persone a lui vicine troverà infine una serena consapevolezza di sé.

L’autrice mette su carta tutta la sua esperienza nel racconto orale della guerra, regalando ai lettori un testo narrativo pregno di esperienze concrete, capaci di condurlo in un viaggio corale e intimo, alla ricerca del vero senso dell’appartenenza.

LILIANA GUAZZO LANZARDO è nata a La Spezia nel 1938. Sin da giovanissima ha partecipato all’attività politica nell’Usi e dal 1959 nell’intervento del gruppo e rivista Quaderni rossi, a Torino, ove vive tuttora. Ha insegnato all’Università di Torino, Milano e Trieste Metodologie sociologiche e Metodologia della ricerca storica. Nelle sue numerose ricerche sulla classe operaia e i partiti, sul lavoro industriale, sui ceti sociali, le ostetriche, sulla storia fotografica del lavoro, si è avvalsa delle fonti orali e delle immagini. Ha pubblicato questi suoi studi con Einaudi, Franco Angeli, Editori Riuniti, Feltrinelli. Concluso il periodo di insegnamento, pur continuando a occuparsi di storia orale e fotografia, si è dedicata alla narrativa (Non è il mare il mio nemico, edito da Mursia), alla scrittura di racconti per l’infanzia con illustrazioni ad acquarello e alla scultura in ceramica, conseguendo premi in Italia e all’estero. Alla morte del marito Dario Lanzardo ne ha riordinato il ricco deposito fotografico, ora presso l’Archivio Storico di Torino, dopo aver pubblicato con Seb27 la biografia corredata da immagini dal titolo Il racconto fotografico di Dario Lanzardo.