Ciao Ettore
Siamo cresciuti insieme,
tu a Genova e io in giro per la Liguria. Poi dopo il '68, tu a fare
l'hippy e io il marxista rivoluzionario accanito. Poi, dopo che gli
zii si sono trasferiti in Sicilia, ti ho rivisto una volta sola.
Ricordi: andavi da Messina in Francia in autostop con una vecchia
sacca da marinaio come bagaglio e ti sei fermato per un paio di
giorni da noi a Savona. Ti ho ritrovato molti anni dopo su FB.
Entrambi invecchiati, ma con lo stesso cuore giovane che avevamo
allora. La vita e gli anni ci avevano cambiati fuori, ma il mondo non
era riuscito a svuotarci dentro, a renderci massa, a farci
abbandonare i nostri sogni. Tu la musica, io l'impegno politico.
Sognavamo un mondo diverso, più pulito e umano, Abbiamo cercato di
testimoniarlo, con la nostra vita e i piccoli gesti di ogni giorno,
per quelli che ci vivevano intorno. Addio, cuginazzo (come mi
chiamavi tu). Un abbraccio forte e continua a fare buona musica dove
sei ora. Perché nulla finisce mai per sempre e per davvero.
Tuo cugino
Giorgio