L'angolo di Bastian Contrario
Marx, Maradona e il Black friday, ovvero come rendersi antipatici in poche righe
Oggi sui telegiornali, Maradona e il Black friday imperversano allegramente. Poche parole, invece sull'appoggio dato al governo dall'opposizione nell'ottica di una lotta finalmente comune alla pandemia che sta devastando l'Italia. Ma davanti a Maradona e alla Festa del consumo, tutto passa in secondo piano.
A Napoli, masse di descamisados, incuranti delle misure antiassembramento, piangono in piazza la morte di un miliardario debosciato e cocainomane, mentre il Manifesto straparla di “difensore dei poveri”, dimenticando allegramente le simpatie per il peronismo di destra, i rapporti a suo tempo ostentati con la camorra e i miliardi di evasione fiscale del “pibe de oro”. Denaro rubato non allo Stato italiano , ma proprio a quelle masse di diseredati che scontano ogni giorno a Napoli la drammatica insufficienza di servizi sociali, scolastici, sanitari.
Maradona, a sentire questi cialtroni televisivi, avrebbe “riscattato”Napoli da una condizione secolare di servaggio. Cialtronate ancor più ignobili in giorni in cui si contano a centinaia i morti per Covid in una città devastata, dove persino le ambulanze sono abusive e gestite dalla camorra.
A Roma invece piazze e vie piene di consumatori compulsivi, in coda davanti ai negozi di telefonia o di abbigliamento per assicurarsi a prezzi scontati l'ultimo modello di cellulare o capi, prodotti in Cina o in Bangladesh, ma firmati dai maestri dell'italian style. Tutti debitamente mascherinati, ma che con lo sguardo ebete del drogato da consumo ostentano con fierezza all'intervistatore i loro acquisti.
Ma come Bruto era un uomo d'onore, Maradona sapeva dar calci a un pallone e dunque non se ne può che parlar bene. Si sa: il genio non sempre coincide con la virtù e l'importante è sapere fare gol, magari con la mano, ma che importa, quello che conta veramente è il risultato. Quanto al Black friday meglio lasciar perdere... ci siamo già anche troppo rivelati per quello che siamo: pseudo intellettuali moralisti, piccolo borghesi elitari sviati da letture maldigerite e da un provincialismo bacchettone.
Quante idee sbagliate ci hai messo in testa, vecchio Marx, quando ci parlavi di proletariato e di comunismo, e di una umanità nuova che marciava inevitabilmente verso un futuro fatto di libertà e eguaglianza.