Nel 1970 Giangiacomo Feltrinelli pubblicò il mensile «VoceComunista». Ne uscirono, sotto la sua direzione, in tutto tre numeri, a giugno, a luglio e a ottobre 1970. A differenza degli altri suoi scritti, pubblicati dalla Feltrinelli in una collana di opuscoli dedicati alla guerriglia in America Latina e alla lotta armata,. «VoceComunista» voleva essere una rivista politica dedicata alla critica della deriva revisionista del PCI a partire addirittura dalla svolta di salerno del 1944 e all'analisi della situazione politica italiana e internazionale. Centrale, naturalmente, era il tema dell'incombente pericolo di un golpe in Italia.
A questo proposito nel numero due pubblicò una lettera aperta a Pietro Nenni in cui lo metteva in guardia contro le forze più reazionarie del padronato e lo invitava a non dare più copertura politica da sinistra alla formula del centrosinistra ormai destinata a trasformarsi in aperta operazione reazionaria.
Critico del Movimento studentesco e dei gruppi della nuova sinistra, accusati di essere parolai e inconcludenti, nel numero tre pubblicò diversi documenti dell’organizzazione rivoluzionaria Gauche prolétarienne che in Francia sosteneva apertamente la tesi di una nuova resistenza armata.
Destinata nell'intenzioni di Feltrinelli a fungere da centro orientatore della sinistra rivoluzionaria in Italia, la rivista invece passò quasi inosservata. Probabilmente fu proprio il fallimento di questo tentativo a spingere l'editore ad abbandonare ogni velleità di azione politica "legale" e a dedicarsi interamente alla formazione dei Gruppi di Azione Partigiana e alla lotta armata, avvicinandosi alle Brigate Rosse e stringendo rapporti sempre più stretti con l'organizzazione militare clandestina di Potere Operaio.
Il quaderno è liberamente consultabile e scaricabile su academia.edu