TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


sabato 4 ottobre 2025

Spezzare il tetto della casa: una riflessione sulla creatività come gesto sacro e trascendente

 


Giorgio Amico

Spezzare il tetto della casa: una riflessione sulla creatività come gesto sacro e trascendente


Spezzare il tetto della casa si colloca con forza e profondità all’interno del vasto corpus di Mircea Eliade, uno degli studiosi più influenti nel campo della storia delle religioni e della filosofia del sacro. In questo libro, Eliade affronta il mistero della creatività umana e divina, proponendo una visione che trascende la mera dimensione estetica o tecnica dell’atto creativo per svelarne la natura sacrale e il suo radicamento simbolico. Il titolo stesso, una potente metafora, sintetizza l’essenza del progetto di Eliade: “spezzare il tetto della casa” significa aprire un varco verso il trascendente, rompere la rigidità della materia e degli schemi ordinari per accedere a una dimensione spirituale che rinnova l’essere e l’esperienza.

Questa immagine risuona con le tematiche ricorrenti nell’opera di Eliade, in cui la casa non è solo un rifugio fisico ma uno spazio sacro, simbolo dell’ordine cosmico e dell’armonia fra il mondo umano e quello divino. La “rottura” del tetto, in senso rituale, può essere letta come un rito di passaggio, un gesto archetipico che consente di superare i limiti dell’esistenza quotidiana per inaugurare una nuova apertura verso l’infinito. In tal senso, Spezzare il tetto della casa si inserisce nella riflessione di Eliade sul sacro e il profano, temi centrali in opere come Il sacro e il profano e Mito e realtà, dove la dialettica tra dimensione ordinaria e trascendente viene esplorata a fondo.

Il testo sviluppa l’analisi della creazione in tutte le sue manifestazioni: cosmogonica, artistica, spirituale. Eliade dimostra come ogni cultura, attraverso miti, riti e simboli, abbia concepito il gesto creativo come un ponte che unisce il mondo umano a quello divino, una forma di comunicazione con l’Assoluto. Questo approccio interdisciplinare è tipico del metodo eliadeano, che intreccia antropologia, storia delle religioni, filosofia e studi sull’arte, conferendo al libro un respiro universale e senza tempo.

Particolarmente significativa è la dedica iniziale all’artista Constantin Brancusi, figura esemplare della creatività come espressione di codici culturali profondi e innovativi. Brancusi incarna l’idea eliadeana che il mito non sia soltanto narrazione o testimonianza del passato, ma un modello operativo e vitale: ascoltare e interpretare un mito significa apprendere come diventare creatori a propria volta, in un processo di rinnovamento continuo. L’arte diventa così, nelle mani di Eliade, un atto sacro, capace di connettere la dimensione materiale con quella spirituale, riflettendo i principi archetipici che governano l’universo.

Dal punto di vista stilistico, il libro si distingue per una prosa densa ma accessibile, in cui la lucidità e la chiarezza delle argomentazioni si coniugano con una capacità narrativa che avvicina il lettore alle profonde meditazioni di Eliade. Il testo si situa dunque a metà strada tra il saggio accademico e la riflessione filosofica, espressione di un pensiero che non si limita a studiare il sacro dall’esterno, ma tenta di viverlo e comunicarlo.

Spezzare il tetto della casa rappresenta un contributo fondamentale non solo per comprendere la creatività in una prospettiva religiosa e simbolica, ma anche per apprezzare l’intera opera di Mircea Eliade, il cui impegno è stato quello di recuperare il senso profondo del sacro nel mondo moderno, troppo spesso ridotto a dimensioni puramente materiali. Il libro invita a una riscoperta dell’atto creativo come esperienza di trascendenza, capace di “spezzare” le barriere tra terra e cielo, materia e spirito, passato e presente.

Un’opera, dunque, che va ben oltre l’analisi della creatività in senso estetico o artistico, ponendosi come una riflessione profonda e urgente sul recupero del sacro in un’epoca segnata dalla sua progressiva marginalizzazione. Mircea Eliade, infatti, si impegna nel suo complesso lavoro a contrastare quella che definisce la “secolarizzazione” della modernità, ovvero la perdita di quel senso del sacro che tradizionalmente conferiva significato e ordine all’esistenza umana.

Nel mondo contemporaneo, dominato dalla razionalità scientifica e dalla prospettiva materialistica, la dimensione spirituale rischia di essere relegata a semplice residuo o a mera superstizione. Eliade denuncia questa riduzione, sostenendo che senza il riferimento al sacro, la vita umana perde una delle sue coordinate fondamentali, diventando spesso priva di un orizzonte di senso più ampio e profondamente motivante. Spezzare il tetto della casa è quindi anche un invito a rompere gli schemi imposti da una visione puramente profana e a riconquistare quella capacità di apertura al trascendente che permette all’uomo di connettersi con ciò che è eterno e universale.

Attraverso l’esplorazione del mito, del rito e del simbolo, Eliade mostra come la creatività sia, in ultima analisi, un atto sacro: un ponte tra il finito e l’infinito, tra l’umano e il divino. La “rottura del tetto” diventa metafora di una liberazione da un’esistenza chiusa entro limiti materiali e contingenti, un gesto che rimanda alla necessità di riscoprire la sacralità dell’essere e del mondo. In questo senso, il libro non solo illumina un aspetto centrale dell’esperienza umana, ma propone anche un’alternativa al nichilismo e all’alienazione che spesso caratterizzano la società moderna.

Il contributo principale offerto dal libro è dunque duplice: da un lato, offre uno strumento intellettuale e simbolico per comprendere il valore profondo della creatività come esperienza di trascendenza; dall’altro, si pone come una voce critica e al tempo stesso propositiva in difesa del sacro, chiamando il lettore a una riflessione che supera la mera speculazione teorica per divenire una vera e propria pratica di vita.

In questa ottica Spezzare il tetto della casa si inscrive nel più complessivo tentativo di Mircea Eliade di restituire al sacro un posto centrale nella coscienza moderna, riscoprendo nelle radici mitiche e rituali dell’umanità un patrimonio di significati capace di rinnovare e sostenere l’esperienza contemporanea. In un’epoca in cui la spiritualità è spesso fraintesa o trascurata, Eliade ci invita a guardare oltre la superficie delle cose, a “spezzare” il tetto delle nostre certezze e a riconnetterci con la dimensione sacra che alimenta la vera creatività e la pienezza dell’esistenza.


Mircea Eliade
Spezzare il tetto della casa
Jaca Book 2016-2023