TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


venerdì 9 dicembre 2011

A Vendone si inaugura "L'archivio della felicità"



Domenica 11 dicembre alle ore 11 nella piazza Martiri della libertà a Vendone nell'entroterra di Albenga verrà inaugurato "L'archivio della felicità" con la posa delle prime fotografie. Abbiamo intervistato Giuliano Arnaldi, ideatore dell'installazione realizzata dalla Fondazione Tribaleglobale con il patrocinio del Comune di Vendone e della Proloco

Cos'è "l'archivio della felicità"?

Ti rispondo con le parole del testo che spiega a chi passa sulla collina più alta di Vendone, tra la Chiesa e il Municipio, il senso del curioso muretto che come un lungo filo del colore del sole corre lungo la strada provinciale. Sul muretto tante piastrelle in ceramica con riprodotte fotografie antiche e moderne, a colori e in bianco e nero.

"Questo è un archivio di immagini felici, ricordi di gioia e di allegria: serve per parlare di noi, di come siamo fatti . Vogliamo presentarci così a chi incontriamo sul nostro cammino.
Siamo cresciuti nella faticosa serietà del lavoro, a volte nella sofferenza ma con un grande patrimonio di felicita' costituito con i nostri cari, i nostri amici, i nostri convincimenti, le nostre tradizioni.
Siamo fieri di ciò che siamo, orgogliosi della nostra appartenenza e perciò rispettosi e interessati alle appartenenze degli altri , convinti che l'identita' sia una forza e la diversità una risorsa.
Benvenuti nell'archivio della felicita' della gente di Vendone."

Come sono state scelte le fotografie?

Sono tutte immagini di felicita': battesimi, matrimoni, scampagnate, feste di paese, e sono state messe a disposizione dalle famiglie di Vendone: quelle presenti nel paese da prima degli anni 70 del secolo scorso hanno dato foto in bianco e nero, le altre a colori.

Scusa la domanda impertinente, ma allora è una specie di "come eravamo", un "amarcord" del paese?

Può sembrarlo a una lettura superficiale, ma è molto di più. In realtà è il frutto di una ricerca sulle potenzialità del mezzo tecnico (la fotografia) che diventa riflessione sul linguaggio delle immagini e sulla simbologia identitaria complessa e articolata che questo sottintende. Da qui a passare a riflettere sul senso della vita, il passo è breve.

Spiegati meglio

La fotografia e' stata il primo linguaggio di massa a cambiare la relazione con la memoria personale e collettiva. Fino a pochi anni fa, come ogni linguaggio, aveva i suoi riti, complessi e articolati come gli strumenti usati : camere oscure, lastre, pellicole. Tutto ciò rendeva unica ogni fotografia, e affidava ogni ricordo al tempo, destinandolo ad invecchiare con esso.

L'era digitale semplifica, velocizza e certamente offre nuove, straordinarie opportunità anche se nessuno ci può dire quanto simili prodotti resisteranno : per questo abbiamo scelto un supporto "solido" come la fotoceramica per fare memoria del patrimonio di felicita' rappresentato da queste immagini: e' un richiamo alla consapevolezza della necessita' di fermarsi, ogni tanto, e prendere fiato per percorrere il cammino della vita con un ritmo più consapevole.




Giuliano Arnaldi vive e lavora a Savona. Sovrintendente Generale del MAP, Museo di Arti Primarie di "Saona". Appassionato ed esperto di arte primarie, prevalentemente africane: ideatore e coordinatore del format culturale TRIBALEGLOBALE, ha curato eventi in luoghi diversi : 2000 -London, Black Soul, Nice 2004 Africa Anima del mondo in contempornea in diversi spazi museali e archeologici privati e pubblici, Il Padiglione della Marginalità nell'ambito della 52 Biennale di Venezia , la riapertura ( dopo ven'anni di chiusura) nel 2004 della casa Museo Jorn ad Albissola Marina.