TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


venerdì 30 gennaio 2015

Quando Albisola era la "piccola Atene". Il cenacolo degli artisti



Una mostra a Savona ricostruisce gli anni d'oro di Albisola luogo di incontro degli artisti di tutto il mondo. 

Il cenacolo degli artisti
Albisola, la piccola Atene. Da Fontana a Luzzati



L’idea è scaturita dalla riscoperta di un filmato realizzato da Maria Scarfì e Pino Cirone, coniugi albisolesi sensibili al richiamo dell’arte, all’indomani della realizzazione, nel 1970, della pregevole opera di Virio da Albisola raffigurante “Il cenacolo degli artisti di Albisola”, oggi esposta nella agenzia di Albissola Marina  della Cassa di Risparmio di Savona.

“Verso la metà di agosto (siamo nel periodo aureo dell’arte albisolese 1950/1960) gli artisti e una buona parte della colonia milanese si riunivano a lieto convivio nel celebre cortile a ferro di cavallo, o meglio piazzetta, di Pozzo Garitta.

Sopra un lungo tavolo imbandito su rudimentali cavalletti e lunghe assi, veniva consumata una cena tipicamente ligure, a base di muscoli (cozze), pesce fritto, pane casalingo e nostralino di Ellera, il tutto preparato dai più noti bagnini e pescatori della spiaggia albisolese, che fungevano da anfitrioni. Specialmente i muscoli, cucinati dal mago dei bagnini, un sardo chiamato Fisino (Efisio Martino), emanavano un profumo appetitoso, che valicava prepotente i confini di Pozzo Garitta.

Da questa scena, ricca di discussioni animate e festose, il pittore Virio, apprezzato interprete della realtà e della poesia, ha tratto ispirazione per il grande quadro (m 4,5×1,2), al quale Milena Milani, impareggiabile madrina, ha dato il nome di “Cenacolo degli Artisti di Albisola”.

Gli artisti ritratti e rappresentati in mostra sono tutti coloro che nel secondo dopoguerra hanno animato la piccola cittadina ligure e che qui hanno realizzato alcuni capolavori dell’arte internazionale. Accanto agli scrittori ai poeti ed ai critici d’arte vi erano i pittori, gli scultori ed i ceramisti: Emanuele Luzzati, Nino Strada, Esa d’Albisola, Mario Rossello, Mauro Reggiani, Giuseppe Capogrossi, Milena Milani, Emilio Scanavino, Aligi Sassu, Roberto Crippa, Eliseo Salino, Franco Assetto, Wifredo Lam, Tullio d’Albisola, Asger Jorn, Lucio Fontana e Agenore Fabbri.

Indipendentemente dalle presenze, l’opera di Virio è il manifesto di una stagione culturale che ha visto ancora una volta diventare Albisola protagonista dell’arte mondiale. La “Piccola Atene”, grazie alle sue botteghe di ceramica ed ai grandi maestri figulinai, alle possibilità che la creta offre agli artisti del tempo, ha creato un clima artistico unico in cui i grandi maestri, anche stranieri, hanno lavorato  accanto agli artisti locali, in un continuo scambio di tecnica, emozioni e creatività.



DAL 20 DICEMBRE AL 15 FEBBRAIO
VENERDI', SABATO e DOMENICA
ORARIO: 10,30 – 12,30 / 15,00 – 17,30




http://www.arteneidintorni.it/project/cenacolo-degli-artisti/