Ripubblicato
il Manifesto del comunismo libertario di George Fontenis che tanto
fece discutere (e polemizzare) il movimento anarchico e da cui prese
avvio la svolta marxista di Arrigo Cervetto.
Giorgio Amico
Attualità di Georges Fontenis
Che l'attuale sia un
momento di grande disordine ci pare evidente, ma (con buona pace del
fu “Grande Timoniere”) ciò nonostante la situazione non ci
sembra per nulla eccellente. Per questo salutiamo con grande piacere
la ristampa (una prima edizione italiana ci pare fosse uscita a Bari
nel 1977) del Manifesto del comunismo libertario di Georges Fontenis.
Certo, rispetto al 77 la
situazione è profondamente cambiata e questa nuova edizione lo
testimonia proprio nella ricchezza di documenti e di materiali che
accompagnano il testo. Un invito dunque al ripensamento critico di
un'esperienza piuttosto che, come nel 77, un incitamento alla
battaglia immediata.
Una riflessione
estremamente necessaria, proprio nell'ottica di una ripresa di un
movimento sociale che oggi pare languire o piuttosto scorrere come un
fiume carsico sotto la superficie di un presente in larga parte fatto
di passività.
D'altronde era stato lo
stesso Fontenis a ricordare come:
“Un altro aspetto della
natura della minoranza rivoluzionaria è la permanenza: ci sono
dei periodi in cui la minoranza incarna ed esprime una maggioranza
che tende a riconoscersi nella minoranza agente, ma ci sono dei
periodi di riflusso nel corso dei quali la minoranza rivoluzionaria
non è che un'isoletta nella tempesta. Essa, allora, deve
conservarsi, per poter rapidamente inserirsi tra le masse, qualora le
circostanze ridivengano favorevoli; anche se isolata e staccata dalle
proprie basi popolari, essa deve mantenere il suo programma contro
venti e mareggiate”.
Ed è proprio quello che
i compagni del Centro Documentazione Franco Salomone di Fano stanno
facendo da anni, libro dopo libro, iniziativa dopo iniziativa.
Un'opera importante,
quella di Fontenis, apparsa in un momento estremamente difficile per
il movimento operaio, quel 1953 segnato in tutta Europa dalla feroce
repressione delle lotte e dalla minaccia (che allora pareva
incombente) di una nuova guerra mondiale.
Un invito forte alla
riflessione e all'organizzazione che anche a noi, che pure veniamo da
tutt'altra storia, appare ancora oggi (o meglio, soprattutto oggi) di
estrema attualità
Un appello che suscitò
echi profondi anche in Italia in quei GAAP di Masini e Cervetto alla
cui storia il Centro Documentazione Franco Salomone ha dedicato un
altro bel volume: I figli dell'officina. Storia dei Gruppi Anarchici
di Azione Proletaria (GAAP) 1949-1957 di Guido Barroero, militante e
storico genovese prematuramente mancato qualche mese fa.
E a questo proposito
proprio nel Manifesto crediamo vadano cercati i prodromi della svolta
radicale del pensiero di Arrigo Cervetto, il cui approdo al marxismo
allora e per molti anni ancora risentirà più dell'influsso di
Fontenis che di una lettura approfondita delle opere di Lenin.
Che poi questo (compresi
gli sviluppi ultracentralistici di Lotta Comunista) sia stato un bene
o un male lasciamo sia il lettore a deciderlo.
Per informazioni o
richiesta di copie:
Contattare fdca@fdca.it,
oppure scrivere a: Alternativa Libertaria, CP 27, 61032 Fano (PU)
Dall'indice del
volume:
Prefazione di José Antonio Gutiérrez D.
Introduzione
dell'edizione originale del 1953
Georges Fontenis
Manifesto del Comunismo
Libertario
Appendici:
L'Internazionale
Comunista Libertaria ha tenuto il suo congresso (Parigi, 5-6-7 giugno
1954)
Che cos'era
l'Internazionale Comunista Libertaria? (giugno 1954 - luglio
1958), di Georges Fontenis
Dal Manifesto del
Comunismo Libertario ai nostri giorni: breve storia del movimento
libertario francese 1945-2000, di Lorenzo Mejías
Georges Fontenis: una
vita da militante e il futuro dell'alternativa libertaria, di
José Antonio Gutiérrez D.
Georges Fontenis,
1920-2010, di David Berry e Guillaume Davranche