TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


venerdì 24 marzo 2017

Tepepa è morto, Tepepa vive


Giorgio Amico

Tepepa è morto, Tepepa vive

E così se ne andato anche Tomas Milian, compagno di avventure e di sogni negli anni felici in cui siamo stati orgogliosamente seduti dalla parte sbagliata della tavola, quella dei dimenticati e dei cattivi.

Con lui abbiamo combattuto nei villaggi sperduti di un Messico assolato, a fianco dei peones in cerca di tierra y libertad. Era nostro dovere, perchè, lo sanno tutti, il dittatore Carranza era un grande cabron e un hijo de puta.

Tomas Milian, Tepepa, ha rappresentato il sogno dell'avventura che in quegli anni in cui tutto pareva possibile e il mondo a portata di mano, noi chiamammo rivoluzione, parola dolce e terribile che ci scaldava il cuore e ci accendeva un fuoco nella mente.


Tepepa chiamavamo anche il responsabile del servizio d'ordine di quella Casa dello studente , base rossa, da cui partire alla conquista della Genova dei padroni, così come i guerriglieri scalzi di Tepepa erano scesi dalle montagne diretti a Città del Messico.

Ti abbiamo voluto bene, Tepepa. In tuo nome abbiamo portato per anni orribili baschetti e fumato toscanacci puzzolenti. Tutto per l'Idea, perchè  nonostante le aspettative non ci è servito nemmeno a rimorchiare.


Riposa in pace, Tepepa, resterai per sempre nell'angolino nel nostro cuore dove custodiamo gelosamente i ricordi della giovinezza.

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