TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


sabato 14 luglio 2018

Chi ha paura dell'arte contemporanea?




CHI HA PAURA DELL’ARTE CONTEMPORANEA?
a cura di Giuliano Galletta e Sandro Ricaldone
Entr'acte via sant'Agnese 19R – Genova
18 luglio – 15 settembre 2018

orario luglio e settembre giovedì-venerdì 16-19
agosto chiuso
inaugurazione: mercoledì 18 luglio, ore 18

L’indicatore del denaro, il più usato e abusato nel nostro tempo, sembrerebbe porre l’arte contemporanea in vetta ai valori della società di oggi. I risultati d’asta dei cosiddetti artistar mostrano come, se non altro a livello speculativo, l’arte odierna raggiunga quotazioni di vertice. Ma, escludendo le elites finanziarie, l’apprezzamento del pubblico risulta decisamente più sfuggente, tanto da far pensare che, in generale, la propensione all’innovazione così diffusa al livello delle nuove apparecchiature tecnologiche (computer, smartphone e simili) non si estenda al settore artistico e che la grande maggioranza delle persone vorrebbe che l’arte fosse sempre la stessa. La contraddizione di un simile atteggiamento è palese: seguendo questo criterio non avremmo né Giotto né Leonardo, Caravaggio o Monet, ci arresteremmo ai primi dipinti rupestri. Gli artisti di ogni epoca hanno esplorato il mondo delle forme (e delle idee) in rispondenza alle peculiarità del loro ambiente e del periodo storico in cui hanno vissuto.

Al presente, mentre talune realtà integrano l’arte contemporanea in un processo dinamico di trasformazione urbana, altre – come la nostra – hanno assunto, nel loro insieme, un atteggiamento di indifferenza, se non di rifiuto, verso la creazione artistica attuale. “Who’s afraid of the big bad wolf?” recitava la canzone di Frank Churchill e Ann Ronell inserita in un celebre cortometraggio disneyano.

Per i genovesi l’arte contemporanea è il lupo cattivo da cui ci si deve proteggere rinchiudendosi fra le pareti inalterabili della pittura del Seicento?

CHI HA PAURA DELL’ARTE CONTEMPORANEA? 
Diciotto artisti hanno contribuito con le immagini di loro opere recenti alla realizzazione di altrettanti manifesti che saranno esposti nello spazio non profit di Entr’acte dal 18 luglio al 15 settembre. 

ROBERTO AGUS – FRANCESCO ARENA – BEPPE DELLEPIANE – GIULIANO GALLETTA & THOMAS GORI – MAURO GHIGLIONE – VINCENZO LAGALLA – GIULIANO MENEGON – CARLO MERELLO – PIETRO MILLEFIORE – MAURO PANICHELLA - LORENZO PENCO – ANGELO PRETOLANI – ROBERTO ROSSINI – ANTONELLA SPALLUTO – CHRISTIAN TRIPODINA – GIULIA VASTA – LUCA VITONE