TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


mercoledì 4 maggio 2022

Non ci sono risposte, solo domande

Riprendo un recentissimo intervento di Jack Cucci. Jack è un carissimo amico, ma questa è un'altra storia. Lo riprendo perché é una delle cose più intelligenti che ho letto negli ultimi mesi. Se pandemia e guerra non generano ripensamenti, dubbi, domande, allora, che esseri umani siamo?

Jack Cucci

In questi ultimi due anni, ho notato una cosa in me e in quelli che la pensano, più o meno, come me. Di fronte alla pandemia e alla guerra, abbiamo imboccato due strade diverse. E abbiamo stentato a riconoscerci a vicenda. "Ma lui dice quelle cose?" "Ma scherzi? Lo pensi veramente..." "Non può essere, lei è sempre stata bla bla bla" sono frasi che abbiamo detto o scritto in tanti. Cosa ci è successo? Ci siamo divisi tra chi accetta per buone tutte le notizie dell'"informazione mainstream" e non muove più il passo sicuro sul terreno del dissenso, e chi si fida ciecamente di fonti inaffidabili e continua a protestare per partito preso. La tormenta populista, per i primi è il male assoluto, per i secondi un falso problema. E allora ci siamo trovati a dare ragione ai colletti bianchi o ai pranoterapeuti matti, a seconda della casistica. Ma come è possibile che il dissenso in questo paese sia diventato dissenteria? Che non ci sia un modo razionale e lucido per articolare una protesta netta e decisa contro le scelte politiche ed economiche del governo? Perché la piazza è diventata un circo? E i ribelli dei freak? Ponendosi domande di questo tipo, qualcuno di noi si è chiuso nel silenzio. E ha messo in discussione tutto il suo percorso, le vecchie adesioni, gli ideali giovanili, semplici polemiche. Fosse stata solo una febbre adolescenziale quell'idea balzana di voler cambiare la società? Non lo so. Di certo con la marmaglia populista, piena di complottisti, maghi e imbecilli, il mondo non può che fare un balzo indietro. Di questo sono certo. E credo che molti di noi sentano il bisogno di dare un taglio netto. Di pronunciare un addio definitivo. Questo collage di versi di Gaber mi sembra perfetto.


Mi ricordo certi atteggiamenti e certe facce giuste
Che si univano in un'ondata che rifiuta e che resiste.
Non so cos'è successo a queste facce, a questa gente
Se sia solo un fatto estetico o qualche cosa di più importante,
Se sia un mio ripensamento o la mia mancanza di entusiasmo
Io per me se c'avessi la forza e l'arroganza
Direi che sono diverso e quasi certamente solo
Direi che non è più tempo di fare mischiamenti,
Che è il momento di prender le distanze
Che non voglio più avervi come amici, come interlocutori.
Sono diverso e certamente solo
Non voglio velleitarie mescolanze con nessuno
Nemmeno più con voi
Sono diverso perché quando è merda è merda
Non ha importanza la specificazione